La massima In tema di responsabilità civile, per l’accertamento del nesso causale tra condotta illecita ed evento di danno non è necessaria la dimostrazione di un rapporto di consequenzialità necessaria tra la prima ed il secondo, ma è sufficiente la sussistenza di un rapporto di mera probabilità scientifica. Ne consegue che il nesso causale può...
Categoria: Corte di Cassazione
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 aprile 2012 6065. In tema di danno da cattiva manutenzione del manto stradale ove si verifichi un sinistro a seguito di non corretta manutenzione della strada da parte dell’ente preposto alla tutela, la responsabilità gravante sulla P.A., ai sensi dell’art. 2051 c.c., per l’obbligo di custodia delle strade demaniali, è esclusa ove l’utente danneggiato abbia tenuto un comportamento colposo tale da interrompere il nesso eziologico tra la causa del danno
La massima In tema di danno da cattiva manutenzione del manto stradale ove si verifichi un sinistro a seguito di non corretta manutenzione della strada da parte dell’ente preposto alla tutela, la responsabilità gravante sulla P.A., ai sensi dell’art. 2051 c.c., per l’obbligo di custodia delle strade demaniali, è esclusa ove l’utente danneggiato abbia tenuto...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 aprile 2012, n. 5230. Il danno morale non può essere ritenuto, in via automatica, come una quota del danno biologico.
La massima Il danno morale non può essere ritenuto, in via automatica, come una quota del danno biologico. Infatti il danno non patrimoniale derivante dalla lesioni dell’integrità fisica del lavoratore, identificato nella sommatoria di danno biologico (all’integrità fisica) e danno morale (consistente nella sofferenza per l’ingiuria fisica subita), non richiede, ai fini della risarcibilità, la...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 21 marzo 2012, n. 4516. L’omessa indicazione delle modalità di calcolo degli interessi rende nulla la cartella esattoriale quando l’operato dell’ufficio diviene ricostruibile solo attraverso difficili indagini dovute alla vetustà della questione, che non competono al contribuente, il quale vede, così, violato il suo diritto di difesa
La massima L’omessa indicazione delle modalità di calcolo degli interessi rende nulla la cartella esattoriale quando l’operato dell’ufficio diviene ricostruibile solo attraverso difficili indagini dovute alla vetustà della questione, che non competono al contribuente, il quale vede, così, violato il suo diritto di difesa SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Sentenza 21 marzo 2012, n....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 30 gennaio 2012, n.1326. Ai fini della tutela concessa dall’articolo 1120, secondo comma, Codice Civile, in materia di divieto di innovazioni sulle parti comuni dell’edificio condominiale, devono essere alterate, in modo visibile e significativo, la particolare struttura e la complessiva armonia che conferiscono al fabbricato una propria specifica identità
La massima Ai fini della tutela concessa dall’articolo 1120, secondo comma, Codice Civile, in materia di divieto di innovazioni sulle parti comuni dell’edificio condominiale, devono essere alterate, in modo visibile e significativo, la particolare struttura e la complessiva armonia che conferiscono al fabbricato una propria specifica identità. Eventuali adeguamenti e aggiunte funzionali (come l’allaccio delle...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 aprile 2012, n.12306. In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, gli obblighi cui fa riferimento la disposizione di cui all’art. 570 c.p., comma 1 riguardano, per riferimento testuale, i doveri incombenti sull’esercente la potestà, che vengono meno con l’acquisizione della capacità giuridica da parte del minore conseguente al raggiungimento della maggiore età
Le massime 1. In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, gli obblighi cui fa riferimento la disposizione di cui all’art. 570 c.p., comma 1 riguardano, per riferimento testuale, i doveri incombenti sull’esercente la potestà, che vengono meno con l’acquisizione della capacità giuridica da parte del minore conseguente al raggiungimento della maggiore età, residuando...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 aprile 2012, n.6148. In materia di arbitrato, le modifiche apportate all’art. 829 c.p.c. dalla legge di riforma sono volte a delimitare l’ambito dell’impugnazione del lodo come riflesso della nuova disciplina dell’accordo arbitrale, con la conseguenza che le convenzioni concluse prima del 2.3.06 continuano ad essere regolate dalla legge previgente, che prevedeva l’impugnabilità del lodo per violazione della legge sostanziale, a meno che le parti non avessero stabilito diversamente.
La massima In materia di arbitrato, le modifiche apportate all’art. 829 c.p.c. dalla legge di riforma sono volte a delimitare l’ambito dell’impugnazione del lodo come riflesso della nuova disciplina dell’accordo arbitrale, con la conseguenza che le convenzioni concluse prima del 2.3.06 continuano ad essere regolate dalla legge previgente, che prevedeva l’impugnabilità del lodo per violazione...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza n. 15189 del 20 aprile 2012. Non essendo previsto parere alcuno da parte del pubblico ministero sulla richiesta di revisione, ove tale parere sia irritualmente acquisito, esso deve essere comunicato a pena di nullità al richiedente, ai fini di una corretta instaurazione del contraddittorio
Corte di cassazione – S.U.P. – sentenza 15189 del 20 aprile 2012. Non essendo previsto parere alcuno da parte del pubblico ministero sulla richiesta di revisione, ove tale parere sia irritualmente acquisito, esso deve essere comunicato a pena di nullità al richiedente, ai fini di una corretta instaurazione del contraddittorio Il testo integrale ...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 aprile 2012, n. 13568. Se la persona offesa – vittima di stalking – non ha luoghi abituali di frequentazione, il compito del giudice è quello di vestire a misura il bisogno di protezione che l’ordinamento ha inteso consentire di tutelare.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V PENALE Sentenza 11 aprile 2012, n. 13568 Ritenuto in fatto 1. Con il provvedimento impugnato veniva confermata l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma in data 04/08/2011, con cui veniva applicata nei confronti di V.V. la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 3 aprile 2012, n. 12702. La sussistenza dell’elemento soggettivo nel reato di ricettazione (vale a dire la conoscenza della provenienza delittuosa della cosa) può desumersi da qualsiasi elemento, anche indiretto, e quindi anche dal comportamento dell’imputato e dalla mancata – o non attendibile – indicazione della provenienza della cosa ricevuta
La massima La sussistenza dell’elemento soggettivo nel reato di ricettazione (vale a dire la conoscenza della provenienza delittuosa della cosa) può desumersi da qualsiasi elemento, anche indiretto, e quindi anche dal comportamento dell’imputato e dalla mancata – o non attendibile – indicazione della provenienza della cosa ricevuta, la quale è sicuramente rivelatrice della volontà di...