Suprema Corte di Cassazione sezione Lavoro sentenza 8 aprile 2014, n. 8197 Svolgimento del processo Con sentenza depositata il 7 luglio 2011 la Corte d’appello di Roma, in riforma della sentenza del Tribunale di Rieti, ha dichiarato il ricorrente D.M. decaduto dall’impugnazione del licenziamento a lui intimato dalla società Faceo Italia con lettera ricevuta dal...
Categoria: Diritto del Lavoro e della Previdenza sociale
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 marzo 2014, n. 7106. In materia di pubblico impiego contrattualizzato non si applica l'art. 2103 c.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 marzo 2014, n. 7106 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. BALESTRIERI Federico – rel. Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. ARIENZO Rosa – Consigliere Dott. MAROTTA Caterina –...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 28 marzo 2014, n. 7379. Al procedimento di notifica della cartella esattoriale di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973, articolo 60, e' applicabile per analogia di contesto giuridico il principio secondo cui, in caso di notificazione ai sensi dell'articolo 139 c.p.c., comma 2, la qualita' di persona di famiglia o di addetta alla casa, all'ufficio o all'azienda di chi ha ricevuto l'atto si presume "iuris tantum" dalle dichiarazioni recepite dall'ufficiale giudiziario nella relata di notifica, incombendo sul destinatario dell'atto, che contesti la validita' della notificazione, l'onere di fornire la prova contraria ed, in particolare, l'inesistenza di alcun rapporto con il consegnatario, comportante una delle qualita' su indicate ovvero la occasionalita' della presenza dello stesso consegnatario
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 28 marzo 2014, n. 7379 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. ARIENZO Rosa – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. GHINOY Paola – rel....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza dell'1 aprile 2014, n. 7559. Non è tenuto a comunicare i suoi redditi alla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza Forense, l’avvocato che svolge solo collaborazioni per conti di imprese, amministrazioni o riveste cariche all’interno di società
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza dell’1 aprile 2014, n. 7559 ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso 2621-2010 proposto da: CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA FORENSE, in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIALE DI VILLA PAMPHILI 59, presso lo studio dell’avvocato (OMISSIS), rappresentata e difesa dall’avvocato...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 1 aprile 2014, n. 7569. Rimesso alle sezioni unite il quesito in merito all'accessorietà o meno del credito derivante dal risarcimento del maggior danno da inadempimento o ritardato per l'omesso o ritardato pagamento dei contributi rispetto all'obbligazione contributiva e la relativa presrizione.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro ordinanza 1 aprile 2014, n. 7569 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. COLETTI DE CESARE Gabriella – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. TRIA...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 2885 10 febbraio 2014. È immune da censure la sentenza che abbia escluso la natura subordinata del rapporto intercorso tra un'impresa di vigilanza e un lavoratore che abbia svolto attività di piantonamento solo in via occasionale (peraltro senza divisa e armi), dedicandosi invece alla ricerca di nuovi clienti senza essere sottoposto a controlli, senza vincolo di orario e in autonomia, utilizzando un'autovettura con logo aziendale e telefono cellulare fornito dall'azienda, con compenso determinato in percentuale sugli incassi della società e svolgendo tale attività anche in favore di altre imprese.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 2885 10 febbraio 2014 Svolgimento del processo La Corte d’Appello di Lecce ha accolto il gravame proposto dall’Istituto di V.I.G. s.p.a. e, in riforma della sentenza del Tribunale di Brindisi, ha respinto integralmente la domanda di Z. volta al conseguimento delle differenze retributive e del T.F.R., maturati...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza del 7 marzo 2014, n. 5444. Gli ex medici condotti che si trovino ancora con rapporto non esclusivo con le a.s.l., in ragione della loro libera scelta di non esercitare la relativa opzione, permangono in una posizione giuridica differenziata dal restante personale medico del s.s.n., mantenendo in particolare il trattamento retributivo omnicomprensivo originariamente previsto dal D.P.R. n. 270 del 1987, art. 110, successivamente aggiornato come sopra evidenziato, con esclusione degli ulteriori emolumenti previsti dalla contrattazione collettiva per i dirigenti medici del s.s.n., ed in particolare, per quanto qui interessa, della indennità di specificità medica
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza del 7 marzo 2014, n. 5444 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente – Dott. MANNA Antonio – Consigliere – Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere – Dott. GARRI Fabrizia – rel. Consigliere – Dott. PAGETTA Antonella – Consigliere –...
Corte Costituzionale, sentenza n. 69 del 2 aprile 2014. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 38, comma 4, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 15 luglio 2011, n. 111, nella parte in cui prevede che le disposizioni di cui al comma1, lettera d), si applicano anche ai giudizi pendenti in primo grado alla data di entrata in vigore del presente decreto
Corte Costituzionale Sentenza 69 del 2 aprile 2014 Giudizio Presidente SILVESTRI – Redattore MORELLI Udienza Pubblica del 25/02/2014 Decisione del 26/03/2014 Deposito del 02/04/2014 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 38, c. 4°, del decreto legge 06/07/2011, n. 98, convertito, con modoficazioni, dall’art. 1, c. 1°, della legge 15/07/2011, n. 111. Massime: Atti decisi:...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 aprile 2014, n. 7818. La prova del danno da demansionamento è esclusa che in sia "in re ipsa", dovendo essere dimostrato in giudizio con tutti i mezzi consentiti dall'ordinamento, assumendo peraltro precipuo rilievo la prova per presunzioni, per cui dalla complessiva valutazione di precisi elementi, che solo dall'interessato possono essere dedotti, si possa, attraverso un prudente apprezzamento, coerentemente risalire al fatto ignoto, ossia all'esistenza del danno, facendo ricorso, ai sensi dell'art. 115 c.p.c., a quelle nozioni generali derivanti dall'esperienza, delle quali ci si serve nel ragionamento presuntivo e nella valutazione delle prova.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 aprile 2014, n. 7818 Svolgimento del processo Con sentenza del 22/6/2010 la Corte d’Appello di Firenze ha condannato il Ministero della Difesa a pagare a F.A. , dipendente del Ministero con inquadramento nella VI q.f., Euro 25.000.00 a titolo di risarcimento del danno per l’illegittima dequalificazione subita...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 17 marzo 2014, n. 6132. Ai fini della competenza territoriale nelle controversie di lavoro, la nozione di dipendenza aziendale di cui all'articolo 413 cod. proc. civ. (non coincidente con quella di unita' produttiva quale si desume da altre norme di legge) deve intendersi in senso lato, in armonia con la mens legis, mirante a favorire il radicamento del foro speciale del lavoro (avente carattere strumentale) nel luogo della prestazione lavorativa, alla condizione pero' che l'imprenditore disponga ivi almeno di un nucleo, seppur modesto, di beni organizzati per l'esercizio dell'impresa. Nel verificare l'esistenza del criterio di collegamento della "dipendenza" dell'azienda occorre dunque accertare in concreto che sussista un pur minimo nucleo di riferimento dell'attivita' aziendale nella sede prescelta. E' onere della parte interessata ad avvalersi di tale collegamento allegare e dimostrare l'esistenza delle condizioni per ritenerlo operante.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 17 marzo 2014, n. 6132 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAMMONE Giovanni – Presidente Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. FERNANDES Giulio – Consigliere Dott. GARRI Fabrizia – rel. Consigliere Dott....