Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 14 marzo 2014, n. 12273 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza resa il 18 marzo 2010 il G.U.P. del Tribunale di Catania, all’esito del giudizio abbreviato, dichiarava gli imputati C.R.D. ed S.A.A. colpevoli del delitto di rapina loro contestato al capo A) ed il solo C. anche del delitto...
Categoria: Cassazione penale 2014
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 14 marzo 2014, n. 12286. E' illegittimo il provvedimento disciplinare deliberato dal consiglio di disciplina di istituto penitenziario nei confronti di detenuto per avere egli opposto il rifiuto a perquisizione personale mediante denudamento con flessioni sulle gambe prima di recarsi a colloquio con il difensore senza vetro divisorio, allorché sia motivato non con l'allegazione di effettive e specifiche esigenze di sicurezza interna, ma con il riferimento esclusivo all'astratta previsione regolamentare, in tal modo ritenendo automaticamente imponibile una forma di controllo che, per la sua grave invasività, va adottata solo in circostanze che ne facciano ritenere ineluttabile l'adozione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 14 marzo 2014, n. 12286 Rilevato in fatto Con ordinanza in data 25.10.2012 il Magistrato di sorveglianza di Reggio Emilia accoglieva il reclamo di D.G.A. per il fatto di essere sottoposto a perquisizione con denudamento in occasione del termine di tutti i colloqui con i familiari. Il Magistrato...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 marzo 2014, n. 12179. Ai fini dell'integrazione dell’esimente della provocazione,
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 13 marzo 2014, n. 12179 Ritenuto in fatto P.A. , unitamente al proprio difensore, ricorre avverso la pronuncia indicata in epigrafe, recante la conferma della sentenza emessa nei suoi confronti il 21/07/2010 dal Giudice di pace di Milano; il prevenuto era stato inizialmente accusato di avere offeso l’onore...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 6 marzo 2014, n. 10898. In materi di sicurezza sul lavoro tra i principali compiti che la legge affida al datore di lavoro vi è quello di redigere il piano operativo di sicurezza, attraverso il quale egli, dopo un'approfondita valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, con riferimento alla natura dell'attività aziendale, deve elaborare e predisporre adeguate misure di prevenzione e protezione, idonee a garantire la sicurezza e l'incolumità dei dipendenti. Ne consegue che nel caso in cui sia redatto un piano di sicurezza sommario e superficiale inidoneo a escludere o limitare al massimo il rischio dei lavoratori, il datore risponde degli infortuni causati ai lavoratori
Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione IV SENTENZA 6 marzo 2014, n. 10898 Ritenuto in fatto -1- Con sentenza del Tribunale di Torino, sezione distaccata di Susa, del 21 dicembre 2010, B.F. , C.G.M. e Be.Va. sono stati ritenuti colpevoli del delitto di omicidio colposo commesso, con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro,...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 28 febbraio 2014, n. 9883. Il geometra che accetta denaro per seguire con particolare "scrupolo" le pratiche del palazzinaro viene meno ai suoi doveri di imparzialità e merita la condanna per il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 28 febbraio 2014, n. 9883 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. LEO Giuglielmo – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 febbraio 2014, n. 5599. Il concetto di continuazione il quale, implicando che le singole violazioni costituiscano parte integrante di un unico programma deliberato nelle linee essenziali per conseguire un determinato fine, esige la progettazione ab origine di una serie ben individuata di illeciti, gia' concepiti almeno nelle loro caratteristiche essenziali
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 febbraio 2014, n. 5599 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. OLDI Paolo – Presidente Dott. LAPALORCIA Grazia – rel. Consigliere Dott. PALLA Stefano – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. DE...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 12 marzo 2014, n. 11895. Rispetto ai casi in cui la misura cautelare reale cada su di un supporto destinato a comunicare fatti di cronaca ovvero espressioni di critica o ancora denunce su aspetti della vita civile di pubblico interesse, quale appunto un blog di libera informazione (oggetto di quella decisione era un sequestro preventivo di un articolo pubblicato su un sito internet, contenente espressioni ritenute lesive dell'onore e del decoro); in casi del genere, infatti, il vincolo non incide solamente sul diritto di proprietà del supporto o del mezzo di comunicazione, ma sul diritto di libertà di manifestazione del pensiero (cui si ricollegano l'esercizio dell'attività d'informazione, le notizie di cronaca, le manifestazioni di critica, le denunce civili con qualsiasi mezzo diffuse), che ha dignità pari a quello della libertà individuale e che trova la sua copertura non solo nell'art. 21 della Costituzione, ma anche – in ambito sovranazionale – nell'art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo nonché nell'art. 11 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 12 marzo 2014, n. 11895 Ritenuto in fatto 1. Con decreto del 6 aprile 2013, il G.I.P. presso il Tribunale di Udine disponeva il sequestro preventivo del sito internet www.ilperbenista.it, gestito da B.M., indagato per il reato di cui all’art. 595, commi 1 e 3, ai danni di...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 marzo 2014, n. 11806. L'esclusione che l'eccesso sia stato doloso – che avrebbe comportato la stessa inconfigurabilità della scriminante della legittima difesa – o incolpevole – che avrebbe invece giustificato l'assoluzione dell'imputato, ancorchè per difetto di antigiuridicità del fatto – e la sua correlativa qualificazione come "colposo", comportava necessariamente l'applicazione delle «disposizioni concernenti i delitti colposi», come stabilito dalla stessa norma evocata in sentenza, atteso che l'omicidio è fatto preveduto dalla legge come delitto colposo
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 marzo 2014, n. 11806 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 19 dicembre 2012 il G.u.p. del Tribunale di Venezia assolveva, a seguito di giudizio abbreviato, J.B. dall’accusa di omicidio preterintenzionale aggravato ai danni di P.J., ritenendo lo stesso non punibile ai sensi dell’art. 55 c.p. per...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 marzo 2014, n. 11773. Nei reati contro il patrimonio, la circostanza attenuante comune del danno di speciale tenuità é applicabile anche al delitto tentato quando sia possibile desumere con certezza, dalle modalità del fatto e in base ad un preciso giudizio ipotetico che, se il reato fosse stato importato al compimento, il danno patrimoniale per la persona offesa sarebbe stato di rilevanza minima
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 11 marzo 2014, n. 11773 Ritenuto in fatto 1. La Corte d’appello di Torino, con la sentenza indicata in epigrafe, ha confermato – quanto all’affermazione di responsabilità – la sentenza con la quale il G.U.P. del Tribunale della stessa città, in data 11 gennaio 2013, all’esito del giudizio...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 marzo 2014, n. 11493. Commette reato il praticante avvocato che patrocina una causa di valore superiore a quello consentito dalla legge per attività abusiva
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 marzo 2014, n. 11493 Motivi della decisione 1. Decidendo sul gravame dell’imputata, la Corte di Appello di Caltanissetta con la sentenza indicata in epigrafe ha confermato in punto di responsabilità la decisione del Tribunale di Gela, che all’esito di giudizio ordinario ha dichiarato T.N. colpevole del reato...