La massima Per il perfezionamento del reato di evasione dagli arresti domiciliari, non assumono rilievo né la durata maggiore o minore del tempo in cui il soggetto si sottrae alla misura domestica, né la distanza maggiore o minore dalla abitazione eletta a sede esecutiva della misura, dalla quale si accerti essersi allontanato il soggetto cautelato....
Categoria: Cassazione penale 2012
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza n. 14484 del 17 aprile 2012. Non è confiscabile la vettura condotta in stato di ebbrezza dall’autore del reato, utilizzatore del veicolo in relazione a contratto di leasing, se il conducente, proprietario del mezzo, sia estraneo al reato
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza n. 14484 del 17 aprile 2012. Non è confiscabile la vettura condotta in stato di ebbrezza dall’autore del reato, utilizzatore del veicolo in relazione a contratto di leasing, se il conducente, proprietario del mezzo, sia estraneo al reato Il testo integrale Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza n. 14484 del 17...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 20 marzo 2012, n. 10912. Guida in stato di ebrezza: in tema di confisca, non integra la nozione di “appartenenza a persona estranea al reato” la mera intestazione a terzi del bene mobile utilizzato per realizzare il reato stesso, quando precisi elementi di fatto consentano di ritenere che l’intestazione sia del tutto fittizia e che, in realtà, sia l’autore dell’illecito ad avere la sostanziale disponibilità del bene,
La massima Nell’ipotesi di confisca del veicolo con cui è stato commesso il reato, non integra la nozione di appartenenza a persona estranea allo stesso la mera intestazione a terzi del bene. Ciò in quei casi in cui precisi elementi di fatto consentano di ritenere che l’intestazione sia del tutto fittizia e che, in realtà,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 gennaio 2012, n. 919. Nel caso di spaccio di droga quando la condotta dell’agente non appaia indicare l’immediatezza del consumo, la verifica di tale ipotesi è effettuata dal giudice di merito tenendo conto di una pluralità di parametri “come la quantità, la qualità e la composizione della sostanza, anche in rapporto al reddito del detentore e del suo nucleo familiare nonchè la disponibilità di attrezzature per la pesatura o il confezionamento della sostanza oltre che, sulla base delle concrete circostanze del caso”.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE Sentenza 13 gennaio 2012, n. 919 Svolgimento del processo 1. Provvedimento impugnato e motivi del ricorso – L’ordinanza oggetto del presente ricorso ha confermato il provvedimento del G.i.p. con cui era stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti dell’odierno ricorrente accusato di avere detenuto 500...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 aprile 2012 13547. In tema di colpa medica, in presenza di una condotta colposa posta in essere da un determinato soggetto, non può ritenersi interattiva del nesso di causalità (art. 41, comma secondo, cod. pen.) una successiva condotta parimenti colposa posta in essere da altro soggetto, quando essa non abbia le caratteristiche dell’assoluta imprevedibilità e inopinabilità
La massima In tema di colpa medica, in presenza di una condotta colposa posta in essere da un determinato soggetto, non può ritenersi interattiva del nesso di causalità (art. 41, comma secondo, cod. pen.) una successiva condotta parimenti colposa posta in essere da altro soggetto, quando essa non abbia le caratteristiche dell’assoluta imprevedibilità e inopinabilità;...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 aprile 2012, n.12797. L’esimente speciale di cui all’art.384, comma 1, c.p., (necessità di salvare se stesso od un prossimo congiunto da un grave ed inevitabile nocumento nella libertà e nell’onore) non compete all’agente quando il soggetto attivo del reato si sia posto volontariamente in una situazione di pericolo cagionandone egli stesso la insorgenza.
La massima L’esimente speciale di cui all’art.384, comma 1, c.p., (necessità di salvare se stesso od un prossimo congiunto da un grave ed inevitabile nocumento nella libertà e nell’onore) non compete all’agente quando il soggetto attivo del reato si sia posto volontariamente in una situazione di pericolo cagionandone egli stesso la insorgenza. SUPREMA CORTE DI...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 aprile 2012, n. 12310. La condotta tipica di abbandono del domicilio coniugale è integrata soltanto se l’allontanamento risulti privo di una giusta causa, connotandosi di reale disvalore dal punto di vista etico e sociale.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 2 aprile 2012, n. 12310 Fatto e diritto 1. La Corte di Appello di Catanzaro con l’indicata sentenza del 19.5.2011 ha confermato la decisione, impugnata dall’imputato, emessa il 22.9.2008 dal Tribunale di Castrovillari, con la quale all’esito di giudizio ordinario la cittadina russa E.B. è stata riconosciuta...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 marzo 2012, n.10997. Il delitto di calunnia non può dirsi sussistente qualora sia assente la consapevolezza del soggetto agente di accusare un innocente
La massima Il delitto di calunnia non può dirsi sussistente qualora sia assente la consapevolezza del soggetto agente di accusare un innocente (nel caso di specie, un avvocato penalista aveva accusato un magistrato per il reato di estorsione, atteso che quest’ultimo, avvalendosi di un ex agente di polizia giudiziaria quale mediatore, formulava una richiesta di...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 1 marzo 2012, n.8076. In tema di sottrazione di minore, qualora vi siano più soggetti titolari della potestà dei genitori o di analoghe situazioni soggettive, il reato non si configura come istantaneo
La massima In tema di sottrazione di minore, qualora vi siano più soggetti titolari della potestà dei genitori o di analoghe situazioni soggettive, il reato non si configura come istantaneo, ma è necessario che l’impedimento dell’esercizio dell’altrui potestà si protragga per un periodo di tempo rilevante e ciò perché la sottrazione o la ritenzione non...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 aprile 2012, n.12516. Per l’integrazione del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare non è richiesta la previa esistenza di un provvedimento giudiziale che obblighi il coniuge non legalmente separato, tuttavia proprio la struttura complessiva di tale norma incriminatrice non consente di giudicare penalmente rilevante una condotta di omessa ‘assistenza materiale’ che attenga ad una mancata contribuzione economica che non si risolva nell’aver fatto venir meno i mezzi di sussistenza.
La massima Per l’integrazione del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare non è richiesta la previa esistenza di un provvedimento giudiziale che obblighi il coniuge non legalmente separato, tuttavia proprio la struttura complessiva di tale norma incriminatrice non consente di giudicare penalmente rilevante una condotta di omessa ‘assistenza materiale’ che attenga ad una...