SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 9 ottobre 2014, n. 21356 Ritenuto in fatto G.G. conveniva dinanzi al Tribunale di Bologna B.I. , D.D. , Fe.Se. e Fo.Ar. , chiedendo la rimozione del cancelletto che i convenuti avevano collocato sulla loro proprietà, che diminuiva in modo rilevante la servitù di passaggio riconosciuta a...
Categoria: Servitù
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 luglio 2014, n. 17493. L'art. 2659, comma 1, n. 2, c.c., secondo cui nella nota di trascrizione devono essere indicati il titolo di cui si richiede la trascrizione e la data del medesimo, va interpretato in collegamento con il successivo art. 2655 il quale stabilisce che l'omissione o l'inesattezza delle indicazioni richieste nella nota non nuoce alla validità della trascrizione eccetto che induca incertezza sulle persone, sul bene o sul rapporto giuridico a cui si riferisce l'atto. Ne consegue che dalla nota deve risultare non solo l'atto in forza del quale si domanda la trascrizione ma anche il mutamento giuridico, oggetto precipuo della trascrizione stessa, che quell'atto produce in relazione al bene. Pertanto, in caso di regolamento di condominio c.d. contrattuale, non basta indicare il medesimo ma occorre indicare le clausole di esso incidenti in senso limitativo sui diritti dei condomini sui beni condominiali o sui beni di proprietà esclusiva
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 31 luglio 2014, n. 17493 Svolgimento del processo N.H.W., nella qualità di amministratore del Condominio (omissis) , conveniva davanti al Tribunale di Ancona la Quattroenne s.a.s. di Nicolin Franco & C, chiedendo che venisse dichiarata l’illegittimità dell’opera eseguita dalla convenuta di trasformazione del portico di sua proprietà esclusiva...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 giugno 2014, n. 12678. Non può essere riconosciuta l'esistenza di una servitù (in questo caso un passo carraio) a favore del condominio se la domanda non è proposta dai singoli proprietari ma dall'amministratore
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 giugno 2014, n. 12678 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. FALASCHI Milena...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 giugno 2014, n. 12958. La proprieta' e gli altri diritti reali di godimento appartengono alla categoria dei diritti "autodeterminati"; secondo cui, conseguentemente, nelle azioni ad essi relative la causa petendi si identifica con i diritti stessi e non con il titolo (contratto, successione ereditaria, usucapione, etc.) che ne costituisce la fonte, la cui deduzione non ha la funzione di specificazione della domanda, ma e' necessaria ai soli fini della prova; secondo cui, ulteriormente, non da luogo alla proposizione di una domanda nuova in appello, preclusa dall'articolo 345 c.p.c., la deduzione da parte dell'attore in rivendicazione di avere acquistato la proprieta' del bene controverso per usucapione
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 9 giugno 2014, n. 12958 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. FALASCHI Milena – Consigliere Dott. ABETE Luigi – rel. Consigliere Dott. SCALISI Antonino...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 febbraio 2014, n. 3806. Per l'acquisto della servitù per destinazione del padre di famiglia occorre la sua apparenza, cioè l'esistenza di segni visibili rivelatori dell'esistenza della servitù. L'esistenza di opere visibili e permanenti è stata desunta dalla planimetria, dal contenuto della scrittura privata in cui si riconosceva la preesistenza di un canale di irrigazione e dal fatto che la comune genitrice, con testamento pubblicato, aveva assegnato zonette contigue a tutti i figli e site lungo detto canale sicchè lo stato dei luoghi manifestava la sussistenza di servitù poste a carico ed a favore per destinazione del padre di famiglia
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE sezione II sentenza 18 febbraio 2014, n. 3806 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente – Dott. NUZZO Laurenza – rel. Consigliere – Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere – Dott. SAN...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 aprile 2014, n. 8120. In tema di azione negatoria, la titolarita' del bene si pone come requisito di legittimazione attiva e, se essa e' contestata, la parte che agisce non ha l'onere di fornire, come nell'azione di rivendica, la prova rigorosa della proprieta', ma deve dare la dimostrazione, con ogni mezzo ed anche in via presuntiva, dell'esistenza di un titolo valido di proprieta' del bene
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 7 aprile 2014, n. 8120 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – rel. Consigliere Dott. CARRATO Aldo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 15 aprile 2014, n. 8730. L'esistenza nell'appartamento di proprietà esclusiva sito all'ultimo piano dell'edificio condominiale di una botola sul soffitto per accedere al tetto comune, non conferisce all'accesso, in mancanza dell'interclusione del fondo dominante, natura di servitù in favore dei condomini qualora, sia da sempre esistita la possibilità di aprire verso il tetto condominiale identico accesso sul soffitto dell'ultimo piano del vano scala comune. Nel caso in esame, invece, l'accesso al terrazzo comune non era garantito da una botola aperta nella proprietà privata, ma, al contrario, l'accesso preesisteva (come unico accesso) alla realizzazione degli appartamenti ed era stato impedito a seguito gli interventi di ristrutturazione e trasformazione di due sottotetti in appartamenti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 15 aprile 2014, n. 8730 Svolgimento del processo Con citazione del 20/5/1994 il Condominio (omissis) sito in (…) conveniva in giudizio il condomino Instructa Immobiliare 63 s.r.l. per chiederne la condanna alla riduzione in pristino dello stato di copertura del tetto alterato con la realizzazione di “tasche”...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 marzo 2014, n. 6180. Il solo passaggio su un fondo, se non accompagnato da opere visibili e permanenti finalizzate a tale passaggio non puo' condurre all'acquisto della relativa servitu' per usucapione. Neppure possono essere equiparate ad opere visibili e permanenti le autovetture e le merci eventualmente depositate nel cortile della proprietaria attrice.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 marzo 2014, n. 6180 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. ORICCHIO Antonio – rel. Consigliere Dott. PICARONI Elisa – Consigliere Dott. ABETE...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 febbraio 2014, n. 4214. Con riguardo alla servitù costituita per destinazione del padre di famiglia, non si richiede, ai fini della opponibilità del diritto ai successivi acquirenti del fondo servente, la permanenza del requisito della visibilità delle opere destinate all’esercizio della servitù, necessario per il sorgere del diritto
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 21 febbraio 2014, n. 4214 Svolgimento del processo La Corte d’Appello di Roma, pronunciandosi con sentenza n. 4613/06, sull’appello proposto da C.B. e G.P. avverso la decisione del Tribunale di Roma n. 22679/2002, in accoglimento del proposto gravame, rigettava le domande avanzate dalla spa B.D’A., da F.B. e...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 febbraio 2014, n. 3219. La servitù per destinazione del padre di famiglia si intende stabilita ‘ope legis’ per il fatto che al momento della separazione dei fondi o del frazionamento dell’unico fondo, lo stato dei luoghi sia stato posto o lasciato per opere o segni manifesti ed inequivoci ed univoci – nel che si concreta l’indispensabile requisito dell’apparenza – in una situazione oggettiva di subordinazione o di servizio, che integri ‘de facto’ il contenuto proprio di una servitù, indipendentemente da qualsiasi volontà, tacita o presunta, dell’unico proprietario nel determinarla o nel mantenerla; conseguentemente, il requisito della subordinazione deve essere ricercato non già nell’intenzione del proprietario dei fondo, bensì nella natura delle opere oggettivamente considerate, in quanto nel loro uso normale determinino il permanente assoggettamento del fondo vicino all’onere proprio della servitù
suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione II SENTENZA 12 febbraio 2014, n. 3219 Osserva in fatto Con atto di citazione del 29 maggio 2001 la s.a.s. Edilcasa conveniva in giudizio, dinanzi al Tribunale di Lodi, la s.r.l. C. per sentir riconoscere, in capo alla stessa, la titolarità di una servitù ex art. 1079 c.c., costituitasi per...