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Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 15 dicembre 2014, n. 52103. L'obbligo della motivazione della sentenza di applicazione concordata della pena va conformato alla particolare natura della medesima e deve ritenersi adempiuto qualora il giudice dia atto, ancorche' succintamente, di aver proceduto alla delibazione degli elementi positivi richiesti (la sussistenza dell'accordo delle parti, la corretta qualificazione giuridica del fatto, l'applicazione di eventuali circostanze ed il giudizio di bilanciamento, la congruita' della pena, la concedibilita' della sospensione condizionale della pena ove la efficacia della richiesta sia ad essa subordinata) e di quelli negativi (che non debba essere pronunciata sentenza di proscioglimento a norma dell'articolo 129 c.p.p.). In particolare, il giudizio negativo in ordine alla ricorrenza di una delle ipotesi di cui all'articolo 129 c.p.p. deve essere accompagnato da una specifica motivazione soltanto nel caso in cui dagli atti o dalle deduzioni delle parti emergano concreti elementi circa la possibile applicazione di cause di non punibilita', dovendo, invece, ritenersi sufficiente, in caso contrario, una motivazione consistente nell'enunciazione, anche implicita, che e' stata compiuta la verifica richiesta dalla legge e che non ricorrono le condizioni per una pronuncia di proscioglimento ai sensi della disposizione citata

Suprema Corte di Cassazione sezione feriale penale sentenza 15 dicembre 2014, n. 52103 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE FERIALE PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. IZZO Fausto – rel. Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 17 dicembre 2014, n. 52413. Ai fini della configurabilita' del concorso dell'extraneus nel delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione e' necessaria la consapevolezza del percettore della somma in ordine allo stato di decozione dell'impresa

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 17 dicembre 2014, n. 52413 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silva – rel. Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. DE...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 17 dicembre 2014, n. 52411. Il medico deve intervenire anche se ci sono poche probabilità di salvezza. Nei reati omissivi impropri l'accertamento della causalità si componga di un decorso reale da spiegare con certezza e di un decorso ipotetico a base probabilistica, relativo alla efficacia del comportamento diligente omesso

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 17 dicembre 2014, n. 52411   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo M. – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfre – rel. Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 dicembre 2014, n. 50628. E’ escluso che una fattura priva dei requisiti indicati dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, articolo 21, comma 2, possa qualificarsi come tale ne' come documento in tutto e per tutto parificabile, per via normativa, ex articolo 1, alle fatture propriamente dette

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 dicembre 2014, n. 50628 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50963. La trascrizione di brani piu' o meno rappresentativi del compendio probatorio nell'ambito del provvedimento cautelare non e' adempimento equipollente alle prescritte procedure di ostensione degli atti relativi. la difesa deve essere in grado di esprimere le sue deduzioni sull'atto-documento costituente la fonte di prova e non su una rappresentazione di esso, pur se presuntivamente esatta, che ne abbia fatto il giudice

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 dicembre 2014, n. 50963 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. LEO Guglielmo – rel. Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 dicembre 2014, n. 51095. La mancanza di specificita' del motivo deve essere apprezzata, non solo per la sua genericita', come indeterminatezza, ma anche per la mancanza di correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell'impugnazione, questa non potendo ignorare le esplicitazioni del giudice censurato senza cadere nel vizio di aspecificita' conducente, a mente dell'articolo 591 c.p.p., comma 1, lettera c), all'inammissibilita'.

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 9 dicembre 2014, n. 51095 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. PISTORELLI Luca – Consigliere Dott. POSITANO Gabriele –...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50944. Per la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato di cui all'articolo 367 c.p. e' sufficiente il dolo generico, ossia la coscienza e la volonta' di affermare falsamente l'avvenuta consumazione di un reato, mentre il movente del delitto non scusa, ne' interessa ai fini della sua configurabilita'

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 4 dicembre 2014, n. 50944 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano – rel. Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 9 dicembre 2014, n. 51151. In tema di misure cautelari, il requisito della "descrizione sommaria del fatto con l'indicazione delle norme di legge che si assumono violate", previsto a pena di nullita' dall'articolo 292 c.p.p., comma 2, lettera b), puo' essere soddisfatto con una enunciazione dell'accusa anche riassuntiva, ma essa deve presentare un "minimo di ragionevole specificita'" quanto alle concrete modalita' di realizzazione della condotta, rispetto alla norma violata e al suo tempo di commissione.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 9 dicembre 2014, n. 51151   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. LANZA Lui – rel. Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. PATERNO’...