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L’opposizione allo stato passivo ha natura di procedimento contenzioso a cognizione piena

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|15 aprile 2024| n. 10047.

In tema di fallimento, l'opposizione allo stato passivo ha natura di procedimento contenzioso a cognizione piena, assimilabile all'appello, e non di volontaria giurisdizione, di talché alle relative spese di lite si applicano i parametri forensi dei giudizi ordinari e sommari di cognizione innanzi al Tribunale.

Esercizio del potere di riduzione della penale ed il momento dell’interesse 
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Esercizio del potere di riduzione della penale ed il momento dell’interesse 

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 aprile 2024| n. 10014.

Ai fini dell’esercizio del potere di riduzione della penale, il giudice non deve valutare l’interesse del creditore con esclusivo riguardo al momento della stipulazione della clausola – come sembra indicare l’art. 1384 cod. civ., riferendosi all’interesse che il creditore “aveva” all’adempimento – ma tale interesse deve valutare anche con riguardo al momento in cui la prestazione è stata tardivamente eseguita o è rimasta definitivamente ineseguita, poiché anche nella fase attuativa del rapporto trovano applicazione i principi di solidarietà, correttezza e buona fede, di cui agli artt. 2 Cost., 1175 e 1375 cod. civ., conformativi dell’istituto della riduzione equitativa, dovendosi intendere, quindi, che la lettera dell’art. 1384 cod. civ., impiegando il verbo “avere” all’imperfetto, si riferisca soltanto all’identificazione dell’interesse del creditore, senza impedire che la valutazione di manifesta eccessività della penale tenga conto delle circostanze manifestatesi durante lo svolgimento del rapporto.

In mantenimento del rapporto dei nipoti con gli ascendenti
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In mantenimento del rapporto dei nipoti con gli ascendenti

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 aprile 2024| n. 10250.

In mantenimento del rapporto dei nipoti con gli ascendenti può essere disposto dal Giudice solo quando sia accertato un preciso vantaggio per i minori derivante dalla partecipazione dei nonni al progetto educativo, formativo e di crescita, senza imporre rapporti contro la volontà dei nipoti e non essendo sufficiente la mera assenza di questioni pregiudizievoli.

La controversia avente ad oggetto il diritto alla liquidazione della quota del socio receduto
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La controversia avente ad oggetto il diritto alla liquidazione della quota del socio receduto

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 aprile 2024| n. 10325.

La controversia avente ad oggetto il diritto alla liquidazione della quota del socio receduto, a seguito della trasformazione della società, non essendo ancorata al rapporto societario o alle partecipazioni sociali, ma ad un mero diritto di credito, non rientra nella competenza della sezione specializzata in materia di impresa, poiché il recesso è un atto unilaterale recettizio che, una volta comunicato, determina la perdita dello status socii e del diritto agli utili, a prescindere dalla liquidazione della quota che non ne costituisce una condizione sospensiva ma una conseguenza stabilita dalla legge.

La differenza esistente tra il contratto di affitto agrario e quello cosiddetto di vendita delle erbe
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La differenza esistente tra il contratto di affitto agrario e quello cosiddetto di vendita delle erbe

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|10 aprile 2024| n. 9725.

La differenza esistente tra il contratto di affitto agrario e quello cosiddetto di vendita delle erbe (o pascipascolo) è data dal fatto che, mentre l'affitto è caratterizzato dalla gestione produttiva del fondo da parte dell'affittuario, il contratto di vendita delle erbe consiste nell'apprensione di queste, rimanendo l'utilizzazione del fondo soltanto un mezzo per conseguire quel fine. Ed è sempre necessario, perché possa configurarsi un contratto di affitto agrario, che vi sia un'attività di "coltivazione" del fondo stesso, cioè idonea, quanto meno, a stimolare la produzione di erba, circostanza questa essenziale perché si abbia "coltivazione".

In caso di omessa pronuncia sull’istanza di distrazione delle spese proposta dal difensore ed il procedimento di correzione degli errori materiali
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In caso di omessa pronuncia sull’istanza di distrazione delle spese proposta dal difensore ed il procedimento di correzione degli errori materiali

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|10 aprile 2024| n. 9625.

In caso di omessa pronuncia sull'istanza di distrazione delle spese proposta dal difensore, il rimedio esperibile, in assenza di un'espressa indicazione legislativa, è costituito dal procedimento di correzione degli errori materiali di cui agli articoli 287 e 288 del Cpc, e non dagli ordinari mezzi di impugnazione, non potendo la richiesta di distrazione qualificarsi come domanda autonoma; la procedura di correzione, oltre ad essere in linea con il disposto dell'articolo 93, comma 2, del Cpc - che ad essa si richiama per il caso in cui la parte dimostri di aver soddisfatto il credito del difensore per onorari e spese - consente il migliore rispetto del principio costituzionale della ragionevole durata del processo, garantisce con maggiore rapidità lo scopo del difensore distrattario di ottenere un titolo esecutivo ed è un rimedio applicabile, ai sensi dell'articolo 391-bis del Cpc, anche nei confronti delle pronunce della Corte di cassazione.

Apertura della successione i diritti vantati a titolo ereditario hanno carattere generalmente disponibile
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Apertura della successione i diritti vantati a titolo ereditario hanno carattere generalmente disponibile

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|11 aprile 2024| n. 9904.

In caso di apertura della successione, i diritti vantati a titolo ereditario hanno carattere generalmente disponibile, anche in ipotesi di verifica circa la validità del testamento ex art. 591, comma 1, n. 3), c.c., in quanto le decisioni che ne derivano non incidono sulla capacità di agire di un soggetto (peraltro non più in vita), ma si limitano ad accertare l'eventuale condizione di minorata capacità di intendere e volere, alla data di redazione del testamento, cosicché esse non rientrano tra le azioni concernenti lo stato o la capacità delle persone.

La cd. divisio inter liberos
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La cd. divisio inter liberos

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|11 aprile 2024| n. 9888.

La cd. divisio inter liberos, regolata ex art. 734 c.c., ricorre ove il testatore intenda effettuare direttamente la divisione, totale o parziale, del suo patrimonio tra gli eredi, mediante formazione delle quote e individuazione dei beni di ciascuna di esse, impedendo, così, il sorgere della comunione ereditaria, mentre, nell'ipotesi ex art. 733 c.c., il testatore non divide i suoi beni, ma si limita a dettare le regole per la futura divisione, con efficacia obbligatoria per gli eredi.

Ripetizione dell’indebito oggettivo ed il decorso degli interessi sulla somma oggetto di restituzione
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Ripetizione dell’indebito oggettivo ed il decorso degli interessi sulla somma oggetto di restituzione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|11 aprile 2024| n. 9757.

In tema di ripetizione dell'indebito oggettivo, ai fini del decorso degli interessi sulla somma oggetto di restituzione, l'espressione dal giorno della "domanda", contenuta nell'art. 2033 c.c., non va intesa come riferita esclusivamente alla domanda giudiziale, ma comprende anche gli atti stragiudiziali aventi valore di costituzione in mora ai sensi dell'art. 1219 c.c.

Il figlio neomaggiorenne ed il diritto al mantenimento
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Il figlio neomaggiorenne ed il diritto al mantenimento

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|11 aprile 2024| n. 9776.

Il figlio neomaggiorenne che prosegua nell'ordinario percorso di studi superiori o universitari o di specializzazione ha diritto al mantenimento. Nel progressivo trascorrere del tempo deve invece attivarsi, specie ove non concluda gli studi, per il reperimento di una occupazione che gli consenta una vita dignitosa, anche eventualmente ridimensionando le proprie aspirazioni.