Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 21262 del 17 maggio 2013 Fatto e diritto Propone ricorso per cassazione D.R.O. avverso la sentenza della Corte d’appello di L’Aquila in data 6 ottobre 2011 con la quale è stata riformata, su impugnazione del pubblico ministero, la sentenza di primo grado, di assoluzione per non aver...
Categoria: Cassazione penale 2013
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 28 febbraio 2013, n. 9723. Stupefacenti: in tema di lieve entità ed uso esclusivamente personale
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 28 febbraio 2013, n. 9723 Svolgimento del processo – Motivi della decisione 1. All’esito di giudizio abbreviato incondizionato il g.u.p. del Tribunale di Lecce con sentenza emessa il 25.10.2007 dichiarava S.L. colpevole del delitto di illecita detenzione per uso non esclusivamente personale di grammi 88 netti di...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 aprile 2013, n. 17941. In tema di millantato credito
La massima 1. L’interesse protetto dalle due fattispecie sanzionate dall’art. 346 c.p. va individuato nel prestigio e nella esteriore e tangibile credibilità della pubblica amministrazione, sì che ogni pubblico ufficiale o impiegato pubblico esercente un pubblico servizio (art. 346 c.p., comma 1) ovvero ogni pubblico ufficiale o impiegato pubblico pur non esercente un pubblico servizio...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 22 maggio 2013 n. 21975. In tema di concussione va rinviato il giudizio che non fa distinzione tra “induzione” e “costrizione”, dopo che la legge 190/2012 ha scisso il reato prevedendo pene diverse
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 22 maggio 2013 n. 21975[1] Avuto riguardo al mutamento del quadro normativo, si impone l’annullamento della gravata sentenza, affinché il giudice di rinvio, trascurando la terminologia in concreto usata nel capo d’imputazione (“costringe o induce”) che rifletteva, di necessità, la generica endiade utilizzata nella abrogata...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 21628 del 20 maggio 2013. Responsabilità del CdA in tema di infortunio (mortale) sul lavaoro
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza n. 21628 del 20 maggio 2013 Ritenuto in fatto Con sentenza del Tribunale di Pavia in data 3.2.011 C.E. e F.R. venivano dichiarati responsabili del reato di cui all’art. 589 c.p. perché; la prima in qualità di quindi datrice di lavoro, presidente del consiglio di amministrazione della FO.RE.ST...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 22 maggio 2013 n. 21982. La declaratoria di incostituzionalità travolge il giudicato
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 22 maggio 2013 n. 21982[1] Il principio generale per cui la declaratoria di incostituzionalità, incidente fin dalla sua originaria vigenza sulla norma penale eliminata dall’ordinamento, rendendola inapplicabile ai rapporti giuridici in corso con effetti invalidanti assimilabili all’annullamento (Corte Cost. sentenza n. 127/1996), rinviene una eccezione...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 marzo 2013, n. 11445. Il datore di lavoro, quale responsabile della sicurezza dell’ambiente di lavoro, è tenuto ad accertare la corrispondenza ai requisiti di legge dei macchinari utilizzati, e risponde dell’infortunio occorso ad un dipendente a causa della mancanza di tali requisiti, senza che la presenza sul macchinario della marchiatura di conformità “CE” o l’affidamento riposto nella notorietà e nella competenza tecnica del costruttore valgano ad esonerarlo dalla sua responsabilità
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV PENALE Sentenza 11 marzo 2013, n. 11445 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARZANO Francesco – Presidente – Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere – Dott. CIAMPI Francesco Mari – Consigliere – Dott. DOVERE...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 maggio 2013 n. 21703. Per i reati legati alle sostanze stupefacenti, la convalida da parte del giudice di pace del provvedimento restrittivo del questore deve rispettare il termine di 48 per consentire l’esercizio della difesa, a pena di nullità
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 maggio 2013 n. 21703[1] Quando il Giudice di pace competente convalida il provvedimento adottato dal questore, ai sensi dell’art. 75-bis comma 2 del Dpr n. 309 deI 1990, prima che sia trascorso il termine di 48 ore dalla notifica all’interessato del provvedimento stesso, si...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 maggio 2013 n. 21701. Concussione e la disciplina introdotta dalla legge 190/2012
Testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 maggio 2013 n. 21701[1] La innovazione essenziale (introdotta dalla legge 190/2012) consiste in quello che è stato definito come ‘spacchettamento’ della concussione nelle due figure della concussione (art. 317 c.p.) e della induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 21043 del 16 maggio 2013. Non vi è diffamazione per due medici che segnalano al dirigente le assenze in ambulatorio di un loro collega
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 21043 del 16 maggio 2013 Ritenuto in fatto Il Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Napoli ricorre avverso la sentenza del Giudice di pace di Barra emessa in data 15/12/2011, con la quale T.L.C. e G.F. erano stati assolti dall’addebito di diffamazione...