Il godimento esclusivo della cosa comune da parte di uno dei compossessori
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Il godimento esclusivo della cosa comune da parte di uno dei compossessori

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30765.

In tema di compossesso il godimento esclusivo della cosa comune da parte di uno dei compossessori non è, di per sé, idoneo a far ritenere lo stato di fatto così determinatosi funzionale all'esercizio del possesso "ad usucapionem" “e non anche, invece, conseguenza di un atteggiamento di mera tolleranza da parte dell'altro compossessore, risultando necessario, a fini della usucapione, la manifestazione del dominio esclusivo sulla “res communis” da parte dell'interessato attraverso un'attività durevole, apertamente contrastante ed inoppugnabilmente incompatibile con il possesso altrui, gravando l'onere della relativa prova su colui che invochi l'avvenuta usucapione del bene.

Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano a oggetto un medesimo rapporto giuridico e uno dei due pervenga al giudicato
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Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano a oggetto un medesimo rapporto giuridico e uno dei due pervenga al giudicato

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30784.

Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano a oggetto un medesimo rapporto giuridico e uno dei due pervenga al giudicato, l'accertamento di una situazione giuridica comune ad entrambe le cause preclude il riesame del punto accertato e risolto con il suddetto giudicato, quand'anche il giudizio successivo sia instaurato per finalità diverse da quelle costituenti lo scopo e il "petitum" del primo.

Procedura di sfratto per morosità nel caso di mancato pagamento degli oneri accessori
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Procedura di sfratto per morosità nel caso di mancato pagamento degli oneri accessori

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30811.

È ammesso il ricorso alla procedura di sfratto per morosità, al di là della stessa dizione letterale dell'articolo 658 del codice di procedura civile, anche nel caso di mancato pagamento degli oneri accessori della locazione e ciò considerando che questi sono ormai divenuti parte essenziale nel quadro sinallagmatico del contratto e, come tali, parificati, nel trattamento processuale, al canone di locazione.

Usucapione del diritto di servitù di passaggio e le opere materiali
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Usucapione del diritto di servitù di passaggio e le opere materiali

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|25 ottobre 2023| n. 29555.

Ai fini dell'usucapione del diritto di servitù di passaggio non è necessaria la sussistenza di specifiche opere materiali ulteriori rispetto a quella (ad esempio il tracciato, la strada, la rampa, la scala) su cui il passaggio preteso è possibile, ma è sufficiente l'evidenza dell'inequivoco collegamento funzionale tra l'opera in sé destinata al passaggio e il preteso fondo dominante.

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I capitoli del giuramento decisorio e la loro formulazione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|25 ottobre 2023| n. 29614.

I capitoli del giuramento decisorio devono essere formulati in modo che il destinatario possa, a sua scelta, giurare e vincere la lite o non giurare e perderla, sicché, a seguito della prestazione del giuramento, al giudice non resta che verificare l'an iuratum sit, per accogliere o respingere la domanda sul punto che ne ha formato oggetto; ne deriva l'inammissibilità di una capitolazione che non sia formulata in senso favorevole alla parte cui il giuramento è stato deferito ma, al contrario, prefiguri la sua soccombenza sia ove presti il giuramento, sia ove vi si sottragga.

La controversia avente ad oggetto la liquidazione degli onorari e la giurisdizione del giudice italiano
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La controversia avente ad oggetto la liquidazione degli onorari e la giurisdizione del giudice italiano

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|25 ottobre 2023| n. 29575.

La controversia avente ad oggetto la liquidazione degli onorari per l'attività di patrocinio legale, prestata nell'ambito di un giudizio svoltosi dinanzi ad un ufficio giudiziario italiano, rientra nella giurisdizione del giudice italiano, poiché, alla stregua dei criteri stabiliti dall'art. 7 del reg. (UE) n. 1215 del 2012 per le controversie in materia contrattuale, il luogo di esecuzione dell'obbligazione dedotta in giudizio si identifica con quello in cui i servizi sono stati o avrebbero dovuto essere prestati in base al contratto.

Clausola penale e la domanda di risoluzione del contratto per inadempimento
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Clausola penale e la domanda di risoluzione del contratto per inadempimento

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|25 ottobre 2023| n. 29610.

In tema di clausola penale, ove sia proposta domanda di risoluzione del contratto per inadempimento, con contestuale richiesta di condanna della parte inadempiente al risarcimento dei danni, il risarcimento è subordinato alla prova dell'an e del quantum dei danni, non operando conseguentemente la limitazione quantitativa prevista dalla clausola penale contrattualmente pattuita, di cui la parte non inadempiente non si sia avvalsa, ai fini dell'accoglimento della domanda risarcitoria.

Appalto ed i gravi difetti dell’opera che riguardano elementi secondari ed accessori
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Appalto ed i gravi difetti dell’opera che riguardano elementi secondari ed accessori

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30792.

In tema di appalto, sono gravi difetti dell’opera, rilevanti ai fini dell’art. 1669 cod. civ., anche quelli che riguardino elementi secondari ed accessori (come impermeabilizzazioni, rivestimenti, infissi, etc.), purché tali da comprometterne la funzionalità globale e la normale utilizzazione del bene, secondo la destinazione propria di quest’ultimo. I gravi difetti, pertanto, non si identificano necessariamente con i vizi influenti sulla staticità dell’edificio, purché essi ne compromettano in modo apprezzabile il godimento, e pur non dovendo necessariamente implicare l’impedimento assoluto dell’uso

Il riconoscimento dei vizi dell’opera da parte dell’appaltatore
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Il riconoscimento dei vizi dell’opera da parte dell’appaltatore

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 novembre 2023| n. 30786.

Il riconoscimento dei vizi dell’opera da parte dell’appaltatore perché sia efficace ai fini dell’esenzione del pagamento non  necessità di essere accompagnato da una confessione stragiudiziale.

Il cd. “livello” ha natura di diritto reale di godimento su bene altrui
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Il cd. “livello” ha natura di diritto reale di godimento su bene altrui

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|6 novembre 2023| n. 30823.

Il cd. "livello" ha natura di diritto reale di godimento su bene altrui, assimilabile all'enfiteusi, sicché la sua esistenza va accertata mediante il titolo costitutivo del diritto o l'atto di ricognizione, mentre è da escludersi la rilevanza dei dati catastali.