Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 8 luglio 2015, n. 29065 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 3.12.2014 il G.I.P. del Tribunale di Velletri non convalidò l’arresto in flagranza di S.M. per il reato di cui all’art. 640 comma 1 e 2 n. i cod. pen. ritenendo che per la convalida dell’arresto deve...
Categoria: Cassazione penale 2015
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 luglio 2015, n. 29093. Ai fini della configurazione dei reato di violazione di domicilio, il concetto di privata dimora è più ampio di quello di casa d’abitazione, comprendendo ogni altro luogo che, pur non essendo destinato a casa di abitazione, venga usato, anche in modo transitorio e contingente, per lo svolgimento di una attività personale rientrante nella larga accezione di libertà domestica, ossia tutti quei luoghi che, oltre all’abitazione, assolvano alla funzione di proteggere la vita privata e che siano perciò destinati al riposo, all’alimentazione, alle occupazioni professionali e all’attività di svago. Nella specie un luogo destinato ad attività culturale presuppone un soggiorno che, per quanto breve, ha comunque una certa durata, tale da far ritenere apprezzabile l’esplicazione di vita privata che vi si svolge, pienamente rientrante nella fattispecie in esame.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 8 luglio 2015, n. 29093 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 18.4.2013 la Corte di Appello di Milano confermava la sentenza del Tribunale di Como dei 26.4.2012 con la quale C.L., Sindaco dei Comune di Locate Varesino, era stato condannato alla pena di mesi otto di reclusione,...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 25 giugno 2015, n. 26840. I comportamenti che incidono sulla formazione del bando di gara che venga successivamente emesso, devono essere inquadrati nella fattispecie prevista dall’art. 353 c.p., a nulla rilevando che gli stessi sono stati posti in essere nel periodo precedente all’introduzione dell’art. 353 bis c.p., fattispecie che trova applicazione in relazione a tutti i comportamenti diretti alla manipolazione del bando di gara nei casi in cui questa non venga successivamente bandita, purché il procedimento amministrativo abbia avuto origine
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 25 giugno 2015, n. 26840 Considerato in fatto B.G. (mediatore), L.C. (direttore regionale presso l’assessorato alla sanità della regione (OMISSIS)), N.D. (responsabile dell’unità operativa di cardiologia dell’ospedale di (…) e direttore scientifico del progetto (omissis)), D.P.S.M. (già presidente di due società del gruppo General electric company), in concorso...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 9 giugno 2015, n. 24535. Ai fini della configurabilità del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, la forza intimidatrice espressa dal vincolo associativo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 9 giugno 2015, n. 24535 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 16 giugno 2015, n. 25210. Gli avvocati italiani che hanno preso l’abilitazione in Spagna, in Italia, per patrocinare in Cassazione devono comunque essere iscritti nella speciale sezione prevista per gli “avvocati stabiliti”
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 16 giugno 2015, n. 25210 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente Dott. CAIAZZO Luigi – Consigliere Dott. MAZZEI Antonella – Consigliere Dott. SANDRINI Enrico G. – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 giugno 2015, n. 25363. Il direttore di un giornale che acquista delle fotografie, scattate in violazione del diritto di privacy, non può essere condannato per il reato di ricettazione se non viene provata la sussistenza di uno scopo di lucro personale o di carriera. E tale vantaggio non può consistere nell’incremento della tiratura, ma in un avanzamento di carriera o un vantaggio patrimoniale
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 giugno 2015, n. 25363 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GALLO Domenico – Presidente Dott. PELLEGRINO Andr – est. Consigliere Dott. BELTRANI Sergio – Consigliere Dott. CARRELLI P.d.M. Roberto M – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 giugno 2015, n. 26201. Il sistema di pene accessorie previste per chi compie reati contro l’integrità sessuale dei minori consente di applicare la sospensione dall’esercizio di una professione o di un’arte solo quando vi sia un concreto collegamento tra misura e reati commessi, imponendo al giudice di merito l’esplicita motivazione sul punto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 giugno 2015, n. 26201 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott....
Corte di cassazione, sezione I, sentenza 18 giugno 2015, n. 25848. Le garanzie previste dall’art. 103 c.p.p. sono previste a favore del difensore in forza di specifico mandato conferitogli nelle forme di legge e non sono per la tutela personale e privilegiata del soggetto esercente la professione legale, essendo essenzialmente apprestate in funzione di garanzia del diritto di difesa dell’imputato
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 giugno 2015, n. 25848 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristin – Presidente Dott. DI TOMASSI Mariastefania – Consigliere Dott. LOCATELLI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. BONI Monica –...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 18 giugno 2015, n. 25832. La “sospensione” della pena irrogata con sentenza di condanna avente ad oggetto anche un reato associativo mafioso, in assenza di richiesta specifica di sospensione da parte dell’organo dell’Accusa in ordine a quel determinato reato associativo, non determina il venir meno del titolo giustificativo per l’applicazione del regime differenziato di cui all’art. 41-bis O.P.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 giugno 2015, n. 25832 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. TARDIO Angela – Consigliere Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe – Consigliere Dott. CASA Filippo – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 giugno 2015, n. 25741. Il ricorso per cassazione è inammissibile se, nell’ambito dei motivi, non vengono denunciate specificamente le plurime violazioni di legge processuale oggetto di censura. Nell’ambito del motivo di ricorso riguardante plurime e presunte violazioni di legge processuale denunciate, ai sensi dell’art. 606, comma 1, lett. c) c.p.p., che si riferiscono allo stesso capo o punto della decisione impugnata, vi è l’onere, a pena di a-specificità, e quindi di inammissibilità del ricorso, di indicare, per ciascuna di esse, la specifica causa petendi.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 18 giugno 2015, n. 25741 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovann – Consigliere Dott. BELTRANI Sergio – rel. Consigliere Dott....