Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 novembre 2013, n. 44643 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 15/11/2012 la Corte di appello di Milano, in accoglimento dell’impugnazione del P.G. avverso la sentenza del Tribunale di Milano in data 13/03/2009, ha affermato la colpevolezza di P.M. e P.M. in ordine al reato di...
Categoria: Cassazione penale 2013
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 novembre 2013 n. 44420. Nessuna condanna per spaccio quando manca l’“accertamento tecnico” che permette di identificare la percentuale di principio attivo presente nella sostanza sequestrata, e dunque valutare il superamento della soglia di rilevanza penale
Il testo integrale [1] Solo un accertamento tecnico specifico avrebbe consentito di quantificare la percentuale e la quantità di principio attivo effettivamente presente in ciascuna delle confezioni e nelle tre confezioni complessivamente considerate. Mentre la mancanza di detto accertamento rende impossibile affermare con certezza che il quantitativo modestissimo della sostanza sequestrata possieda livelli di principio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 novembre 2013 n. 44422. Condannato a pagare 7mila euro a titolo di ammenda per aver ucciso il gatto del vicino.
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 novembre 2013 n. 44422[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/penale/sentenzeDelGiorno/2013/11/ammenda-di-7mila-euro-per-chi-spara-al-gatto-del-vicino.html Archivio sentenze ordinanze sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2011/ sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2012/ sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2013/ Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa renatodisa.com
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 31 ottobre 2013 n. 44385. In tema di reato di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù di cui all’articolo 600 del codice penale
Il testo integrale [1] Il reato di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù di cui all’articolo 600 del codice penale, nel testo novellato dall’articolo 1 della legge 11 agosto 2003 n. 228, integra tipica fattispecie delittuosa multipla ed a forma libera, per la cui configurazione occorre, a mente del disposto di cui al primo...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 26 settembre 2013, n. 39933. Reiterati atti di molestia, commessi in danno del fratello, realizzatisi insozzando quasi quotidianamente l’abitazione ed il cortile di proprietà di quest’ultimo gettandovi rifiuti di ogni genere, cagionandogli in tal modo un perdurante e grave stato d’ansia e il fondato pericolo per l’incolumità, al punto che la persona offesa si trasferiva altrove per alcuni periodi e rinunciava a coltivare presso la propria abitazione relazioni con i terzi, rientrano nel paradigma normativo del delitto di atti persecutori ex art. 612-bis c.p.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V PENALE Sentenza 26 settembre 2013, n. 39933 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di Brescia, con sentenza del 5-4-2012, confermando quella del Tribunale di Brescia, sez. dist. di Breno in data 14-7-2011, riconosceva F.M. responsabile del reato di atti persecutori, commesso fino alla ‘data odierna’, in...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 30 ottobre 2013 n. 44261. Vi sono “concrete incongruenze” nel sistema penale che possono rendere di fatto poco efficace la perseguibilità di chi si macchia di un reato di calunnia, ove si procrastini l’esercizio dell’azione al proscioglimento irrevocabile del calunniato
Il testo integrale [1] Puntualizzano gli ermellini che nel vigente sistema processuale, dunque, la sospensione del processo penale è un mezzo eccezionale, cui il giudice deve fare ricorso solo quando la legge espressamente lo imponga in modo automatico ovvero lo consenta nei soli casi in cui la decisione dipenda dalla risoluzione di una questione pregiudiziale...
Corte di Cassazione, sezione V,I, sentenza 21 ottobre 2013, n. 43119. La violazione della Legge n. 898 del 1970, articolo 12 sexies, in virtu’ dell’estensione operata dalla Legge n. 54 del 2006, articolo 3, si riferisce alla posizione dei figli, indipendentemente dall’eta’ o dalla prova del loro stato di bisogno, quanto al mancato adempimento o parziale adempimento dell’assegno di mantenimento statuito in sede covile con provvedimento presidenziale, fermo restando che a tale violazione si accompagna anche quella di cui all’articolo 570 c.p., comma 2, ove tale omissione comporti anche il pregiudizio dei mezzi di sussistenza verso figli minori di eta’, mentre verso il coniuge opera utilmente la tutela dell’articolo 570 c.p., comma 1.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 ottobre 2013, n. 43119 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SERPICO Frances – rel. Presidente Dott. GRAMENDOLA Francesco P. – Consigliere Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 ottobre 2013, n. 43273. La condotta omissiva di pubblici ufficiali consistente nella mancata opposizione alle azioni delittuose in e nella successiva omessa denuncia di fatti penalmente perseguibili, è giuridicamente apprezzabile sotto il profilo concausale della produzione degli eventi, e, come tale, equivale a concorso morale nel cagionarli, stante l’imperatività dell’obbligo giuridico inadempiuto
La massima 1. La condotta omissiva di pubblici ufficiali consistente nella mancata opposizione alle azioni delittuose in e nella successiva omessa denuncia di fatti penalmente perseguibili, è giuridicamente apprezzabile sotto il profilo concausale della produzione degli eventi, e, come tale, equivale a concorso morale nel cagionarli, stante l’imperatività dell’obbligo giuridico inadempiuto. 2. Diverso dalla omessa...
Corte di Cassazione, sezione I , sentenza 25 ottobre 2013 n. 43890. Anche per il “carcere duro” è fatto divieto di disporre o mantenere la medesima custodia carceraria in costanza di persona affetta da malattia particolarmente grave tale da rendere le sue condizioni di salute incompatibili con lo stato detentivo ovvero non adeguatamente curabili.
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione I , sentenza 25 ottobre 2013 n. 43890 E’ fatto divieto di disporre o mantenere la medesima custodia carceraria in costanza di persona affetta da malattia particolarmente grave tale da rendere le sue condizioni di salute incompatibili con lo stato detentivo ovvero non adeguatamente curabili. Anche in...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 22 ottobre 2013, n. 43198. L’insufficienza e la contraddittorietà degli elementi [probatori] devono avere caratteristiche tali da non poter essere ragionevolmente considerate superabili in giudizio, con la conseguenza che, a meno che ci si trovi in presenza di elementi palesemente insufficienti per sostenere l’accusa in giudizio per l’esistenza di prove positive di innocenza o per la manifesta inconsistenza di quelle di non colpevolezza, la sentenza di non luogo a procedere non è consentita quando l’insufficienza e la contraddittorietà degli elementi acquisiti siano superabili in dibattimento
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 22 ottobre 2013, n. 43198 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 22/10/2012 il G.U.P. del Tribunale di Trento dichiarava non luogo a procedere nei confronti di B.D. per il delitto di cui all’art. 589 c.p., per omicidio colposo in danno di S.C. (acc. in (omissis) ). All’imputato...