Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 29 agosto 2014, n. 36400 Ritenuto in fatto 1. G.M. ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte d’appello di Napoli, in data 24-6-11, con la quale è stata confermata la sentenza di condanna emessa in primo grado, in ordine ai delitti di cui agli artt 336,...
Categoria: Cassazione penale 2014
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 agosto 2014, n. 36192. Il rimedio del ricorso straordinario si estende anche all'ipotesi di mancata citazione nel giudizio di cassazione dell'avvocato regolarmente nominato in carcere dal suo assistito
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 27 agosto 2014, n. 36192 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GARRIBBA Tito – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. LEO Guglielmo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. BASSI Alessandra...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 luglio 2014, n. 32619. In tema di valutazione della prova testimoniale da parte del giudice d'appello, sussiste l'obbligo di rinnovare l'istruzione in caso di diversa valutazione dell'attendibilità dei dichiaranti rispetto alla sentenza di primo grado, non solo in caso di assoluzione ma anche nell'ipotesi di condanna
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 luglio 2014, n. 32619 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIANDANESE Franco – Presidente Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere Dott. VERGA Giovanna – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 31 luglio 2014, n. 34039. Gli istituti bancari rimasti vittime dei delitti di truffa o appropriazione indebita all’atto dell’erogazione dei mutui, in forze dei quali erano state iscritte ipoteche sugli immobili confiscati, devono essere considerati terzi estranei ai reati posti in essere dal soggetto nei cui confronti è applicata la misura di prevenzione patrimoniale e, pertanto, nei loro confronti non può essere ordinata la cancellazione della ipoteca”
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 31 luglio 2014, n. 34039 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristin – Presidente Dott. BONITO F. Maria S. – Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. – Consigliere Dott. ROCCHI Giacomo – rel....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 25 agosto 2014, n. 36125. Per la sussistenza del reato di cui all'art. 323 cod. pen., è necessario verificare se l'evento di vantaggio o di danno sia ingiusto in sè e non soltanto come riflesso della violazione di norme da parte del pubblico ufficiale. Gli elementi della illegittimità della condotta e dell'ingiustizia del danno sono dunque distinti e il giudice penale deve verificare, volta per volta, la sussistenza di entrambi
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 25 agosto 2014, n. 36125 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI VIRGINIO Adolfo – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, 5 settembre 2014, n. 37204. In tema di circostanza aggravante per futili motivi, il motivo deve intendersi l'antecedente psichico della condotta, ossia l'impulso che ha indotto il soggetto a delinquere e deve qualificarsi futile quando la determinazione delittuosa sia stata causata da uno stimolo esterno così lieve, banale e sproporzionato, rispetto alla gravità del reato, da apparire, per la generalità delle persone, assolutamente insufficiente a provocare l'azione delittuosa, tanto da potersi considerare, più che una causa determinante dell'evento, un pretesto o una scusa per l'agente di dare sfogo al suo impulso criminale
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 5 settembre 2014, n. 37204 Ritenuto in fatto Con sentenza del 14 luglio 2011 il G.u.p. del Tribunale di Benevento, all’esito del giudizio abbreviato condizionato all’espletamento di perizia psichiatrica, ha dichiarato B.G. colpevole del reato di omicidio in danno della madre M.M.L. , strangolata con un filo di...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 26 agosto 2014, n. 36150. In presenza di un'impugnazione presentata dall'imputato, occorre salvaguardare in massimo grado il diritto di questi di usufruire di un secondo grado di giudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 26 agosto 2014, n. 36150 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. IASILLO Adria – rel. Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 luglio 2014, n. 32246. La configurazione del tentativo di induzione indebita a norma dell'art. 319 quater non implica la necessità dell'ulteriore requisito costituito dal perseguimento di un indebito vantaggio da parte del privato. Sebbene tale elemento di natura extratestuale costituisca "il criterio di essenza" tipico della fattispecie induttiva, ovvero un elemento costitutivo imprescindibile e necessario nell'ottica della salvaguardia di una interpretazione del sistema di norme 317-319 quater costituzionalmente orientato che giustifichi la punibilità del privato, tale elemento tuttavia deve essere accertato solo nell'ipotesi di consumazione del reato di cui all'art. 319 quater, e non anche nell'ipotesi di tentativo, in cui il privato, pur disponendo di un margine di autodeterminazione, ha mostrato comunque di resistere alle pressioni del pubblico ufficiale, non dando o non promettendo denaro o altra utilità.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 luglio 2014, n. 32246 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 25 luglio 2014, n. 33197. Il riconoscimento del diritto di critica tollera giudizi anche aspri sull'operato del destinatario delle espressioni, purché gli stessi colpiscano quest'ultimo con riguardo a modalità di condotta manifestate nelle circostanze a cui la critica si riferisce. Pertanto, non è consentito che, prendendo spunto da dette circostanze, si trascenda in attacchi a qualità o modi di essere della persona che finiscano per prescindere dalla vicenda concreta, assumendo le connotazioni di una valutazione di discredito in termini generali della persona criticata
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 25 luglio 2014, n. 33197 Ritenuto in fatto La Corte di Appello di Cagliari, con sentenza dell’8 novembre 2013, ha confermato la sentenza del Tribunale di Cagliari del 10 giugno 2010 che aveva condannato P.C. per i delitti, unificati dal vincolo della continuazione, di tentata diffamazione a mezzo...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 29 luglio 2014, n. 33413. Al fine di individuare una linea di discrimine tra la più grave fattispecie sanzionata dall'art. 624-bis cod. pen. e quella di cui all'art. 624 cod. pen., occorre che il luogo nel quale è perpetrato il furto abbia per sua struttura o per l'uso che ne è fatto in concreto una destinazione legata e riservata alla esplicazione di attività proprie della vita privata della persona offesa, ancorché non necessariamente coincidenti con quelle propriamente domestiche o familiari ma identificabili anche con attività produttiva, professionale, culturale, politica.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 29 luglio 2014, n. 33413 Ritenuto in fatto Con sentenza del 9/4/2013, la Corte d’appello di Bologna confermava la sentenza con la quale, all’esito di giudizio abbreviato, in data 22/2/2010, il Tribunale di Piacenza aveva dichiarato C.A. colpevole del reato di furto in abitazione (accertato il (omissis)) allo...