Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 14 novembre 2013, n. 45672 Fatto e diritto 1 Con sentenza pronunciata il 5.6.2012 la corte di appello di Palermo confermava la sentenza con cui il tribunale di Palermo, in data 26.5.201, aveva condannato M.G. alla pena ritenuta di giustizia ed al risarcimento dei danni derivanti da reato...
Categoria: Cassazione penale 2013
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 15 novembre 2013 n. 45970. In tema di concussione, la sussistenza del reato va esclusa quando la prestazione promessa od effettuata dal soggetto passivo, a seguito di induzione o costrizione da parte dell’agente, giovi esclusivamente alla Pubblica Amministrazione e rappresenti una utilità per il perseguimento dei relativi fini istituzionali, poiché in tal caso non si determina lesione per l’oggetto giuridico del reato (buon andamento della PA.), ed il fatto manca di tipicità, non potendosi l’agente identificare nell’Ente e non potendo questo – dato il rapporto di rappresentanza organica che lo lega al funzionario operante – considerarsi alla stregua di ‘terzo’ destinatario della prestazione promessa od effettuata.
Il testo integrale [1] Ai fini della configurabilità del delitto di concussione, nell’espressione ‘altra utilità’ dl cui all’art. 317 cod. pen. va ricompreso anche il vantaggio di natura politica, da non identificarsi con il vantaggio di natura istituzionale, che in quanto giova esclusivamente alla P.A., esclude la sussistenza del reato. In tema di concussione, la...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 45649 del 14 novembre 2013. Il dato quantitativo è da solo idoneo ad escludere la configurabilità dell’attenuante di cui al comma 5 dell’art. 73 del d.P.R. n. 309 del 1990, perché essa viene meno allorché manchi anche uno solo degli elementi indicati dalla disposizione, sia quelli concernenti l’azione (mezzi, modalità e circostanze della stessa), sia quelli che attengono all’oggetto materiale del reato, (quantità e qualità delle sostanze stupefacenti oggetto della condotta criminosa)
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 45649 del 14 novembre 2013 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza del 27 settembre 2010, il Tribunale di Sanremo ha condannato l’imputato, riconosciute le circostanze attenuanti generiche e la circostanza attenuante di cui all’art. 73, comma 5, del d.P.R. n. 309 del 1990, per il reato...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 45629 del 13 novembre 2013. Ai fini della integrazione del delitto di omissione di atti d’ufficio, è irrilevante il formarsi del silenzio-rifiuto entro la scadenza del termine di trenta giorni dalla richiesta del privato. Ne consegue che il “silenzio-rifiuto” deve considerarsi inadempimento e, quindi, come condotta omissiva richiesta per la configurazione della fattispecie incriminatrice
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 45629 del 13 novembre 2013 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza in epigrafe indicata, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Messina dichiarò non luogo a procedere nei confronti di S.G. per omissione di atti d’ufficio di cui all’art. 328 cod. pen. perchè il fatto non...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 45581 del 12 novembre 2013. L’omessa notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari al difensore di fiducia, integra una nullità a regime intermedio e, pertanto, deve essere eccepita prima della deliberazione della sentenza di primo grado
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 45581 del 12 novembre 2013 Ritenuto in fatto 1. F.F., ricorre, a mezzo del suo difensore, avverso la sentenza 11 maggio 2012 della Corte di appello di Torino, che ha confermato la sentenza 30 marzo 2010 del Tribunale di Cuneo, di condanna per i reati di cui...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 45619 del 13 novembre 2013. Per stabilire l’effettiva natura stupefacente di una determinata sostanza non si rende indispensabile far ricorso ad una perizia chimica tossicologica, quando altri mezzi di prova conducano senza incertezze a tale risultato, come le dichiarazioni testimoniali e gli specifici accertamenti e servizi di osservazione della p.g. Inoltre il narco-test c.d. statico, compiuto su una determinata sostanza (diverso da quello c.d. dinamico “svolto su strada” per verificare la presenza farmacologica di narcotici nell’organismo dell’indagato) è un accertamento tecnico assistito da piena dignità scientifica
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 45619 del 13 novembre 2013 Motivi della decisione 1. Per mezzo del difensore impugna per cassazione la sentenza della Corte di Appello di Roma che, confermando in punto di responsabilità la decisione resa dal Tribunale di Civitavecchia all’esito di giudizio abbreviato, ha ridotto -previa esclusione della ritenuta...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 novembre n. 45671. Con particolare riferimento al reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, affinché l’amministratore di fatto di una società possa esserne ritenuto responsabile, occorre che egli abbia posto in essere atti tipici di gestione, offrendo così un contributo obiettivo alle decisioni adottate da chi è formalmente investito della qualifica di amministratore, nella consapevolezza delle implicazioni della condotta tipica dei soggetto qualificato
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 novembre n. 45671[1] Con particolare riferimento al reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, affinché l’amministratore di fatto di una società possa esserne ritenuto responsabile, occorre che egli abbia posto in essere atti tipici di gestione, offrendo così un contributo obiettivo alle decisioni adottate...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 ottobre 2013, n. 42349. E’ rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art.69 comma 4 c.p. nella parte in cui esclude che la circostanza attenuante di cui all’art. 609 bis comma 3 c.p. possa essere dichiarata prevalente sulla recidiva prevista dall’art. 99 comma 4 c.p., con riferimento agli artt. 3 e 27 comma 3 Costituzione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 15 ottobre 2013, n. 42349 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di Napoli, con sentenza del 3.5.2012, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Torre Annunziata, emessa in data 15.7.2011, con la quale D.C.L. era stato condannato alla pena di anni 4 e mesi 6...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 novembre n. 45648. La reciprocità dei comportamenti molesti non esclude la configurabilità del delitto di atti persecutori, incombendo, in tale ipotesi, sul giudice un più accurato onere di motivazione in ordine alla sussistenza dell’evento di danno, ossia dello stato d’ansia o di paura della presunta persona offesa
Il testo integrale [1] La reciprocità dei comportamenti molesti non esclude la configurabilità del delitto di atti persecutori, incombendo, in tale ipotesi, sul giudice un più accurato onere di motivazione in ordine alla sussistenza dell’evento di danno, ossia dello stato d’ansia o di paura della presunta persona offesa. Il termine reciprocità non vale, dunque,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 27 settembre 2013, n. 40303. Il reato di accesso abusivo ad un sistema telematico o informatico, contemplato dall’art. 615-ter c.p., è reato di mera condotta, il quale si perfeziona con la violazione del domicilio informatico, ovvero con l’introduzione in un sistema costituito da un complesso di apparecchiature che utilizzano tecnologie informatiche, senza che sia necessario che l’intrusione sia effettuata allo scopo di insidiare la riservatezza dei legittimi utenti e che si verifichi una effettiva lesione della stessa
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I PENALE Sentenza 27 settembre 2013, n. 40303 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 29.6.2011 il Tribunale di Firenze dichiarava la propria incompetenza per territorio avuto riguardo al giudizio nei confronti degli imputati specificamente indicati in ordine ai reati agli stessi contestati e disponeva la trasmissione degli...