Le massime 1. È valida la clausola del testamento con la quale il testatore manifesti la propria volontà di escludere dalla propria successione alcuni dei successibili. 2. La clausola di diseredazione integra un atto dispositivo delle sostanze del testatore, costituendo espressione di un regolamento di rapporti patrimoniali, che può includersi nel contenuto tipico del testamento:...
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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 5 marzo 2012, n. 3398. L’ipoteca iscritta dal fisco non è riconducibile ad alcun tipo di ipoteca tra quelle regolamentate dal codice civile, pertanto può essere definita come genere a sé, che resiste innanzi alla revocatoria fallimentare.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE Sentenza 5 marzo 2012, n. 3398 Svolgimento del processo Con decreto del 2.7.2010 il Tribunale di Forlì rigettava l’opposizione proposta da Equitalia Romagna s.r.l. avverso il provvedimento con il quale il giudice delegato del Fallimento della società di fatto del e dei soci in proprio, aveva ammesso...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 6847 del 7 maggio 2012. Il codifensore autenticante la procura assume in pieno la responsabilità della causa con conseguente diritto al compenso
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 6847 del 7 maggio 2012 Svolgimento del processo E’ stata depositata la seguente relazione: 1. – Con sentenza depositata il 17-4-2010 la Corte di Appello di Lecce, a modifica della sentenza di primo grado, ha accolto la domanda per il pagamento di competenze professionali proposta dall’avv....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 10 maggio 2012, n. 7180. Riduzione della penale da parte del giudice: i criteri
La massima Il criterio che il giudice deve utilizzare per valutare se una penale sia eccessiva ha natura oggettiva, ma non nel senso secondo il quale occorrano ragioni di pubblico interesse che ne giustifichino l’ammontare; la natura “oggettiva” del criterio discende, invece, dal fatto che il giudice non deve tenere conto della posizione soggettiva del...
Corte di Cassazione, sezione II, senteenza 17 maggio 2012, n.7759. In tema di danno emergente e lucro cessante
La massima In tema di inadempimento contrattuale, il danno “integrale” ovvero l’obbligazione diretta a reintegrare il patrimonio del danneggiato nella situazione in cui si sarebbe trovato se l’inadempimento non si fosse verificato, non può che essere rappresentato dalla perdita che la società creditrice ha subito in termini di costi sostenuti per l’acquisto delle materie prime...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 maggio 2012 n. 8283. Un giudizio “Pinto” svoltosi in due gradi di giudizio non deve superare la durata di 2 anni
Corte di cassazione – Sezione VI civile – Sentenza 24 maggio 2012 n. 8283. Un giudizio “Pinto” svoltosi in due gradi di giudizio non deve superare la durata di 2 anni Il testo integrale[1] Aprire il seguente collegamento Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 maggio 2012 n. 8283 Per la Corte...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 6622 del 8 maggio 2012. Per il cliente danneggiato dal professionista negligente è dovuto il risarcimento
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 6622 del 8 maggio 2012 1. D.L. impugna per cassazione, sulla base di tre motivi, la sentenza depositata il 13 luglio 2009, con la quale la Corte di Appello di Palermo ha respinto l’appello del medesimo avverso la sentenza del Tribunale di Trapani, che lo aveva...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 18 maggio 2012, n. 19046. L’estensione degli effetti favorevoli della decisione si verifica a condizione che detta decisione non sia fondata su “motivi personali” dell’impugnante e che il procedimento stesso sia sorto e si sia svolto in modo unitario e cumulativo
Suprema Corte di Cassazione Sezioni Unite Penali sentenza 18 maggio 2012, n. 19046 RITENUTO IN FATTO 1. Con ordinanza in data 4 novembre 2010 il Tribunale del riesame di Roma ha confermato il decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari in sede in data 5 luglio 2010, nel procedimento penale a...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 7 maggio 2012, n. 16930. Il profitto, il cui conseguimento integra il dolo specifico del reato di rapina, può avere anche natura non patrimoniale.
Suprema Corte di Cassazione Sezione II sentenza del 7 maggio 2012, n. 16930 Svolgimento del processo …omissis… 2. Avverso tale sentenza propone ricorso l’imputato per mezzo del suo difensore di fiducia, sollevando un unico motivo di gravame con il quale deduce violazione di legge e vizio della motivazione, eccependo che nella fattispecie difetterebbe il nesso...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 maggio 2012, n.17752. In tema di stupefacenti, il frazionamento in molti e diversi siti internet di indicazioni per la coltivazione di sostanza psicotropa al fine della produzione in modo che ogni singolo sito assuma un aspetto commerciale asettico e solo dall’unione degli stessi appaia il vero intento di diffondere la coltivazione della droga, integra il delitto di cui all’art. 82 D.P.R. 309/1990
La massima In tema di stupefacenti, il frazionamento in molti e diversi siti internet di indicazioni per la coltivazione di sostanza psicotropa al fine della produzione in modo che ogni singolo sito assuma un aspetto commerciale asettico e solo dall’unione degli stessi appaia il vero intento di diffondere la coltivazione della droga, integra il delitto...