Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 13 marzo 2015, n. 10958 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano – rel. Consigliere...
Categoria: Cassazione penale 2015
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 marzo 2015, n. 10746. Integra il delitto di riciclaggio di denaro od altra utilità di cui all'art. 648 bis cod. pen. qualsiasi prelievo o trasferimento di denaro di provenienza delittuosa da un conto corrente bancario ad un altro diversamente intestato ed acceso presso un differente istituto di credito: e ciò anche al cospetto di una completa tracciabilità dei flussi finanziari, atteso che, stante la natura fungibile del bene, per il solo fatto dell'avvenuto deposito, il denaro viene automaticamente sostituito, essendo l’istituto di credito obbligato a restituire al depositante il mero tantundem.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 13 marzo 2015, n. 10746 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAMMINO Matilde – Presidente Dott. GALLO Domenico – Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – rel. Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 marzo 2015, n. 10217. Tra le ipotesi di perseguibilità della violenza sessuale senza querela dell'offeso spicca la fattispecie di connessione dell'abuso ad altro delitto procedibile d'ufficio: la ratio del mutamento del regime di procedibilità si incardinerebbe, secondo la chiave prospettica tradizionale, nella dinamiche della tutela della riservatezza della persona offesa. Una più pregnante lettura, che valorizzi il ruolo della vittima nell'accertamento giudiziario e le esigenze di protezione riconosciute sul piano sovranazionale a tutela della sua dignità di persona ferita, conducono, tuttavia, a una più composita rimeditazione delle logiche sottese al meccanismo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 marzo 2015, n. 10217 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI Enrico...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 marzo 2015, n. 10106. E' assolutamente irrilevante la transazione con pagamento rateizzato avvenuta in sede civile con la curatela fallimentare ai fini della legittimità del sequestro preventivo finalizzato alla confisca, tenuto conto della finalità di tale misura cautelare che è principalmente quella di sottrarre all'indagato la disponibilità del patrimonio
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 marzo 2015, n. 10106 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo A. – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – rel. Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 6 marzo 2015, n. 9897. Il comandante della nave da crociera è penalmente responsabile per non essersi attivato affinchè il passeggero colpito da ischemia non sia stato trasportato presso un presidio sanitario efficiente e in grado di fronteggiare tale patologia
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 6 marzo 2015, n. 9897 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. BIANCHI Luisa – Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco Mar – rel. Consigliere Dott. DEVERE Salvatore – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 marzo 2015, n. 10498. Il prestanome risponde a titolo di dolo generico (per la consapevolezza della possibilità di verificazione di eventi tipici dalla condotta omissiva) o anche eventuale perché, accettando la carica sociale, assume anche i rischi connessi; ne consegue che non può essere esclusa la responsabilità penale del direttore commerciale sul presupposto che questi, pur avendo accettato di essere amministratore della società, non ha mai curato gli incombenti amministrativi, fiscali e burocratici, gestiti, invece, di fatto, da altri.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 marzo 2015, n. 10498 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. GAZZARA...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 marzo 2015, n. 10667. Fra le prescrizioni che accompagnano l'affidamento in prova al servizio sociale non può ricomprendersi, nel caso di soggetto condannato per illecito edilizio, la demolizione delle opere da lui abusivamente realizzate, non rientrando una tale prescrizione nel novero di quelle tipizzate dall'art. 47, commi quinto, sesto e settimo, legge n. 354 del 1975
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 marzo 2015, n. 10667 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristina – Presidente Dott. ZAMPETTI Umberto – rel. Consigliere Dott. CAIAZZO Luigi Pietro – Consigliere Dott. LA POSTA Lucia –...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 marzo 2015, n. 10083. Ai fini della configurabilità del reato di accesso abusivo a un sistema informatico (articolo 615-ter del Cp), nel caso di soggetto munito di regolare password, è necessario accertare il superamento, su un piano oggettivo, dei limiti e, pertanto, la violazione delle prescrizioni relative all'accesso e al trattenimento nel sistema informatico, contenute in disposizioni organizzative impartite dal titolare dello stesso, indipendentemente dalle finalità soggettivamente perseguite. Irrilevanti, invece, devono considerarsi gli eventuali fatti successivi relativi ai dati acquisiti: questi, se seguiranno, saranno frutto di nuovi atti volitivi e pertanto, se illeciti, saranno sanzionati con riguardo ad altro titolo di reato (rientrando, ad esempio, nelle previsioni di cui agli articoli 326, 618, 621 e 622 del Cp).
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 marzo 2015, n. 10083 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo Antonio – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – rel. Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 marzo 2015, n. 10117. I reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale rientrano nel campo di applicazione del nuovo comma 2° bis dell’articolo 275 del Cpp, come sostituito dal Dl 92/2014, il quale prevede che il giudice prima di disporre la misura cautelare deve valutare se, all’esito del giudizio, la pena detentiva irrogata possa essere superiore ai tre anni e solo in questo caso può disporre la custodia in carcere. Nel caso di specie, la Cassazione ha accolto il ricorso di un uomo cui era stata disposta la custodia in carcere perché indagato di aver distratto somme, veicoli e merci della propria società poi fallita, oltre ad aver sottratto e distrutto le relative scritture contabili
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 marzo 2015, n. 10117 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. OLDI Paolo – Presidente Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. MICHELI Pao – rel. Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 marzo 2015, n. 10124. Nell’ambito dello svolgimento di funzioni di tipo bancario, quale è la raccolta di risparmio, l’attività svolta da Poste Spa è di tipo privatistico, non diversamente da quella svolta dalle banche; ne consegue che l’appropriazione di somme di risparmiatori commessa con abuso del ruolo integra il reato di appropriazione indebita e non il reato di peculato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 marzo 2015, n. 10124 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovanni – Presidente Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – rel. Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere...