Prova dell’azione di rivendicazione fino ad un acquisto a titolo originario
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Prova dell’azione di rivendicazione fino ad un acquisto a titolo originario

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30828.

Essendo l'usucapione un titolo d'acquisto a carattere originario, la sua invocazione, in termini di domanda o di eccezione, da parte del convenuto con l'azione di rivendicazione, non suppone, di per sé, alcun riconoscimento idoneo ad attenuare il rigore dell'onere probatorio a carico del rivendicante, il quale, anche in caso di mancato raggiungimento della prova dell'usucapione, non è esonerato dal dover provare il proprio diritto, risalendo, se del caso, attraverso i propri danti causa fino ad un acquisto a titolo originario o dimostrando che egli stesso o alcuno dei suoi danti causa abbia posseduto il bene per il tempo necessario ad usucapirlo; tuttavia il rigore probatorio rimane attenuato quando il convenuto, nell'opporre l'usucapione, abbia riconosciuto, seppure implicitamente, o comunque non abbia specificamente contestato, l'appartenenza del bene al rivendicante o ad uno dei suoi danti causa all'epoca in cui assume di avere iniziato a possedere.

Compravendita di beni mobili e la mancanza del certificato di qualità
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Compravendita di beni mobili e la mancanza del certificato di qualità

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|24 ottobre 2023| n. 29450.

In tema di compravendita di beni mobili, la mancanza del certificato di qualità, contrattualmente previsto, rileva, ex art. 1497 c.c., sotto il profilo del difetto delle qualità promesse e dà all'acquirente il diritto alla risoluzione del contratto per inadempimento, dovendosi escludere che la mancanza della certificazione di qualità, ove non siano dimostrati specifici vizi della cosa, possa essere ritenuta di scarsa importanza ex art. 1455 c.c.

Delibera relativa all’autorizzazione di una controversia tra condominio e condomino
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Delibera relativa all’autorizzazione di una controversia tra condominio e condomino

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|24 ottobre 2023| n. 29504.

In ipotesi di deliberazione assembleare volta ad autorizzare l'esercizio di un'azione o la prosecuzione di una controversia giudiziaria tra il condominio e un singolo condomino, venendosi la compagine condominiale a scindere, di fronte al particolare oggetto della lite, in base ai contrapposti interessi, non sussiste neppure il diritto del singolo condomino a partecipare all'assemblea, né, quindi, la legittimazione dello stesso a domandarne l'annullamento, essendo egli portatore unicamente di un interesse in conflitto con quello rimesso alla gestione collegiale.

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In genere produzione di documenti nuovi in appello

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|24 ottobre 2023| n. 29506.

Il divieto, di cui all'art. 345, comma 3, c.p.c., di produzione di documenti nuovi in appello, non è superabile argomentando dalla natura, in senso lato, di un'eccezione proposta, per la prima volta, in sede d'impugnazione, atteso che il giudice è, invece, chiamato, onde legittimare la nuova produzione documentale, alla verifica dell'impossibilità per la parte di provvedere tempestivamente, nel giudizio di primo grado, a tale produzione per causa ad essa non imputabile.

Quando la causa sia stata rimessa anche per provvedere sulle spese del giudizio di legittimità
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Quando la causa sia stata rimessa anche per provvedere sulle spese del giudizio di legittimità

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|24 ottobre 2023| n. 29430.

In tema di spese processuali, il giudice del rinvio, cui la causa sia stata rimessa anche per provvedere sulle spese del giudizio di legittimità, si deve attenere al principio della soccombenza applicato all'esito globale del processo, piuttosto che ai diversi gradi del giudizio ed al loro risultato, sicché non deve liquidare le spese con riferimento a ciascuna fase del giudizio, ma, in relazione all'esito finale della lite, può legittimamente pervenire ad un provvedimento di compensazione delle spese, totale o parziale, ovvero, addirittura, condannare la parte vittoriosa nel giudizio di cassazione - e, tuttavia, complessivamente soccombente - al rimborso delle stesse in favore della controparte.

Promissario acquirente ed anticipazione del pagamento del prezzo con immediata immissione nel godimento del bene
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Promissario acquirente ed anticipazione del pagamento del prezzo con immediata immissione nel godimento del bene

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|24 ottobre 2023| n. 29447.

Il promissario acquirente di un bene immobile il quale, in virtù di un contratto preliminare di compravendita, da un lato, anticipi in tutto o in parte il pagamento del prezzo e, dall’altro, ottenga l’immediata immissione nel godimento del bene per effetto dell’esecuzione anticipata della consegna della res da parte del promittente venditore, non può essere qualificato come possessore in grado di acquisirne la proprietà a titolo di usucapione, non avendo egli l’animus possidendi che, essendo uno stato di fatto, non può essere trasferito.

Ai fini dell’appartenenza di un’area rivierasca al demanio marittimo
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Ai fini dell’appartenenza di un’area rivierasca al demanio marittimo

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|24 ottobre 2023| n. 29492.

Ai fini dell'appartenenza di un'area rivierasca al demanio marittimo, si ritengono essenziali i seguenti requisiti: a) che l'area sia normalmente coperta dalle mareggiate ordinarie; b) che almeno in passato sia stata sommersa e che tuttora sia utilizzabile per uso marittimo; c) che, comunque, il bene sia necessariamente adibito ad usi attinenti alla navigazione, anche solo potenzialmente.

Morte della parte costituita ed il successore universale che intenda proporre domande nuove
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Morte della parte costituita ed il successore universale che intenda proporre domande nuove

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|24 ottobre 2023| n. 29448.

In caso di morte della parte costituita, il successore universale che intenda proporre domande nuove rispetto a quelle proposte dal suo dante causa può limitarsi al solo deposito in cancelleria della comparsa, non essendo necessaria, ai fini dell’instaurazione del contraddittorio, la notificazione della stessa alla controparte costituita

Accordo di determinazione del compenso professionale tra avvocato e cliente
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Accordo di determinazione del compenso professionale tra avvocato e cliente

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|24 ottobre 2023| n. 29432.

Ai sensi dell'art. 2233, comma 3 (come sostituito dall'articolo 2, comma 2-bis, del Dl n. 223 del 2006, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 248 del 2006), del Cc, l'accordo di determinazione del compenso professionale tra avvocato e cliente deve rivestire la forma scritta "ad substantiam" a pena di nullità, senza che rilevi la disciplina introdotta dall'articolo 13, comma 2, della legge n. 247 del 2012 (recante la nuova disciplina sull'ordinamento professionale forense), che, nell'innovare il solo profilo del momento della stipula del negozio individuato, di regola, nella data del conferimento dell'incarico, ha lasciato invariato (con la previsione di cui al successivo comma 6 dello stesso articolo 13) quello sul requisito di forma, con la conseguenza che, da un lato, l'accordo, quando non trasfuso in un unico documento sottoscritto da entrambe le parti, si intende formato quando la proposta, redatta in forma solenne, sia seguita dall'accettazione nella medesima forma e, dall'altro, che la scrittura non può essere sostituita con mezzi probatori diversi e la prova per presunzioni semplici, al pari della testimonianza, sono ammissibili nei soli casi di perdita incolpevole del documento ex articoli 2724 e 2725 del Cc.

La domanda nuova in appello è solo quella che si aggiunge alla domanda principale
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La domanda nuova in appello è solo quella che si aggiunge alla domanda principale

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|23 ottobre 2023| n. 29324.

La domanda nuova in appello è solo quella che, al pari delle domande eccezionalmente ed espressamente ammesse dall'art. 345, primo comma, secondo periodo, c.p.c., si aggiunge alla domanda principale. Ne consegue che non può ritenersi domanda nuova quella fondata sull'allegazione della mancata consegna del bene rispetto a quella originariamente fondata sull'aliud pro alio, dal momento che la domanda del compratore volta alla restituzione del prezzo pagato previa risoluzione del contratto per l' inadempimento del venditore rispetto all'obbligo di consegna del bene pattuito è rimasta immutata.