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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 24586 del 31 ottobre 2013. Illegittimo il licenziamento del dipendente che denuncia all’esterno la situazione di conflitto d’interessi di un dirigente

Suprema Corte di Cassazione  sezione lavoro sentenza n. 24586 del 31 ottobre 2013 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con ricorso, depositato il 23.05.2008, D. T. esponeva: – che con lettera dell’11.08.2008, a seguito di contestazioni disciplinari comunicategli in data 14.12.2007, la datrice di lavoro A. S.p.A. gli aveva intimato il licenziamento, ove gli veniva addebitato di avere...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 novembre 2013, n. 25917. I termini per applicare il licenziamento decorrono dal momento in cui il datore di lavoro invia la lettera al lavoratore e non dal momento del ricevimento

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 19 novembre 2013, n. 25917 Svolgimento del processo Il Tribunale di Firenze ha dichiarato illegittimo il licenziamento intimato dalla Conceria Alba S.p.A. a S.A. con lettera del 24 ottobre 2006, ordinandone la reintegrazione nel posto di lavoro e condannando la società a corrispondergli, a titolo risarcitorio, le retribuzioni...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 novembre 2013, n. 25607. In tema di risarcimento del danno, l’ipotesi del fatto colposo del creditore che abbia concorso al verificarsi dell’evento dannoso (di cui al primo comma dell’art. 1227 cod. civ.) va distinta da quella (disciplinata, dal secondo comma della medesima norma) riferibile ad un contegno dello stesso danneggiato che abbia prodotto il solo aggravamento del danno senza contribuire alla sua causazione, giacché, mentre nel primo caso il giudice deve procedere d’ufficio all’indagine in ordine al concorso di colpa del danneggiato, sempre che risultino prospettati gli elementi di fatto dai quali sia ricavabile la colpa concorrente, sul piano causale, dello stesso, la seconda di tali situazioni forma oggetto di un’eccezione in senso stretto, in quanto il dedotto comportamento del creditore costituisce un autonomo dovere giuridico, posto a suo carico dalla legge quale espressione dell’obbligo di comportarsi secondo buona fede

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza  14 novembre 2013, n. 25607 Svolgimento del processo Con ricorso al Tribunale di Verona B.A. , premesso che era stato assunto, quale operaio edile, il 7 gennaio 2004 dalla Demoter s.r.l. con contratto a tempo determinato, poi trasformato a tempo indeterminato, quale operaio edile e di essere stato...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 ottobre 2013, n. 24335. In caso di non giustificato recesso ante tempus del datore di lavoro dal rapporto a tempo determinato, il risarcimento del danno dovuto al lavoratore va commisurato all’entita’ dei compensi retributivi che lo stesso avrebbe maturato dalla data del recesso sino alla prevista scadenza del contratto

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 ottobre 2013, n. 24335 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Presidente Dott. VENUTI Pietro – rel. Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico –...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 novembre 2013, n. 44977. In tema di reato di lesioni colpose commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza  7 novembre 2013, n. 44977 Ritenuto in fatto -1- L.G. , C.G. e P.C. sono stati chiamati a rispondere del reato di lesioni colpose commesso, con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, in pregiudizio di R.L. che, nel corso dei lavori di realizzazione, in...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25069. Possibile licenziamento dell’impiegato che durante l’orario di lavoro usa “in continuazione” il computer dell’ufficio per giocare

Testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25069[1] La Corte d’Appello di Roma nel 2010 aveva dichiarato nullo il licenziamento ritenendo generica la contestazione che fa riferimento ad un solo episodio” tanto da non consentire al lavoratore una puntuale difesa. Contrariamente la Sezione lavoro della Suprema Corte che nella...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25073. Legittimo il licenziamento ex articolo 1464 per impossibilità di svolgere la prestazione per il terapista che non sia più in regola con i titoli richiesti dalla nuova normativa

Testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 novembre 2013 n. 25073[1] L’esistenza di una situazione di impossibilità sopravvenuta di svolgere la prestazione di lavoro, derivante dalla mancanza in capo alla lavoratrice, per effetto di disposizioni normative sopravvenute, del titolo professionale necessario per l’esercizio dell’attività lavorativa richiesta dal datore di lavoro” è idonea...