Chiamata di terzo iussu iudicis
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Chiamata di terzo iussu iudicis

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|10 novembre 2023| n. 31312.

La chiamata in causa di un terzo ex art. 107 c.p.c. non richiede che il rapporto sostanziale sia indivisibile rispetto ai soggetti chiamati, potendo essere disposta dal giudice di merito anche solo sulla base di un giudizio di mera opportunità processuale, con la conseguenza che il terzo chiamato in causa per ordine del giudice non è necessariamente litisconsorte necessario sostanziale ab origine e la sua mancata citazione nel giudizio di appello comporta la violazione dell'art. 331 c.p.c. solo nel caso in cui risulti che la decisione di estendere il contraddittorio discenda dall'inscindibilità delle cause determinata dalla sussistenza di un litisconsorzio necessario.

Ricorso per cassazione stabilire se un fatto illecito resti disciplinato dall’art. 2043 c.c. o dall’art. 2052 c.c.
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Ricorso per cassazione stabilire se un fatto illecito resti disciplinato dall’art. 2043 c.c. o dall’art. 2052 c.c.

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|10 novembre 2023| n. 31330.

In tema di ricorso per cassazione, stabilire se un fatto illecito resti disciplinato dall'art. 2043 c.c. o dall'art. 2052 c.c., quando sia mancata nei gradi di merito una pronuncia espressa, è questione di individuazione della norma applicabile e non di qualificazione giuridica della domanda che, pertanto, può essere prospettata per la prima volta in sede di legittimità.

La promessa di pagamento non è fonte autonoma di obbligazione
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La promessa di pagamento non è fonte autonoma di obbligazione

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|10 novembre 2023| n. 31296.

La promessa di pagamento, avendo carattere meramente confermativo di un rapporto obbligatorio preesistente, non è fonte autonoma di obbligazione e non può pertanto produrre una modificazione soggettiva dell'obbligazione, con la conseguenza che la promessa unilaterale di pagamento di un debito altrui è da considerarsi assolutamente nulla, in quanto non rientra nello schema di cui all'art. 1988 c.c., che ha per oggetto il debito dello stesso promittente e non quello di altri soggetti.

Il preliminare di preliminare non viene a costituire un “affare” idoneo alla provvigione
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Il preliminare di preliminare non viene a costituire un “affare” idoneo alla provvigione

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|13 novembre 2023| n. 31431.

Il c.d. “preliminare di preliminare”, pur essendo vincolo valido ed efficace se rispondente ad un interesse meritevole di tutela delle parti, risulta idoneo unicamente a regolare le successive articolazioni del procedimento formativo dell’affare, senza abilitare le parti medesime ad agire per la esecuzione specifica del negozio, nelle forme di cui all’art. 2932 cod. civ., ovvero per il risarcimento del danno derivante dal mancato conseguimento del risultato utile del negozio programmato e, conseguentemente, non viene a costituire un “affare” idoneo, ex artt. 1754 e 1755 cod. civ., a fondare il diritto alla provvigione in capo al mediatore che abbia messo in contatto le parti medesime

Giudizio di cassazione ed i poteri certificativi che competono all’avvocato notificante 
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Giudizio di cassazione ed i poteri certificativi che competono all’avvocato notificante 

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 novembre 2023| n. 31460.

In tema di giudizio di cassazione, i poteri certificativi che competono all'avvocato notificante riguardano le attività del procedimento notificatorio da lui poste in essere e la conformità delle copie analogiche prodotte ai documenti informatici originali e non si estendono a qualsiasi altra affermazione da lui compiuta nel testo della relata di notifica o dell'attestazione di conformità, qualora tali affermazioni non siano accompagnate dal deposito di pertinente documentazione.

Nel comodato a tempo indeterminato il termine di prescrizione del diritto alla restituzione
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Nel comodato a tempo indeterminato il termine di prescrizione del diritto alla restituzione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 novembre 2023| n. 31434.

Nel comodato a tempo indeterminato il termine di prescrizione del diritto del comodante alla restituzione della cosa inizia a decorrere da quando resta inadempiuta la richiesta di restituzione.

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Illecita sottrazione o dell’illecito trattenimento e l’accertamento della residenza abituale del minore

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 novembre 2023| n. 31470.

Ai fini dell'accertamento della residenza abituale del minore, il momento rilevante da prendere in esame è quello dell'epoca della illecita sottrazione o dell'illecito trattenimento, non anche quello successivo.

Spese processuali e l’accoglimento in misura ridotta anche sensibile di una domanda articolata in un unico capo
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Spese processuali e l’accoglimento in misura ridotta anche sensibile di una domanda articolata in un unico capo

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 novembre 2023| n. 31577.

In tema di spese processuali, l’accoglimento in misura ridotta, anche sensibile, di una domanda articolata in un unico capo non dà luogo a reciproca soccombenza, configurabile esclusivamente in presenza di una pluralità di domande contrapposte formulate nel medesimo processo tra le stesse parti o in caso di parziale accoglimento di un’unica domanda articolata in più capi, e non consente quindi la condanna della parte vittoriosa al pagamento delle spese processuali in favore della parte soccombente, ma può giustificarne soltanto la compensazione totale o parziale, in presenza degli altri presupposti previsti dall’articolo 92, secondo comma, cod. proc. civ.

Divisione e l’utilizzazione esclusiva del bene comune da parte di un comproprietario
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Divisione e l’utilizzazione esclusiva del bene comune da parte di un comproprietario

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|8 novembre 2023| n. 31105.

In tema di divisione, in caso di utilizzazione esclusiva del bene comune da parte di un comproprietario, l'occupante è tenuto al pagamento della corrispondente quota di frutti civili ricavabili dal godimento indiretto, solo se gli altri partecipanti abbiano manifestato l'intenzione di utilizzare il bene in maniera diretta senza nulla ottenere e ne abbia tratto un vantaggio patrimoniale. In tal caso occorre la prova di una sottrazione o di un impedimento assoluto all'esercizio delle facoltà dominicali di godimento e disposizione del bene comune spettanti agli altri contitolari o una violazione dei criteri stabiliti dall'art. 1102 c.c., potendosi quantificare il danno in base ai frutti civili ricavati dall'uso esclusivo.

Estensione e limiti servitù di passaggio di un’antenna a favore di radioamatore
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Estensione e limiti servitù di passaggio di un’antenna a favore di radioamatore

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|8 novembre 2023| n. 31101.

In tema di servitù di passaggio di antenna a favore di radioamatore, il diritto all'installazione dell'impianto sulla proprietà esclusiva altrui deriva direttamente dall'art. 21 Cost., di talché, nei casi in cui quest'ultimo non possa utilizzare spazi propri o comuni vi è l'obbligo, da parte dei proprietari di un immobile, di consentire la collocazione di antenne sulle porzioni in loro dominio esclusivo, senza diritto all'indennizzo e senza previa autorizzazione scritta, ma nei limiti del rispetto dei diritti proprietari, ai sensi dell'art. 91, comma 3, 92, comma 7, e 209, comma 2, d.lgs. n. 259 del 2003.