Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 maggio 2015, n. 19167 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott....
Categoria: Cassazione penale 2015
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 maggio 2015, n. 19333. In applicazione del principio, valevole in generale nel processo tributario ed anche, con delle limitazioni, nel processo penale, che la prova dell’inesistenza, oggettiva o soggettiva, delle operazioni puo? essere fornita anche mediante presunzioni
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 maggio 2015, n. 19333 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 maggio 2015, n. 19334. Nel giudizio di legittimità è precluso ogni accertamento di merito per verificare la violazione del divieto del “ne bis in idem” sostanziale derivante dalla sovrapposizione tra violazione amministrativa tributaria per omesso versamento delle ritenute alle scadenze mensili e l’illecito penale di omesso versamento delle ritenute certificate entro il termine annuale per la dichiarazione dei sostituti di imposta
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 maggio 2015, n. 19334 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 aprile 2015, n. 16616. La mancanza del contatto fisico non può, ex se, portare al riconoscimento dell’ipotesi di minore gravità, così come la presenza della violenza fisica pur nella sua forma più significativa, odiosa e grave, come il rapporto completo, non può farne automaticamente discendere il diniego. La violenza o gli atti sessuali con minorenne “virtuali” non sono necessariamente caratterizzati da una minore gravità rispetto a quelli reali
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 21 aprile 2015, n. 16616 Ritenuto in fatto La Corte di Appello di Napoli, pronunciando nei confronti dell’odierno ricorrente, con sentenza del 17.6.2014, assolveva T.P. dal reato di cui al capo F) perché il fatto non sussiste e rideterminava la pena per i reati residui in anni nove...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 7 maggio 2015, n. 19040. L’alterazione della copia fotostatica di un documento, priva di attestazione di autenticità, esibita come tale e senza farla valere come originale, non integra il delitto di falsità materiale, in considerazione del fatto che la copia, pur avendo la funzione di assumere l’apparenza dell’originale, mantiene tuttavia la sua natura di mera riproduzione e non può acquisire una valenza probatoria equiparabile a quella di un documento originale, se non attraverso l’attestazione di conformità legalmente appostavi
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 7 maggio 2015, n. 19040 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FUMO Maurizio – Presidente Dott. SABEONE Gerardo – rel. Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. CAPUTO...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 5 maggio 2015, n. 18647. È da riconoscere la richiesta di spostare il processo per motivi di legittimo sospetto nel caso in cui, vista la ristrettezza della procura, potrebbero crearsi incroci tra i vari soggetti coinvolti nel processo con possibili riflessi negativi sulla serenità e correttezza del giudizio. Nella specie, l’imputato, un dirigente di polizia, era il testimone a carico in un procedimento che ha visto il coinvolgimento di un pubblico ministero in forza nel piccolo ufficio giudiziario che dovrebbe giudicarlo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 5 maggio 2015, n. 18647 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. DI STEFANO P. – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 aprile 2015, n. 18220. Il soggetto che in stato di ebbrezza conduce l’auto contromano e crea un incidente mortale non è imputabile a titolo di dolo eventuale per via della sola temerarietà della sua condotta. È necessario, invece, ricercare quegli elementi che leghino in maniera diretta e inequivocabile la condotta con l’accettazione del rischio di uccidere qualcuno. La Cassazione ha così fatto applicazione dei principi elaborati dalla sentenza Thyssen delle sezioni Unite al caso del noto imprenditore che guidando in autostrada sotto l’effetto di sostanze alcoliche e contromano aveva provocato la morte di 4 ragazzi investendo l’auto su cui essi viaggiavano. I giudizi di merito avevano riconosciuto il dolo eventuale, ma la Cassazione, rinviando ad altra sezione della corte d’Appello, ha ritenuto errato il ragionamento seguito e ha fissato dei paletti interpretativi molto rigidi affinché possa essere ritenuto integrato nella fattispecie il dolo eventuale anziché la colpa cosciente
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 30 aprile 2015, n. 18220 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. NOVIK Adet Toni – Consigliere Dott. LA POSTA Lucia – Consigliere Dott. CASA Filippo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 28 aprile 2015, n. 17681. È possibile contestare l’associazione mafiosa a un presunto affiliato a prescindere dalla prova del suo ingresso formale nel clan, attraverso la valorizzazione degli elementi di prova sostanziali che indicano l’utilizzo del metodo mafioso. La Cassazione, chiamata da un presunto boss a decidere contro un’ordinanza di custodia cautelare, ha così interpretato l’articolo 416 bis del Cp.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 28 aprile 2015, n. 17681 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. LOMBARDO Luigi Giovann – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. BELTRANI Sergio – Consigliere Dott. DI...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 aprile 2015, n. 17655. La creazione di un pericolo fittizio dal quale proteggere la vittima dell’inganno facendosi consegnare somme di denaro è inquadrabile nel delitto di truffa (articolo 640 del Cp) e non invece nei più gravi reati di concussione (articolo 317 del Cp) o induzione indebita (articolo 319 quater del Cp). La Cassazione ha precisato il giusto reato da applicare nei confronti di un carabiniere e di un suo complice che si fingeva tale i quali inventando un falso pericolo avevano offerto la loro protezione alla persona offesa in cambio di denaro. Per la Corte in questo caso non si configura la concussione perché la persona offesa non paga perché teme un danno ingiusto che può derivare da un uso distorto del potere; non si configura l’induzione indebita perché la vittima non si trova nella condizione di assoggettamento alla potestà; ma si configura la meno grave ipotesi di truffa perché l’aspettativa di un interessamento per risolvere la falsa situazione di pericolo è generata da artifici e raggiri
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 27 aprile 2015, n. 17655 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, ordinanza 21 aprile 2015, n. 16634. È stata rimessa alle sezioni Unite la questione dell’efficacia retroattiva delle notificazioni via Pec effettuate dagli uffici giudiziari nel periodo sperimentale precedente all’entrata in vigore della legge 228/2012. Il caso di specie riguardava il decreto di fissazione dell’udienza dinanzi al tribunale del riesame che era stato notificato al difensore dell’imputato esclusivamente in via telematica mediante Pec.
Suprema Corte di Cassazione sezione II ordinanza 21 aprile 2015, n. 16634 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. GALLO Domenic – Consigliere Dott. DIOTALLEVI G. – rel. Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere Dott. CARRELLI...