Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 29 aprile 2014, n. 17942 Fatto e diritto Propone ricorso per cassazione S.C. , avverso la sentenza della Corte d’appello di Milano in data 7 maggio 2013, con la quale è stata confermata quella di primo grado, emessa all’esito di giudizio abbreviato, che era stata di condanna in...
Categoria: Cassazione penale 2014
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17811. Ai fini della configurabilita' del reato di cui all'articolo 9 ter C.d.S., (divieto di gareggiare in velocita' con veicoli a motore) e' sufficiente il solo fatto di porre in essere la condotta relativa alla fattispecie vietata, senza necessita' di un previo accordo organizzativo tra i due partecipanti
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17811 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – Consigliere Dott. SERRAO...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 aprile 2014, n. 17957. Risponde del delitto di furto e non di appropriazione indebita colui che si impossessi della cosa mobile di cui aveva la detenzione e non il possesso (sulla nozione di possesso, inteso come signoria sulla cosa, analoga a quella del proprietario ed esercitabile anche fuori della sfera di vigilanza dei proprietario medesimo. I confini tra il reato di furto e quello di appropriazione indebita sono stabiliti in base all'estensione della detenzione: il possesso a qualsiasi titolo implica un potere di fatto sulla cosa, che comprende non tanto la mera esistenza della cosa nelle mani dello agente, quanto almeno qualche facoltà di disporre della cosa stessa. Se l'agente non ha alcuna facoltà idonea ad esercitare il possesso, deve ravvisarsi il delitto di furto e non di appropriazione indebita
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 aprile 2014, n. 17957 Ritenuto in fatto 1. C.A. propone ricorso per cassazione contro l’ordinanza emessa dal tribunale del riesame di Napoli che ha accolto l’appello proposto dal pubblico ministero avverso l’ordinanza, emessa dal gip del tribunale di Napoli, di rigetto della misura cautelare. 2. Sostiene il...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 aprile 2014, n. 17901. Il delitto di appropriazione indebita è reato istantaneo che si consuma con la prima condotta appropriativa e, cioè nel momento in cui l'agente compia un atto di dominio sulla cosa con la volontà espressa o implicita di tenere questa come propria. Di conseguenza, ai fini della consumazione del reato e della decorrenza del termine previsto per la prescrizione, è irrilevante il momento in cui la persona offesa venga a conoscenza della manifestazione di volontà dell'agente di appropriarsi della cosa, elemento questo che, invece, rileva al diverso fine della decorrenza del termine per la proposizione della querela
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 aprile 2014, n. 17901 Fatto e diritto 1. Con sentenza del 28/02/2013, la Corte di Appello di Reggio Calabria, dichiarava non doversi procedere nei confronti di P.D. per il reato di appropriazione indebita di somme di denaro ai danni di I.A. protrattosi nel periodo compreso tra il...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17800. In tema di reati colposi, la causalita' si configura non solo quando il comportamento diligente imposto dalla norma a contenuto cautelare violata avrebbe certamente evitato l'evento antigiuridico che la stessa norma mirava a prevenire, ma anche quando una condotta appropriata avrebbe avuto significative probabilita' di scongiurare il danno. In tema di causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento afferma che tali sono non solo quelle che innescano un percorso causale completamente autonomo da quello determinato dall'agente, bensi' anche quei fatti sopravvenuti che realizzano una linea di sviluppo del tutto anomala e imprevedibile della condotta antecedente
Suprema Corte di Cassazione, sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17800 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – rel. Consigliere Dott. SERRAO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 23 aprile 2014, n. 17679. L'articolo 186 C.d.S., al comma 2 bis, prevede, infatti, che, ove sia commesso un reato rientrante nell'ipotesi di cui alla lettera c), "la patente di guida e' sempre revocata ai sensi del capo II, sezione II, del titolo VI". Tale ipotesi ricorre nella specie, posto che dalla stessa formulazione dell'imputazione risulta la contestazione della predetta circostanza aggravante e che la nozione di incidente stradale (nell'accezione rilevante nella prospettiva di cui all'articolo 186 C.d.S., comma 2 bis), a seguito dell'elaborazione interpretativa cui e' stata sottoposta ad opera di questa corte di legittimita', e' riferibile a "qualsiasi avvenimento inatteso che, interrompendo il normale svolgimento della circolazione stradale, possa provocare pericolo alla collettivita', senza che assuma rilevanza l'avvenuto coinvolgimento di terzi o di altri veicoli
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 23 aprile 2014, n. 17679 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luca – Consigliere Dott. ESPOSITO Luc – rel. Consigliere Dott. IANNELLO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17803. Nei reati colposi, perché una condotta concomitante a quella dell'imputato, consistente nel comportamento imprudente della vittima, possa escludere il rapporto di causalità, è necessario che essa sia del tutto slegata dalla condotta dell'imputato, trovandosi del tutto al di fuori dello sviluppo causale da questi innescato, tanto che l'evento che si verifica si presenti come assolutamente eccezionale e da attribuire esclusivamente alla azione della vittima: situazione questa nient'affatto predicabile rispetto alla manovra di che trattasi (immissione nella pubblica via di veicolo proveniente da luogo privato) in quanto, quand'anche tacciabile di grave imprudenza, tuttavia pur sempre riconducibile al novero degli eventi prevedibili nell'ambito della circolazione stradale
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17803 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza in epigrafe indicata la Corte d’appello di Genova ha confermato la sentenza con la quale il G.I.P. dei Tribunale di La Spezia, all’esito di giudizio abbreviato, applicata la diminuente del rito, ha condannato B.M.A. a 8...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 aprile 2014, n. 15956. Scatta la multa prevista dall'art. 674 c.p. nei confronti del condomino che, incurante delle lamentele dell'inquilino, continua ad innaffiare i fiori gettando acqua nel terrazzo sottostante
suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 aprile 2014, n. 15956 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. GENTILE Mario – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 28 aprile 2014, n. 17799. La sottrazione di un minore alla potestà del genitore o dei genitori e la sua ritenzione contro la volontà del titolare o dei titolari della potestà parentale tutelano il medesimo bene giuridico incentrato sulla protezione degli interessi del minore e comportano entrambe l'assoggettamento della vittima all'esercizio di un potere illegittimo, distinguendosi solo per le modalità attraverso le quali l'autore del delitto entra in contatto con il minore ed interferisce sui suoi diritti e sulle sue situazioni soggettive, distogliendolo dalle direttive a lui impartite dal genitore o dal tutore: nel primo caso, infatti, si fa cessare de facto una determinata relazione che unisce una persona ad un determinato soggetto, nell'altra ipotesi l'autore del reato approfitta del fatto di essere venuto in contatto con il minore per una causa lecita e lo trattiene indebitamente presso di sé, ossia contro la volontà dell'altro genitore, del tutore, del curatore, o comunque di colui che eserciti una forma di vigilanza o custodia nei confronti del minore. La condotta di uno dei due coniugi deve portare ad una globale sottrazione del minore alla vigilanza dell'altro, sì da impedirgli non solo l'esercizio della funzione educativa e dei poteri inerenti all'affidamento, ma da rendere impossibile quell'ufficio che gli è stato conferito dall'ordinamento nell'interesse del minore e della società.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 28 aprile 2014, n. 17799 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 9 ottobre 2012 la Corte d’appello di Perugia, in parziale riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Perugia in data 1 giugno 2007, ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di M.F. in ordine al reato...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17805. In tema di reati di guida in stato di ebbrezza alcolica, ove le circostanze aggravanti di cui rispettivamente ai commi 2 bis e 2 sexies dell'art. 186 concorrano con l'ipotesi di cui al comma 3 dell'art. 186bis Cod. strada, in applicazione di quanto previsto dall'art. 63, co. 4 c.p., dovrà essere inflitta il doppio della pena prevista dall'art. 18 6bis, co. 3, al quale il giudice può apportare un aumento sino ad un terzo
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17805 Ritenuto in fatto 1. Il Procuratore Generale presso la Corte di appello di Ancona ricorre avverso la sentenza di cui in epigrafe che, condannando F.T. per il reato di cui all’articolo 186 bis, comma 1 lett. a) in relazione all’art. 186, co. 2...