Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 ottobre 2014, n. 41992 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – rel. Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Categoria: Cassazione penale 2014
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 ottobre 2014, n. 42809. L'elemento psicologico del reato di causazione del fallimento per effetto di operazioni dolose non richiede l'intento fraudolento, ma la coscienza e la volontà del compimento di operazioni e la prevedibilità e accettazione del rischio del dissesto quale possibile conseguenza della condotta. Ne segue che la fattispecie si configura anche nell'ipotesi di operazione di acquisizione di una società per azioni nella fase di amministrazione controllata priva delle necessarie coperture finanziarie e preordinata da tempo, qualora l'imputato a conoscenza dello stato di crisi abbia quantomeno accettato il rischio del dissesto quale conseguenza della propria condotta.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 13 ottobre 2014, n. 42809 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. ZAZA Carlo – rel. Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 ottobre 2014, n. 44020. Il delitto previsto dall'art. 586 cod. pen. (morte come conseguenza di altro delitto) si differenzia dall'omicidio preterintenzionale perché nel primo delitto l'attività del colpevole è diretta a realizzare un delitto doloso diverso dalle percosse e dalle lesioni personali, mentre nel secondo l'attività è diretta a realizzare un evento, che, ove non si verificasse la morte, costituirebbe reato di percosse o lesioni
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 22 ottobre 2014, n. 44020 Ritenuto in fatto R.M. era chiamato a rispondere, innanzi al Tribunale di Ferrara, del reato di cui all’art. 584 cod. pen. “perché, colpendo con un pugno al volto Z.F. e quindi con atti diretti a commettere il delitto di cui all’art. 582 cod....
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 9 ottobre 2014, n. 42030. In tema di competenza vige il principio di non impugnabilita' di tutti i provvedimenti negativi di competenza, abbiano essi la forma di sentenza o quella di ordinanza: tale conclusione deve fare leva sull'articolo 28 c.p.p., ossia sulla norma che – come, del resto, anche l'articolo 51 del codice di rito abrogato – riserva a tali provvedimenti, anche in sede di esecuzione, esclusivamente la elevazione del conflitto di competenza
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 9 ottobre 2014, n. 42030 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. CHIEFFI Severo – Consigliere Dott. SQUASSONI Claudia – Consigliere Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere Dott. CONTI Giovanni –...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 ottobre 2014, n. 44026. Anche una spinta, idonea per la sua violenza, a far cadere una persona (sia pure, eventualmente, con il concorso di particolari condizioni ambientali, come la scarsa vigoria fisica della persona offesa, il terreno bagnato) costituisce una violenza fisica che aggredisce la incolumità personale e, pertanto, una volta provata la consapevolezza e la volontà dell'agente di dare tale spinta, si rende configurabile il dolo del delitto di lesioni personali volontarie, avente quale evento le conseguenze lesive in concreto causate dalla condotta costitutiva di violenza fisica esercitata sulla persona offesa
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 ottobre 2014, n. 44026 Ritenuto in fatto 1. La Corte d’appello di Milano, con sentenza del 18/12/2012, a conferma di quella emessa dal Tribunale di Como, ha condannato G.A. a pena di giustizia per lesioni volontarie in danno di F.A. (capo a), per minaccia continuata in danno...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 ottobre 2014, n. 41691. Il reato di vendita di sostanze alimentari contenenti residui tossici per l'uomo di prodotti usati in agricoltura, è configurabile, trattandosi di merce sfusa, anche in capo al mero intermediario nella vendita del prodotto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 7 ottobre 2014, n. 41691 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 ottobre 2014, n. 41827. In caso di omesso versamento dell'assegno di mantenimento ai figli risarcibile il danno all'ex coniuge nessun danno risarcibile sarebbe stato possibile riconoscere all'ex coniuge, quale conseguenza dell'omesso versamento dell'assegno di mantenimento, in quanto la figlia si manteneva grazie alle erogazioni della pubblica assistenza.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 7 ottobre 2014, n. 41827 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovann – Presidente Dott. LEO G. – rel. Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. PATERNO’...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 ottobre 2014, n. 41832. Il coniuge separato vìola gli obblighi solo se i figli sono minori o maggiorenni ma inabili al lavoro La fattispecie di cui all'art. 570, comma 2, n. 2, c.p. prevede come persone offese, tra le altre, i figli minori o inabili al lavoro, con la conseguenza che non integra il reato la violazione dell'obbligo di assicurare i mezzi di sussistenza ai figli maggiorenni non inabili al lavoro, laddove l'inabilità al lavoro va intesa come totale e permanente inabilità lavorativa. Inoltre, la suddetta incriminazione va distinta da quella contemplata dall'art. 12 sexies L. 1.12.1970, n. 898, la quale punisce il mero inadempimento dell'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento stabilito dal giudice civile in sede di divorzio in favore dei figli senza limitazione di età, purché economicamente non autonomi
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 7 ottobre 2014, n. 41832 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere Dott. DE AMICIS...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 ottobre 2014, n. 41822. In sede di udienza preliminare, la regola di valutazione che deve osservare il giudice consiste nella prognosi di non evoluzione del materiale probatorio: lo scrutinio "del merito" demandato al giudice della udienza preliminare, cioe', volgendo a soddisfare un ruolo processuale – tale essendo, infatti, la natura dell'epilogo decisorio (sentenza che, per l'appunto, si definisce di "non luogo a procedere", ovvero decreto che dispone il giudizio) che contrassegna l'esito al quale tende l'udienza preliminare – deve raccordarsi con l'implausibilita' di connotazioni evolutive del materiale di prova raccolto
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 7 ottobre 2014, n. 41822 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro A. – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco M. – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 23 ottobre 2014, n. 44263. La rinuncia al mandato difensivo da parte del difensore di fiducia non fa venir meno l’efficacia dell’elezione di domicilio presso il suo studio eseguita dall’imputato, se essa non viene espressamente revocata. (Fattispecie relativa a notificazione dell’estratto di sentenza contumaciale al difensore domiciliatario che aveva rinunciato al mandato, comunicando di non avere più alcun contatto con il cliente)
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 23 ottobre 2014, n. 44263 La Corte, ritenuto in fatto e considerato in diritto 1. Il Tribunale di Napoli, in funzione di giudice dell’esecuzione, con ordinanza del 6 novembre 2013, rigettava l’istanza con la quale C.X. aveva chiesto dichiararsi la nullità della notifica dell’estratto contumaciale della sentenza n....