Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 marzo 2015, n. 9693 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. SETTEMBRE Anton – rel. Consigliere Dott....
Categoria: Cassazione penale 2015
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 febbraio 2015, n. 5643. Le norme disciplinanti il sequestro di persona e la sottrazione di minore sono tra loro alternative, perché tutelano beni giuridici e diritti soggettivi diversi, ossia la libertà fisica nel caso del sequestro di persona e il diritto dell'affidatario dell'incapace a mantenere il bambino sotto la propria custodia per quanto riguarda il delitto di sottrazione di persone incapaci. Ne consegue che nel caso di sottrazione di un minore con modalità clandestine contro la volontà del genitore affidatario può configurarsi il delitto di cui all'art. 605 c.p.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 6 febbraio 2015, n. 5643 Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale di Palermo, Sezione per il riesame dei provvedimenti cautelari, con ordinanza in data 17.4.2014, ai sensi dell’art. 309 c.p.p., confermava l’ordinanza emessa del locale G.I.P. in data 29.10.2013, con la quale era stata applicata a V.M....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 marzo 2015, n. 9726. In tema di confisca di prevenzione, per scongiurare che un bene sia sottoposto a tale confisca è necessario dimostrarne non solo la provenienza tout court, ma anche che si tratti di provenienza legittima: e ciò non può dirsi accada laddove la giustificazione della disponibilità del bene venga offerta indicandolo quale provento di evasione fiscale
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 marzo 2015, n. 9726 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – rel. Consigliere Dott. PISTORELLI Luca – Consigliere Dott. POSITANO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 febbraio 2015, n. 5978. L'assetto normativo della contravvenzione di guida in stato di ebbrezza e' stato nuovamente rivisitato, da ultimo, con Legge 29 luglio 2010, n. 120, il cui articolo 33 ha modificato l'articolo 186 C.d.S., ha depenalizzato la condotta di guida in stato di ebbrezza qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (articolo 186 C.d.S., comma 1, lettera a)). Tale ultima modifica non ha comportato una rilettura delle regole processuali che disciplinano l'accertamento della condotta penalmente rilevante per il reato di guida in stato di ebbrezza, confermandosi il principio per cui, ai fini della configurazione del reato di guida in stato di ebbrezza (pur dopo le modifiche apportate all'articolo 186 C.d.S. dal Decreto Legge n. 92 del 2008, articolo 4, comma 1, lettera d), conv. con modd. in Legge n. 125 del 2008), tale stato puo' essere accertato, non soltanto per l'ipotesi di cui alla fascia a) ma anche per quelle piu' gravi, con qualsiasi mezzo, e quindi anche su base sintomatica, indipendentemente dall'accertamento strumentale. Con la precisazione, tuttavia, che dovra' comunque essere ravvisata l'ipotesi piu' lieve quando, pur risultando accertato il superamento della soglia minima, non sia possibile affermare, oltre ogni ragionevole dubbio, che la condotta dell'agente rientri nell'ambito di una delle due altre ipotesi
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 10 febbraio 2015, n. 5978 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. CIAMPI Francesco – rel. Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere Dott. SERRAO Eugenia – Consigliere Dott. DELL’UTRI...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 febbraio 2015, n. 5984. In tema di responsabilita' da sinistri stradali, il giudizio sulla misura del concorso di colpa e' incensurabile in sede di legittimita', essendo riservato al libero e discrezionale apprezzamento del giudice di merito, se adeguatamente motivato
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 10 febbraio 2015, n. 5984 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. CIAMPI Francesco – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 febbraio 2015, n. 5990. Anche dopo le modifiche apportate all'articolo 425 cod. proc. pen., rispettivamente, dalla Legge 8 aprile 1993, n. 105, articolo 1 e dalla Legge 16 dicembre 1999, n. 479, articolo 23 l'udienza preliminare non ha subito una modifica della sua originaria funzione, ne' correlativamente ha mutato natura la sentenza di proscioglimento cui essa puo' dar luogo, che e' e resta (prevalentemente) processuale e non di merito. Infatti identico e' rimasto lo scopo cui l'udienza preliminare e' preordinata: evitare i dibattimenti inutili, non accertare se l'imputato e' colpevole o innocente
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 10 febbraio 2015, n. 5990 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. CIAMPI Francesco – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 marzo 2015, n. 9266. È configurabile il concorso in bancarotta fraudolenta documentale per i sindaci che si limitano a effettuare verifiche formali sui conti della società senza approfondire la realtà dietro il semplice dato formale. Il concorso non è invece ipotizzabile per il responsabile del controllo interno della Spa che omette di effettuare un effettivo monitoraggio dell’attività della società. Costui può essere accusato di omessa vigilanza. Lo ha affermato la Cassazione chiarendo che la posizione dell’auditor non può essere assimilata a quella dei responsabili della tenuta della contabilità
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 3 marzo 2015, n. 9266 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. OLDI Paolo – Presidente Dott. ZAZA Carlo – rel. Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. MICHELI...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 marzo 2015, n. 9439. Il provvedimento di rigetto della richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali non può fondarsi esclusivamente sulla gravità del reato commesso, ma deve valutare, nella prospettiva del reinserimento sociale, la complessiva personalità e l'evoluzione psicologica del condannato e, soprattutto, il comportamento successivo al reato e l'assenza di altre condanne penali
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 marzo 2015, n. 9439 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente Dott. DI TOMASSI Maria Stefani – Consigliere Dott. SANDRINI Enrico Giusep – Consigliere Dott. CASA Filippo – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 marzo 2015, n. 9394. La chiusa finale di cui alla normativa in esame (ex lege n. 488/92 "sono fatti salvi i provvedimenti già adottati"), si può riferire tanto ai provvedimenti di erogazione dei fondi (che restano validi anche se l'impresa beneficiaria non ha rispettato gli obblighi), tanto ai provvedimenti di revoca (che restano validi, anche se disposti per mancato rispetto degli obblighi), precisando che nella prima ipotesi si potrebbe ipotizzare il carattere retroattivo della norm
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 marzo 2015, n. 9394 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. GALLO D. – rel. Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. ALAMA Marco Mari – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 gennaio 2015, n. 551. Per la prova del reato di abuso sessuale su minore è irrilevante l'eventuale atteggiamento ritorsivo delle vittime nei confronti dell'artefice
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE sentenza 9 gennaio 2015, n. 551 Ritenuto in fatto 1. La Corte di appello di Roma, con sentenza dell’8/1/2014 ha confermato la decisione con la quale, in data 8/3/2012, il Tribunale di Velletri aveva riconosciuto C.M. responsabile del reato di cui agli artt. 81, 609-quater, 609-ter cod....