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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 29 settembre 2016, n. 19299

Il contratto di assicurazione che includa una clausola in forza della quale lo stesso non risulta trasferibile su altro veicolo, e in caso di “cessione/vendita” dell’autoveicolo a terzi, il rapporto contrattuale si estingue automaticamente, va interpretato secondo i canoni prospettati dal codice civile. In particolare, giusta la previsione di cui all’art. 1363 c.c., le clausole...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 22 settembre 2016, n. 18585
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 22 settembre 2016, n. 18585

Nel collegamento negoziale, distinti ed autonomi negozi si riannodano ad una fattispecie complessa pluricausale, della quale, ciascuno realizza una parte, ma pur sempre in base ad interessi immediati ed autonomamente identificabili. Anche in dottrina e’ condivisa l’opinione che il collegamento negoziale e’ caratterizzato dal fatto che il risultato economico unitario viene raggiunto non attraverso un...

Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 10 agosto 2016, n. 16889
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 10 agosto 2016, n. 16889

L’art. 1341 c.c., comma 2, stabilisce che non hanno effetto, se non sono specificamente approvate per iscritto, le condizioni che stabiliscono, a favore dell’autore del modulo seriale, limitazioni di responsabilità, facoltà di recesso o sospensione degli effetti del contratto o sanciscono, a carico dell’altra parte, decadenze, limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni, restrizioni alla libertà...

Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 11 agosto 2016, n. 17012
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Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 11 agosto 2016, n. 17012

La minaccia di far valere un diritto assume i caratteri della violenza morale, invalidante il consenso prestato per la stipulazione di un contratto, ai sensi dell’art. 1438 cod. civ., soltanto se è diretta a conseguire un vantaggio ingiusto; il che si verifica quando il fine ultimo perseguito consista nella realizzazione di un risultato che, oltre...

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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 7 settembre 2016, n. 17680

Nell’interpretazione di una dichiarazione negoziale da parte del giudice del merito, la parte non puo’ limitarsi a richiamare genericamente le regole legali di cui all’articolo 1362 c.c. e ss. ne’ contrapporre assiomaticamente a quella accolta dal giudice a quo una tesi interpretativa diversa, ma deve specificare i canoni ermeneutici in concreto violati nonche’ il punto...

Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 2 agosto 2016, n. 16042
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 2 agosto 2016, n. 16042

Il vizio di rescissione per lesione, ex articolo 1448 c.c., e’ un vizio genetico del contratto a tutela dell’equilibrio tra le prestazioni, rispetto al quale rileva innanzitutto il valore delle prestazioni al tempo della conclusione dello stesso. Di conseguenza, tutte le pattuizioni che concernono il prezzo sono essenziali ai fini della determinazione del valore della...

Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 26 luglio 2016, n. 15461
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Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 26 luglio 2016, n. 15461

Il diritto ad ottenere la restituzione delle prestazioni rimaste senza causa a seguito della pronuncia di risoluzione del contratto, pur sorgendo ipso iure per effetto della pronuncia risolutoria, soggiace al principio della domanda, cosicche” rimane preclusa al giudice la possibilita” di pronunciare d”ufficio la condanna alla restituzione delle dette prestazioni; La facolta” di mutatio libelli...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 7 luglio 2016, n. 13902
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 7 luglio 2016, n. 13902

In tema di clausola penale, il criterio che il giudice è tenuto ad utilizzare per valutare se una penale sia eccessiva ai fini dell’esercizio del suo potere di riduzione della stessa ex art. 1384 cod. civ. si identifica nell’equo contemperamento degli interessi contrapposti, che assicuri, cioè il posizionamento del soggetto adempiente sulla curva di indifferenza...

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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 15 luglio 2016, n. 14432

Il principio “in claris non fit interpretatio” deve essere inteso nel senso che la chiarezza che preclude qualsiasi approfondimento interpretativo del testo contrattuale è la chiarezza delle intenzioni dei contraenti Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 15 luglio 2016, n. 14432 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE...

Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 7 luglio 2016, n. 13854
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 7 luglio 2016, n. 13854

L’errore che conduce all’annullamento del contratto, oltre che essenziale, cioè tale da determinare la parte a concludere il contratto, deve essere anche riconoscibile dall’altro contraente, nel senso che questi, in relazione al contenuto, alle circostanze del contratto e alle qualità dei contraenti, avrebbe dovuto rilevarlo, adoperando la normale diligenza, ovvero, ove si tratti di professionista,...