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Il creditore che agisce per ottenere il pagamento di un importo a titolo di adempimento contrattuale

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|17 gennaio 2024| n. 1838.

Il creditore che agisce per ottenere il pagamento di un importo a titolo di adempimento contrattuale, per non incorrere in una dichiarazione di nullità della domanda giudiziale, è tenuto a indicare le circostanze da cui deriva l'inadempimento del debitore, non essendo sufficiente, stante la natura c.d. eterodeterminata della situazione soggettiva, la sola indicazione del diritto di credito, senza specificazione dei profili di fatto e di diritto da cui scaturisce il titolo alla prestazione di pagamento o di maggiore pagamento rispetto a quanto già percepito.

In tema di danno patrimoniale da lesione della salute
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In tema di danno patrimoniale da lesione della salute

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 gennaio 2024| n. 1607.

In tema di danno patrimoniale da lesione della salute ove, in conseguenza dell'illecito, il danneggiato abbia subito una perdita della capacità lavorativa specifica e un conseguente demansionamento che abbia determinato una riduzione della retribuzione precedentemente percepita, è risarcibile, a titolo di danno futuro, da valutare in via prognostica, non solo la componente fissa della retribuzione, ma anche tutti i relativi accessori ed i probabili aumenti retributivi, in ossequio al principio di integralità del risarcimento.

Efficacia esecutiva del titolo formatosi contro la sola associazione non riconosciuta
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Efficacia esecutiva del titolo formatosi contro la sola associazione non riconosciuta

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|18 gennaio 2024| n. 1915.

L’efficacia esecutiva del titolo formatosi contro la sola associazione non riconosciuta in un giudizio di cognizione nel quale il creditore non abbia convenuto, in proprio, anche l’eventuale soggetto responsabile in via solidale con questa ai sensi dell’articolo 38 cod. civ., al fine di ottenere l’accertamento della sua responsabilità solidale e la sua condanna, unitamente a quella dell’ente stesso, non si estende automaticamente al predetto soggetto

La parte che eccepisce il giudicato esterno è tenuta a fornirne la prova
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La parte che eccepisce il giudicato esterno è tenuta a fornirne la prova

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|18 gennaio 2024| n. 1928.

La parte che eccepisce il giudicato esterno è tenuta a fornirne la prova, non soltanto producendo la sentenza emessa in altro procedimento, ma anche corredandola della idonea certificazione ex articolo. 124 disp. att. cod. proc. civ., dalla quale risulti che la stessa non è soggetta ad impugnazione. Infatti, affinché il giudicato esterno possa fare stato nel processo è necessaria la certezza della sua formazione, che deve essere provata, pur in assenza di contestazioni, attraverso la produzione della sentenza munita del relativo attestato di cancelleria

Ricorso per cassazione ed il vizio di violazione di legge
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Ricorso per cassazione ed il vizio di violazione di legge

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 gennaio 2024| n. 1613.

In tema di ricorso per cassazione, il vizio di violazione di legge consiste nella deduzione di un'erronea ricognizione, da parte del provvedimento impugnato, della fattispecie astratta recata da una norma di legge e implica necessariamente un problema interpretativo della stessa; l'allegazione di un'erronea ricognizione della fattispecie concreta a mezzo delle risultanze di causa è, invece, esterna all'esatta interpretazione della norma e inerisce alla tipica valutazione del giudice di merito, sottratta al sindacato di legittimità.

Striscia di terreno in comproprietà lungo il confine e la c.d. Strada interpoderale
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Striscia di terreno in comproprietà lungo il confine e la c.d. Strada interpoderale

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 gennaio 2024| n. 1710.

Il partecipante alla comunione su una striscia di terreno lungo il confine non possono servirsi della strada interpoderale costruita su di essa per accedere ad un immobile di sua esclusiva proprietà, del tutto separato e distinto dai fondi a servizio dei quali la strada comune è destinata, perché l'uso a favore di tale immobile si risolverebbe necessariamente nell'imposizione di fatto di una vera e propria servitù di passaggio, con evidente pregiudizio degli altri partecipanti alla comunione.

Ricorso ed accertamento di un fatto onere di allegare atto e l’avvenuta deduzione
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Ricorso ed accertamento di un fatto onere di allegare atto e l’avvenuta deduzione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 gennaio 2024| n. 1616.

Il ricorrente che proponga in sede di legittimità una determinata questione giuridica, la quale implichi accertamenti di fatto, ha l'onere, al fine di evitare una statuizione di inammissibilità per novità della censura, non solo di allegare l'avvenuta deduzione della questione dinanzi al giudice di merito, ma anche di indicare in quale atto del giudizio precedente lo abbia fatto, onde dar modo alla Corte di controllare ex actis la veridicità di tale asserzione, prima di esaminare nel merito la questione stessa.

La perdita del diritto di accettare l’eredità
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La perdita del diritto di accettare l’eredità

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|16 gennaio 2024| n. 1735.

La perdita del diritto di accettare l'eredità, conseguente all'omessa dichiarazione nell'ambito dell'"actio interrogatoria" ex art. 481 c.c., è priva di effetti qualora sia precedentemente intervenuta l'accettazione tacita del chiamato, poiché quest'ultima è irrevocabile e comporta il definitivo acquisto della qualità di erede, in applicazione del principio "semel heres, semper heres".

Il pagamento nelle mani del pubblico ufficiale incaricato del protesto cambiario
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Il pagamento nelle mani del pubblico ufficiale incaricato del protesto cambiario

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 gennaio 2024| n. 1633.

Il pagamento nelle mani del pubblico ufficiale incaricato del protesto cambiario deve necessariamente avvenire tramite moneta, non potendo, di contro, risolversi nella consegna di assegni bancari.

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In caso di frazionamento della proprietà di un edificio comune in distinte unità immobiliari

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 gennaio 2024| n. 1615.

In caso di frazionamento della proprietà di un edificio comune in distinte unità immobiliari, a seguito dell'attribuzione in sede di esecuzione forzata, si determina una situazione di condominio per la quale vige la presunzione legale pro indiviso di quelle parti del fabbricato che, per ubicazione e struttura, siano - in tale momento costitutivo del condominio - funzionali all'uso comune (art. 1117 c.c.); presunzione che può essere superata soltanto ove risulti nel primo decreto con il quale il giudice trasferisce all'aggiudicatario un lotto del bene espropriato, ripetendo la descrizione dell'immobile contenuta nell'ordinanza che dispone la vendita, una chiara ed univoca volontà di riservare esclusivamente ad uno degli aggiudicatari dei distinti lotti la proprietà delle suindicate parti.