SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO sentenza 5 aprile 2016, n. 6575 Fatto e diritto Con ricorso dei 15.3.2007 S.S. agiva nei confronti dell’avvocato C.L.G. davanti al Tribunale di Roma , quale Giudice dei Lavoro, chiedendo accertarsi la intercorrenza tra le parti di un rapporto di lavoro subordinato nel periodo 6 settembre 1993- 27 settembre...
Categoria: Diritto del Lavoro e della Previdenza sociale
Non è licenziabile il dipendente che con funzioni di responsabile del settore ricerca e sviluppo, fissato un appuntamento con il direttore generale, vada in azienda per l’incontro ma faccia ritorno a casa per non essersi sentito bene, non comunicandolo al direttore stesso. Sebbene il comportamento del prestatore sia censurabile, tuttavia, non è così grave da far venire meno il vincolo fiduciario tra datore e prestatore. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 aprile 2016, n. 6898.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 8 aprile 2016, n. 6898 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI CERBO Vincenzo – Presidente Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. GHINOY Paola – Consigliere Dott. TRICOMI Irene – rel. Consigliere Dott. LEO...
Diversamente da quanto avviene per le amministrazioni pubbliche in genere, gli atti di macro-organizzazione delle aziende sanitarie sono adottati con atti che il legislatore ha inteso qualificare «di diritto privato», con una disciplina che ha inteso prendere innanzitutto in considerazione il loro carattere «imprenditoriale strumentale» (pur se si tratta di attività nelle quali non rileva lo scopo di lucro e nel quale sono coinvolti valori costituzionali, inerenti allo svolgimento di un servizio pubblico, che la Costituzione considera indefettibile). La controversia avente ad oggetto gli atti conclusivi di una selezione pubblica per il conferimento di un incarico dirigenziale, impugnati sul presupposto dell’insussistenza del necessario presupposto della vacanza del posto, rientra quindi nella giurisdizione del giudice ordinario. Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 28 aprile 2016, n. 1631.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 28 aprile 2016, n. 1631 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 165 del 2016, proposto dal signor Pi. Do. Ra., rappresentato e difeso dall’avvocato Ma. Ye., con domicilio...
In caso di danno biologico, per i danni conseguenti ad infortuni sul lavoro e a malattie professionali verificatisi o denunciati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto ministeriale di cui al comma 3, l’INAIL nell’ambito del sistema d’indennizzo e sostegno sociale, in luogo della prestazione di cui all’art. 66, comma 1, n. 2), del Testo Unico, eroga l’indennizzo previsto e regolato dalle apposite disposizioni. In particolare, secondo l’art.13, 2 comma lett. a) del d.lgs. n. 38 le menomazioni conseguenti alle lesioni dell’integrità psicofisica di cui al comma 1 sono valutate in base a specifica “tabella delle menomazioni”, comprensiva degli aspetti dinamico-relazionali. L’indennizzo delle menomazioni di grado pari o superiore al 6 per cento ed inferiore al 16 per cento è erogato in capitale, dal 16 per cento è erogato in rendita, nella misura indicata nell’apposita “tabella indennizzo danno biologico”. In definitiva, la liquidazione degli indennizzi operata dall’Inail non si effettua secondo i criteri ordinari, ma in base ai parametri, alle tabelle e alle regole proprie stabilite dal sistema assicurativo e per conseguire i fini suoi propri in conformità all’art. 38 Cost. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 aprile 2016, n. 8243.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 aprile 2016, n. 8243 Svolgimento del processo Con la sentenza n. 1472/2011, pubblicata il 19.1.2012, la Corte d’Appello di Torino respingeva l’appello contro la sentenza di primo grado del Tribunale di Torino con cui era stata respinta la domanda di C.S. volta ad ottenere il riconoscimento di...
Il licenziamento intimato al lavoratore non vedente in assenza di alcun accertamento sanitario a norma dell’art. 5 S.L. e sulla base della contestazione che il datore di lavoro ha appreso in ritardo, rispetto all’accertamento, il riconoscimento dello status di invalido civile, da cui discenderebbero, alternativamente le conseguenze dell’occultamento di tale condizioni da parte del dipendente o la sua inidoneità alla mansione, è nullo e non illegittimo, posto che la condizione di cecità del lavoratore costituisce ragione esclusiva del recesso e non mero presupposto di fatto della non proficuità della prestazione lavorativa. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 aprile 2016, n. 8248.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 aprile 2016, n. 8248 Fatto La Corte d’appello di L’Aquila, in parziale riforma della sentenza di primo grado (che aveva accertato la nullità del licenziamento intimato il 20 agosto 2007 dall’Unione del Commercio del Turismo e dei Servizi della provincia di Teramo nei confronti del proprio dipendente...
Sia in sede di configurabilità della giusta causa di licenziamento che in quella di proporzionalità della sanzione disciplinare, l’operazione valutativa compiuta dal giudice del merito nell’applicare le clausole generali come quella dell’art. 2119 o dell’art. 2106 cod. civ., che dettano tipiche “norme elastiche”, non sfugge ad una verifica in sede di giudizio di legittimità, sotto il profilo della correttezza del metodo seguito nell’applicazione della clausola generale, poiché l’operatività in concreto di norme di tale tipo deve rispettare criteri e principi desumibili dall’ordinamento generale, a cominciare dai principi costituzionali e della disciplina particolare – anche collettiva – in cui la fattispecie si colloca. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 aprile 2016, n. 7419.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 aprile 2016, n. 7419 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – Consigliere Dott. ESPOSITO...
L’infortunio in itinere va riconosciuto quando l’utilizzo del mezzo privato sia necessario e quando il dipendete non metta a rischio volontariamente la propria incolumità, interrompendo così il nesso che deve esserci tra lavoro, rischio ed evento. Nel caso di specie un dipendente per raggiungere il luogo di lavoro aveva utilizzato la bicicletta ed era stato investito da un motociclo nel percorso casa-lavoro. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 aprile 2016, n. 7313
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 13 aprile 2016, n. 7313 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRONZINI Giuseppe – Presidente Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. RIVERSO...
Condanna per il datore che lasci lavorare il dipendente senza cuffie per attutire il rumore e che a seguito di ciò contragga ipoacusia e altre patologie legate, per l’appunto, alla mancata predisposizione di adeguate misure di sicurezza. Nonostante le più recenti decisioni abbiano riconosciuto anche una responsabilità del prestatore in caso di infortuni sul lavoro, non sia possibile non riconoscere una responsabilità per l’imprenditore che faccia lavorare un proprio dipendente nella sala macchine di una motonave con protezioni inadeguate a tutela della salute. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 aprile 2016, n. 7125.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 12 aprile 2016, n. 7125 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI CERBO Vincenzo – Presidente Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – rel. Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere...
In tema di licenziamento disciplinare, la rilevanza penale dei fatti non fa venire meno l’obbligo di immediata contestazione, in considerazione della rilevanza che esso assume rispetto alla tutela dell’affidamento e del diritto di difesa dell’incolpato, sempre che i fatti riscontrati facciano emergere, in termini di ragionevole certezza, significativi elementi di responsabilità a suo carico. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 aprile 2016, n. 7031.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 11 aprile 2016, n. 7031 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VENUTI Pietro – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – rel. Consigliere Dott....
Il lavoratore ha il diritto di accedere al proprio fascicolo personale conservato dall’azienda. Se serve anche mediante apposita richiesta al Garante per la protezione dei dati personali. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 aprile 2016, n. 6775.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 7 aprile 2016, n. 6775 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NOBILE Vittorio – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. TRICOMI Irene –...