Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 21 febbraio 2014, n. 4236 Fatto e diritto 1 – Considerato che è stata depositata relazione del seguente contenuto: “La Corte di appello Genova, pronunciando sull’impugnazione proposta da Q.L. e C.F. avverso la decisione del Giudice del Lavoro di Savona, dichiarava la legittimità della sanzione disciplinare della sospensione...
Categoria: Diritto del Lavoro e della Previdenza sociale
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 20 febbraio 2014, n. 4026. Ai fini del riconoscimento dell’assegno di invalidità civile, le donne invalide ultrasessantenni ed infrasessantacinquenni, che non hanno più diritto ad essere iscritte nelle liste speciali di collocamento per aver raggiunto l’età pensionabile, possono dimostrare il requisito dell’incollocamento al lavoro, richiesto per l’erogazione delle relative prestazioni, provando, con gli ordinari mezzi di prova, ivi comprese le presunzioni, lo stato di effettiva disoccupazione o di non occupazione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 20 febbraio 2014, n. 4026 Fatto e diritto 1 – Considerato che è stata depositata relazione del seguente contenuto: “Con sentenza n. 141/2011 depositata in data 18 maggio 2011, la Corte di appello di Perugia respingeva l’impugnazione proposta dall’I.N.P.S. avverso la sentenza resa dal Tribunale di Terni che...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 20 febbraio 2014, n. 4050. Tutti i crediti contributivi, compresi quelli dei liberi professionisti, hanno un termine di prescrizione di 5 anni. Le vecchie discipline speciali delle varie categorie professionali sono abrogate dalla disciplina generale introdotta con la l. n. 335/1995
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 20 febbraio 2014, n. 4050 Svolgimento del processo Il Tribunale di Torino, dopo aver rigettato l’eccezione di prescrizione proposta dall’ing. P.V. nei confronti della INARCASSA – Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti, concernente il pagamento di un credito contributivo relativo all’anno...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 febbraio 2014, n. 3325. L’apposizione di un termine al contratto di lavoro, consentita dal Decreto Legislativo n. 368 del 2001, articolo 1, a fronte di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, che devono risultare specificate, a pena di inefficacia, in apposito atto scritto, impone al datore di lavoro l’onere di indicare in modo circostanziato e puntuale, al fine di assicurare la trasparenza e la veridicita’ di tali ragioni, nonche’ l’immodificabilita’ delle stesse nel corso del rapporto, le circostanze che contraddistinguono una particolare attivita’ e che rendono conforme alle esigenze del datore di lavoro, nell’ambito di un determinato contesto aziendale, la prestazione a tempo determinato, si da rendere evidente la specifica connessione fra la durata solo temporanea della prestazione e le esigenze produttive ed organizzative che la stessa sia chiamata a realizzare e la utilizzazione del lavoratore assunto esclusivamente nell’ambito della specifica ragione indicata ed in stretto collegamento con la stessa. Tale accertamento, di spettanza del giudice del merito, e’ stato svolto, nei termini sopra descritti, nella sentenza impugnata, che risulta quindi conforme a diritto ed altresi’ congruamente motivata, onde resiste alle censure all’esame
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 13 febbraio 2014, n. 3325 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. BANDINI Gianfranco – rel. Consigliere Dott. DI CERBO Vincenzo – Consigliere Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. MAISANO...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 18 febbraio 2014, n. 3838. Caso Schettino. Rimessa alle sezioni unite la questione della ammissibilita’ o proponibilita’ o “fruibilita’” dell’azione di mero accertamento proposta da parte datoriale a mezzo del c.d. rito Fornero
Suprema Corte di Cassazione sezione VI Ordinanza 18 febbraio 2014, n. 3838 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAMMONE Giovanni – Presidente Dott. BLASUTTO Daniela – rel. Consigliere Dott. FERNANDES Giulio – Consigliere Dott. GARRI Fabrizia – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 febbraio 2014, n. 2455. In caso di infortuni sul lavoro, il concorso di responsabilità del dipendente non può farsi derivare dall’essere l’infortunato qualificabile come «lavoratore esperto con mansioni di coordinatore degli altri operai». Il ruolo di «preposto alla sicurezza», infatti, va attribuito in via formale e dietro specifica formazione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 4 febbraio 2014, n. 2455 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. TRIA Lucia – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. MANCINO Rossana – Consigliere Dott. PAGETTA Antonella...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 febbraio 2014, n. 3038. Da riconteggiare la pensione e i contributi versati in caso in cui il lavoratore operando in sedi straniere abbia avuto delle sovvenzioni dal datore (studio dei figli, alloggio ecc).
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 11 febbraio 2014, n. 3038 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. ARIENZO Rosa – Consigliere Dott. LORITO Matilde – rel. Consigliere Dott. FERNANDES Giulio...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 gennaio 2014, n. 1925. L’assoluzione del lavoratore nel giudizio penale perché il fatto non sussiste non impedisce di per sé che il giudice del lavoro possa procedere a svolgere attività istruttoria e a giungere a una diversa valutazione sul piano civilistico dello stesso fatto materiale contestato al lavoratore. (Nella specie, il giudice del lavoro ha ritenuto superate le considerazioni dubitative di carattere procedurale del giudice penale che avevano determinato il giudizio di assoluzione).
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 gennaio 2014, n. 1925 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – rel. Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. TRIA Lucia...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 27 gennaio 2014, n. 1659. Grava sull’ente previdenziale, anche di diritto privato, l’obbligo di risarcire il danno derivato dall’erronea comunicazione e dalla conseguente decisione dell’assicurato, per esempio, di smettere di lavorare ritenendo di aver maturato sufficienti diritti per il trattamento pensionistico
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 27 gennaio 2014, n. 1659 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. TRIA Lucia – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. MANCINO Rossana – Consigliere Dott. PAGETTA Antonella...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 febbraio 2014, n. 2298. La comunicazione di cui all’articolo 4, comma 9, nel momento in cui fa obbligo al datore di indicare puntualmente le modalita’ con le quali sono stati applicati i criteri di scelta dei lavoratori da licenziare, intende consentire ai lavoratori interessati, alle organizzazioni sindacali e agli organi amministrativi di controllare la correttezza dell’operazione di collocamento in mobilita’ e la rispondenza agli accordi raggiunti. A tal fine non e’, dunque, sufficiente la trasmissione dell’elenco dei lavoratori licenziati e la comunicazione dei criteri di scelta concordati con le organizzazioni sindacali, ne’ la predisposizione di un meccanismo di applicazione in via successiva dei vari criteri, mentre e’ necessario controllare se tutti i dipendenti in possesso dei requisiti previsti siano stati inseriti nella categoria da scrutinare e, in secondo luogo, nel caso in cui i dipendenti siano in numero superiore ai previsti licenziamenti, se siano stati correttamente applicati i criteri di valutazione comparativa per l’individuazione dei dipendenti da licenziare
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 febbraio 2014, n. 2298 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – rel. Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. TRIA Lucia...