Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 novembre 2014, n. 24468 Svolgimento del processo 1. Nel 2005 il sig. C.G. convenne la sig.a T.P. dinanzi al Tribunale di Avellino, esponendo che: (-) nel 2002 concesse in comodato alla sig.a T.P. , all’epoca dei fatti sua moglie, un immobile al piano terra del fabbricato sito...
Categoria: Contratti – Obbligazioni
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 novembre 2014, n. 23448. I contratti di agenzia e subagenzia, pur avendo sostanzialmente un identico contenuto, si differenziano nettamente con riguardo alla persona del preponente (che nel contratto di agenzia è l’impresa, mentre in quello di subagenzia è l’agente); la subagenzia, quindi, costituisce un caso particolare di contratto derivato (subcontratto), unilateralmente funzionalmente collegato al contratto principale di agenzia, che ne è il necessario presupposto e ad esso si applica la disciplina del contratto principale, nei limiti consentiti o imposti dal collegamento funzionale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 novembre 2014, n. 23448 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. CARLEO Giovanni – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – rel. Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 14 novembre 2014, n. 24279. In tema di vendita internazionale di cose mobili il giudice chiamato a decidere sulla propria giurisdizione deve applicare il criterio del luogo di esecuzione della prestazione di consegna, di cui all'art. 5, punto 1, lett. b), del Regolamento (CE) n. 44/2001 del 22 dicembre 2000, che va individuato, qualora dall'esame del complesso delle clausole contrattuali non risulti una sua chiara identificazione, non in base al diritto sostanziale applicabile al contratto, ma nel luogo della consegna materiale (e non soltanto giuridica) dei beni, mediante la quale l'acquirente ha conseguito o avrebbe dovuto conseguire il potere di disporre effettivamente dei beni stessi alla destinazione finale dell'operazione di vendita.
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite ordinanza 14 novembre 2014, n. 24279 Svolgimento del processo Trattasi di regolamento preventivo di giurisdizione relativo all’individuazione del foro competente a conoscere della controversia instaurata con azione monitoria, davanti al tribunale di Torino, dall’italiana ABAC Aria Compressa spa contro la società slovena Rheinland Elektro Maschinen Group D.O.O.. Oggetto della...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 13 novembre 2014, n. 24187. In ipotesi di litisconsorzio necessario, la confessione resa da uno dei litisconsorti è liberamente apprezzata dal Giudice in relazione a tutti i litisconsorti e, quindi, anche nei confronti del confitente ai sensi dell'art. 2733 co. 3 cod. civ.— a fortiori deve ritenersi che la confessione proveniente da un soggetto che non è litisconsorte necessario, quale il conducente – non proprietario, debba essere liberamente apprezzata, nei riguardi dell'assicuratore e del proprietario (diverso dal conducente-confitente).
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 13 novembre 2014, n. 24187 Svolgimento del processo e motivi della decisione È stata depositata in cancelleria la seguente relazione: “1. Con sentenza in data 20.06.2012 il Tribunale di L’Aquila – decidendo sull’appello proposto da P.C. nei confronti di Pa.An. , di Aquilav 2 s.n.c. e dell’Aurora Assicurazioni...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 ottobre 2014, n. 23073. La clausola contrattuale che sottoponga il sorgere del diritto al compenso da parte del professionista incaricato del progetto di un'opera all'intervenuto finanziamento dell'opera progettata non limita la responsabilità del committente il progetto, giacché non influisce sulle conseguenze del suo eventuale inadempimento, ma piuttosto delimita il contenuto del mandato conferito, facendo derivare i diritti del mandatario dal progetto finanziato e non dal progetto solo redatto; ne consegue che una clausola siffatta, non incidendo sulle conseguenze dell'inadempimento del predisponente, non può ritenersi vessatoria e non è, pertanto, abbisognevole di specifica approvazione per iscritto
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 30 ottobre 2014, n. 23073 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALVAGO Salvatore – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott. DE MARZO...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 13 novembre 2014, n. 24193. La specifica approvazione per iscritto delle clausole vessatorie deve essere separata ed autonoma rispetto a quella delle altre, perché solo in questo modo viene adeguatamente richiamata l'attenzione del contraente debole. Il richiamo in blocco di tutte le condizioni generali di contratto o di gran parte di esse, comprese quelle prive di carattere vessatorio, e la sottoscrizione indiscriminata delle stesse, sia pure apposta sotto la loro elencazione secondo il numero d'ordine, non determina la validità ed efficacia, ai sensi dell'art. 1341, secondo comma, cod. civ., di quelle onerose, non potendosi ritenere che in tal caso sia garantita l'attenzione del contraente debole verso la clausola a lui sfavorevole compresa fra quelle richiamate
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 13 novembre 2014, n. 24193 Svolgimenti del processo 1. La s.a.s. LEI di B.L. e C.C. ha citato in giudizio, davanti al Tribunale di Cuneo (ex Tribunale di Saluzzo), la FIX Design s.r.l., chiedendo la risoluzione del contratto di fornitura di capi di abbigliamento stipulato con la convenuta,...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 novembre 2014, n. 23950. Al fine di stabilire se la nullità di una clausola contrattuale importi la nullità dell'intero contratto, ovvero sia applicabile il principio utile per inutile non vitiatur, la scindibilità del contenuto del contratto deve essere accertata soprattutto attraverso la valutazione della potenziale volontà delle parti in relazione all'ipotesi che nel contratto non fosse stata inserita la clausola nulla
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 10 novembre 2014, n. 23950 Premesso in fatto 1. – È impugnata la sentenza della Corte d’appello di Firenze, notificata il 31 dicembre 2008, di conferma della sentenza del Tribunale di Livorno – sezione distaccata di Cecina – che aveva respinto la domanda proposta da R.S. , B.V. ,...
Il contratto di trasporto
Per una migliore lettura e comprensione del presente saggio si consiglia di scaricare il documento in pdf Il contratto di trasporto A) INTRODUZIONE art. 1678 c.c. nozione trasporto è il contratto col quale una parte (vettore) si obbliga, verso corrispettivo (del committente o viaggiatore), a trasferire persone o cose da un luogo ad un...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 ottobre 2014, n. 22331. Qualsiasi struttura sanitaria, nel momento stesso in cui accetta il ricovero d'un paziente, stipula un contratto dal quale discendono naturalmente, ai sensi dell'articolo 1374 c.c., due obblighi: il primo e' quello di apprestare al paziente le cure richieste dalla sua condizione; il secondo e' quello di assicurare la protezione delle persone di menomata o mancante autotutela, per le quali detta protezione costituisce la parte essenziale della cura. Ove un paziente ricoverato per disturbi mentali tenti il suicidio, riportando lesioni personali, la struttura sanitaria che l'aveva in cura risponde di tali lesioni, a prescindere dal carattere volontario od obbligatorio del trattamento sanitario praticato in concreto, non potendo quest'ultimo condizionare l'obbligo di sorveglianza da parte del medico e del personale sanitario
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 ottobre 2014, n. 22331 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere Dott. ROSSETTI Marco...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 27 ottobre 2014, n. 22788. Il mediatore immobiliare non può utilizzare come titolo esecutivo nei confronti della parte l'assegno datogli da quest'ultimo a garanzia della provvigione, ribadendo che il titolo di credito abbia valore legale. A maggior ragione se il titolo di credito sia sprovvisto dell'indicazione della data
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 27 ottobre 2014, n. 22788 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere...