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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 2446 del 20 febbraio 2012. Fallimento: Il credito del professionista gode del privilegio anche oltre il biennio precedente il fallimento

La massima Per l’ammissione allo stato passivo dei crediti per prestazioni professionali nonché dell’assistenza del privilegio ai sensi e per gli effetti di cui al secondo comma dell’articolo 2751 del codice civile di cui agli onorari per l’accertamento sul requisito temporale postulato dalla stessa norma, le prestazioni professionali devono essere valutate unitariamente con riferimento al...

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Corte di Cassazione, Sezioni unite, sentenza 12 aprile 2012 n. 5771. Equitalia: non può iscriversi il vincolo ipotecario se il credito erariale non è poi realizzabile con la vendita forzata perché la somma dovuta è inferiore alla soglia minima degli 8mila euro stabilita dalla legge

  Corte di cassazione – Sezioni unite civili – Sentenza 12 aprile 2012 n. 5771. Equitalia: non può iscriversi il vincolo ipotecario se il credito erariale non è poi realizzabile con la vendita forzata perché la somma dovuta è inferiore alla soglia minima degli 8mila euro stabilita dalla legge Il testo integrale[1] Corte di Cassazione,...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 aprile 2012 13547. In tema di colpa medica, in presenza di una condotta colposa posta in essere da un determinato soggetto, non può ritenersi interattiva del nesso di causalità (art. 41, comma secondo, cod. pen.) una successiva condotta parimenti colposa posta in essere da altro soggetto, quando essa non abbia le caratteristiche dell’assoluta imprevedibilità e inopinabilità

La massima In tema di colpa medica, in presenza di una condotta colposa posta in essere da un determinato soggetto, non può ritenersi interattiva del nesso di causalità (art. 41, comma secondo, cod. pen.) una successiva condotta parimenti colposa posta in essere da altro soggetto, quando essa non abbia le caratteristiche dell’assoluta imprevedibilità e inopinabilità;...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 aprile 2012, n.12797. L’esimente speciale di cui all’art.384, comma 1, c.p., (necessità di salvare se stesso od un prossimo congiunto da un grave ed inevitabile nocumento nella libertà e nell’onore) non compete all’agente quando il soggetto attivo del reato si sia posto volontariamente in una situazione di pericolo cagionandone egli stesso la insorgenza.

La massima L’esimente speciale di cui all’art.384, comma 1, c.p., (necessità di salvare se stesso od un prossimo congiunto da un grave ed inevitabile nocumento nella libertà e nell’onore) non compete all’agente quando il soggetto attivo del reato si sia posto volontariamente in una situazione di pericolo cagionandone egli stesso la insorgenza. SUPREMA CORTE DI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 16 marzo 2012, n. 4229. Non esiste una autonoma categoria di danno esistenziale, essendo risarcibile il danno non patrimoniale, nella sua più ampia accezione di danno determinato dalla lesione di interessi inerenti la persona non connotati da rilevanza economica

Suprema Corte di Cassazione Sezione III, sentenza del 16 marzo 2012, n. 4229 …omissis… Motivi della decisione 1.- Anche se la sentenza impugnata è stata depositata dopo l’abrogazione dell’art. 366-bis cod. proc. civ., non per questo la formulazione di quesiti di diritto può ritenersi colpita da nullità, trattandosi di una modalità di sintesi dei motivi...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 aprile 2012, n. 12310. La condotta tipica di abbandono del domicilio coniugale è integrata soltanto se l’allontanamento risulti privo di una giusta causa, connotandosi di reale disvalore dal punto di vista etico e sociale.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza  2 aprile 2012, n. 12310 Fatto e diritto 1. La Corte di Appello di Catanzaro con l’indicata sentenza del 19.5.2011 ha confermato la decisione, impugnata dall’imputato, emessa il 22.9.2008 dal Tribunale di Castrovillari, con la quale all’esito di giudizio ordinario la cittadina russa E.B. è stata riconosciuta...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 marzo 2012, n.10997. Il delitto di calunnia non può dirsi sussistente qualora sia assente la consapevolezza del soggetto agente di accusare un innocente

La massima Il delitto di calunnia non può dirsi sussistente qualora sia assente la consapevolezza del soggetto agente di accusare un innocente (nel caso di specie, un avvocato penalista aveva accusato un magistrato per il reato di estorsione, atteso che quest’ultimo, avvalendosi di un ex agente di polizia giudiziaria quale mediatore, formulava una richiesta di...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 aprile 2012 5694. Nel caso di divisione di beni oggetto di comproprietà provenienti da titoli diversi e, quindi, appartenenti a diverse comunioni, è possibile procedere ad un’unica divisione invece che a tante divisioni quante sono le masse solo con il consenso di tutte le parti

La massima 1. Nel caso di divisione di beni oggetto di comproprietà provenienti da titoli diversi e, quindi, appartenenti a diverse comunioni, è possibile procedere ad un’unica divisione invece che a tante divisioni quante sono le masse solo con il consenso di tutte le parti, consenso che non può risultare da una manifestazione tacita o...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 1 marzo 2012, n.8076. In tema di sottrazione di minore, qualora vi siano più soggetti titolari della potestà dei genitori o di analoghe situazioni soggettive, il reato non si configura come istantaneo

La massima In tema di sottrazione di minore, qualora vi siano più soggetti titolari della potestà dei genitori o di analoghe situazioni soggettive, il reato non si configura come istantaneo, ma è necessario che l’impedimento dell’esercizio dell’altrui potestà si protragga per un periodo di tempo rilevante e ciò perché la sottrazione o la ritenzione non...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 aprile 2012, n.12516. Per l’integrazione del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare non è richiesta la previa esistenza di un provvedimento giudiziale che obblighi il coniuge non legalmente separato, tuttavia proprio la struttura complessiva di tale norma incriminatrice non consente di giudicare penalmente rilevante una condotta di omessa ‘assistenza materiale’ che attenga ad una mancata contribuzione economica che non si risolva nell’aver fatto venir meno i mezzi di sussistenza.

La massima Per l’integrazione del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare non è richiesta la previa esistenza di un provvedimento giudiziale che obblighi il coniuge non legalmente separato, tuttavia proprio la struttura complessiva di tale norma incriminatrice non consente di giudicare penalmente rilevante una condotta di omessa ‘assistenza materiale’ che attenga ad una...