Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 14287 del 26 marzo 2013 FATTO E DIRITTO Propone ricorso per cassazione S. M. -quale terza intestataria dei beni- avverso il decreto in data 16 dicembre 2011 con il quale la Corte d’appello di Salerno ha -per quanto qui di interesse- confermato la misura di prevenzione...
Categoria: Cassazione penale 2013
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 12 marzo 2013, n. 11795. Le particolari attenzioni rivolte dalla maestra agli alunni non configurano il reato di abuso dei mezzi di correzione e disciplina
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI Sentenza 12 marzo 2013, n. 11795 Ritenuto in fatto e considerato in diritto L.G. , imputata, e la parte civile, C.D. , ricorrono, a mezzo dei loro difensori avverso la sentenza 21 marzo 2012 della Corte di appello di Roma, la quale ha confermato la decisione di primo grado,...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 marzo 2013 n. 14691. In tema di rinvio in prosecuzione del processo ad altra udienza, l’omesso formale avviso all’imputato, già presente, della celebrazione della successiva udienza in altro edificio diverso da quello in cui sino a quel momento si era celebrato il processo con la partecipazione dello stesso imputato, non è equiparabile all’omessa citazione e non integra la nullità assoluta ed insanabile
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 marzo 2013 n. 14691[1] Può dunque affermarsi che in tema di rinvio in prosecuzione del processo ad altra udienza, l’omesso formale avviso all’imputato, già presente, della celebrazione della successiva udienza in altro edificio diverso da quello in cui sino a quel momento si era...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 marzo 2013, n. 12388. Nella nozione di concussione per “induzione” va ricompresa qualsiasi condotta capace di creare nel privato uno stato di soggezione psicologica che lo porti ad agire nel senso voluto dall’agente
La massima Nella nozione di concussione per “induzione” va ricompresa qualsiasi condotta capace di creare nel privato uno stato di soggezione psicologica che lo porti ad agire nel senso voluto dall’agente, che può assumere svariate forme (quali l’inganno, la persuasione, la suggestione, l’allusione, il silenzio o l’ostruzionismo, anche variamente ed opportunamente combinati tra loro), in...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 14409 del 27 marzo 2013. Condanna aggravata per la madre che sfrutta il figlio per l’importazione di droga
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 14409 del 27 marzo 2013 RITENUTO IN FATTO 1. – Con sentenza dell’8 novembre 2011,la Corte d’appello di Milano ha confermato la sentenza del Tribunale di Milano del 27 aprile 2011, con la quale – per quanto qui rileva – l’imputata era stata condannata, per il reato...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 marzo 2013 n. 14454. L’adozione di un erroneo provvedimento di inammissibilità della richiesta di rito abbreviato inficia la legalità dei procedimento di quantificazione della pena inflitta qualora si sia pervenuti ad una sentenza di condanna
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 marzo 2013 n. 14454[1] L’adozione di un erroneo provvedimento di inammissibilità della richiesta di rito abbreviato inficia la legalità dei procedimento di quantificazione della pena inflitta qualora si sia pervenuti ad una sentenza di condanna: con la conseguenza che il riconoscimento dell’errore al momento...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 11835 del 13 marzo 2013. L’imprenditore non risponde della cattiva conservazione dei cibi se questi sono distribuiti da un punto vendita autonomo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 11835 del 13 marzo 2013 Svolgimento del processo 1. Il Tribunale di Perugia, con sentenza del 13.2.2012, ha affermato la responsabilità penale di K.R. e lo ha condannato alla pena di Euro. 25.000 di ammenda in ordine al reato di cui aita L. 30 aprile 1962, n....
Corte di cassazione, sezione IV, sentenza 11 marzo 2013, n.11439. Ai fini dell’apprezzamento dell’eventuale interruzione del nesso causale tra la condotta e l’evento (art. 41 c.p., comma 2), il concetto di causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l’evento non si riferisce solo al caso di un processo causale del tutto autonomo, ma anche al caso di un processo non completamente avulso dall’antecedente, purché si tratti di fattori completamente atipici, di carattere assolutamente anomalo ed eccezionale, che non si verificano se non in casi del tutto imprevedibili a seguito della causa presupposta
La massima Ai fini dell’apprezzamento dell’eventuale interruzione del nesso causale tra la condotta e l’evento (art. 41 c.p., comma 2), il concetto di causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l’evento non si riferisce solo al caso di un processo causale del tutto autonomo, ma anche al caso di un processo non completamente avulso dall’antecedente,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 marzo 2013 n. 14087. La specifica e dettagliata motivazione in ordine alla quantità di pena irrogata, è necessaria soltanto se la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale, potendo altrimenti essere sufficiente a dare conto dell’impiego dei criteri di cui all’articolo 133 c.p. le espressioni del tipo: “pena congrua”, “pena equa”.
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 marzo 2013 n. 14087[1] La corte si è pronunciata più volte sul tema anche a Sezioni unite (per ultimo sent. n. 23428/2005). Tale pronuncia, operando una sintesi delle precedenti decisioni, ha enunciato il condivisibile principio che intervenuta formazione del giudicato sostanziale derivante dalla proposizione...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 ottobre 2012 n. 17324. Integra il reato di appropriazione indebita la condotta dell’esercente la professione forense che trattenga somme riscosse a nome e per conto del cliente ancorché egli sia, a sua volta, creditore dì quest’ultimo per spese e competenze relative ad incarichi professionali espletati, salva la dimostrazione non solo dell’esistenza del credito, ma anche della sua esigibilità e del suo preciso ammontare
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 ottobre 2012 n. 17324[1] Integra il reato di appropriazione indebita la condotta dell’esercente la professione forense che trattenga somme riscosse a nome e per conto del cliente ancorché egli sia, a sua volta, creditore dì quest’ultimo per spese e competenze relative ad incarichi professionali...