Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 23 settembre 2014, n. 38701 Ritenuto in fatto 1. Il 15 luglio 2013 la Corte d’appello di Ancona confermava la sentenza emessa il 15 maggio 2012 dal Tribunale di Fermo, sezione distaccata di S. Elpidio al mare che aveva dichiarato R. A. A. colpevole del reato previsto dall’ari....
Categoria: Cassazione penale 2014
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 settembre 2014, n. 37596. Caso di molestie ripetute e frequenti perpetrate ai danni di una giornalista televisiva “presa di mira”dal molestatore, circa le caratteristiche del fisico ed il modo di vestire, sia presso la redazione, sede del suo ufficio, sia con apprezzamenti mediante uso di facebook
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 settembre 2014, n. 37596 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente Dott. DI TOMASSI Maria S. – rel. Consigliere Dott. MAZZEI Antonella P. – Consigliere Dott. LOCATELLI Giuseppe –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 settembre 2014, n. 37473. L'ordine di demolizione delle opere abusive e' sottratto alla regola del giudicato, sicche' ne e' sempre possibile la revoca (in presenza di atti amministrativi incompatibili con la sua esecuzione) ovvero la sospensione (quando sia ragionevolmente prospettabile che, nell'arco di tempi brevissimi, la P.A. adottera' un provvedimento incompatibile con la demolizione). Ne consegue che non e' sufficiente a neutralizzarlo la possibilita' che in tempi lontani e non prevedibili potranno essere emanati atti amministrativi favorevoli al condannato, in quanto non e' possibile rinviare a tempo indeterminato la tutela degli interessi urbanistici che l'ordine di demolizione mira a reintegrare
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 settembre 2014, n. 37473 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. MARINI Luigi – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 settembre 2014, n. 37506. Costituisce ingiuria rivolgere alla propria ex moglie termini che si rivelano chiaramente offensivi secondo l'apprezzamento della generalità dei consociati, ossia in base al comune sentire della maggior parte delle persone. (Nel caso di specie, l'imputato in più occasioni aveva apostrofato la ex moglie paragonandola alla "nave scuola" che insegna ai non iniziati il manuale "pratico" dell'amore).
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 settembre 2014, n. 37506 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo M – Presidente Dott. OLDI Paolo – Consigliere Dott. DE BERARDINIS S. – rel. Consigliere Dott. BRUNO Paolo A. –...
Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 1 settembre 2014, n. 36510. In tema di infortuni sul lavoro, il coordinatore per la progettazione, ai sensi del Decreto Legislativo n. 494 del 1996, articolo 4 ha essenzialmente il compito di redigere il piano di sicurezza e coordinamento (PSC), che contiene l'individuazione, l'analisi e la valutazione dei rischi, e le conseguenti procedure, apprestamenti ed attrezzature per tutta la durata dei lavori; diversamente, il coordinatore per l'esecuzione dei lavori, ai sensi dell'articolo 5 cit. Decreto Legislativo, ha i compiti: (a) di verificare, con opportune azioni di coordinamento e di controllo, l'applicazione delle disposizioni del piano di sicurezza; (b) di verificare l'idoneita' del piano operativo di sicurezza (POS), piano complementare di dettaglio del PSC, che deve essere redatto da ciascuna impresa presente nel cantiere; (c) di adeguare il piano di sicurezza in relazione all'evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, di vigilare sul rispetto del piano stesso e sospendere, in caso di pericolo grave ed imminente, le singole lavorazioni. Trattasi di figure le cui posizioni di garanzia non si sovrappongono a quelle degli altri soggetti responsabili nel campo della sicurezza sul lavoro, ma ad esse si affiancano per realizzare, attraverso la valorizzazione di una figura unitaria con compiti di coordinamento e controllo, la massima garanzia dell'incolumita' dei lavoratori
Suprema Corte di Cassazione sezione feriale sentenza 1 settembre 2014, n. 36510 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE FERIALE PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. CAPOZZI A. – rel. Consigliere Dott. Carrelli Palombi Roberto – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 12 settembre 2014, n. 37654. Perché si realizzi il dolo di calunnia, occorre che colui che falsamente accusa un'altra persona di un reato abbia la certezza dell'innocenza dell'incolpato, in quanto l'erronea convinzione della colpevolezza della persona accusata esclude l'elemento soggettivo, da ritenere integrato solo nel caso in cui sussista una esatta corrispondenza tra il momento rappresentativo (ossia, la sicura conoscenza della non colpevolezza dell'accusato) ed il momento volitivo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 12 settembre 2014, n. 37654 Ritenuto in fatto Con sentenza del 26 giugno 2013 la Corte d’appello di Messina ha confermato la sentenza emessa il 30 maggio 2007 dal Tribunale di Messina, che dichiarava F.S.A. , B.S. , S.F. , V.F. e T.P. (nelle rispettive qualità di...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 settembre 2014, n. 37448. La condanna per stalking (art. 612 bis c.p.) non colpisce soltanto chi è legato alla persona molestata da vincoli affettivi, ma anche chi rende impossibile la vita degli altri per motivi che nulla hanno a che fare con un rapporto affettivo, perché il reato in questione non limita e circoscrive la natura e la qualità della parte lesa
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 settembre 2014, n. 37448 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DUBOLINO Pietro – Presidente Dott. PEZZULLO Rosa – rel. Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 settembre 2014, n. 38571. L’esercizio arbitrario delle proprie ragioni presuppone che l'agente sia animato dall'esercizio di un diritto nella consapevolezza di poter ricorrere al giudice
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 19 settembre 2014, n. 38571 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 25.5.12 la Corte di Appello di Bari pronunziava la riforma della sentenza emessa dal Giudice monocratico del Tribunale di Foggia,con la quale ROVEA Giorgio era stato dichiarato responsabile del delitto di cui all’art. 610 CP, commesso...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 settembre 2014, n. 38591. L'integrazione del reato di minaccia richiede che si abbia una limitazione della libertà psichica mediante la prospettazione del pericolo che un male ingiusto possa essere cagionato alla vittima, mentre non è necessario che uno stato di intimidazione si verifichi in concreto, essendo sufficiente la mera attitudine della condotta ad intimorire e irrilevante l'indeterminatezza del male minacciato, purché questo sia ingiusto e possa essere dedotto dalla situazione contingente
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 19 settembre 2014, n. 38591 Ritenuto in fatto Il difensore di C.N. ricorre avverso la pronuncia indicata in epigrafe, recante la conferma della sentenza emessa il 25/03/2011 dal Tribunale di Corno nei confronti della sua assistita, ritenuta responsabile dei delitti di lesioni personali e minaccia, in ipotesi commessi...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 settembre 2014, n. 37727. Costituisce unico reato, e non pluralità di reati, a norma dell'art. 337 cod. pen., l’ipotesi in cui la violenza o minaccia (che concreta la resistenza) sia diretta contro più pubblici ufficiali o contro più incaricati di pubblici servizi in un contesto di unicità di azione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 15 settembre 2014, n. 37727 Considerato in fatto La sentenza della Corte di Appello di Genova del 23 gennaio 2013 oggetto della odierna impugnazione confermava la condanna di P.A. per il “reato continuato” di cui all’articolo 337 codice penale perché con una unica azione, consistente nel minacciare due...