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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 maggio 2012, n. 18488. Il praticante non abilitato che svolge autonomamente e personalmente la professione di consulente del lavoro, occupandosi della gestione dei rapporti di lavoro dipendente, l’elaborazione delle buste-paga e dei connessi adempimenti previdenziali e fiscali, commette esercizio abusivo della professione.

  SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 15 maggio 2012, n. 18488 Svolgimento del processo Con sentenza in data 05.07.2011 la Corte d’Appello di Cagliari confermava la condanna in primo grado inflitta a G.S. quale imputato del reato di cui all’art. 348 c.p., per aver esercitato abusivamente la professione di consulente del lavoro....

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 25 maggio 2012, n.20231. Non si può escludere che una persona fisica, in conseguenza della uccisione di una persona, cui era legata intimamente da un rapporto di “affectio familiaris”, per la definitiva perdita di tale rapporto, possa subire l’incisione di un interesse giuridico, diverso dal bene salute, quale è quello dall’interesse all’integrità morale

Le massime 1. La persona, non legata da rapporti di stretta parentela e non convivente con la vittima del reato di omicidio, è esclusa dal diritto al risarcimento dei danni patrimoniali; tuttavia, per il risarcimento dei danni morali, è necessario verificare, in diritto, se alla stessa, ancorché non congiunta e non convivente della vittima, spetti...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 14404 del 16 aprile 2012. In merito all’imputazione per il reato di lesioni personali colpose, subite dal lavoratore, il datore di lavoro è il garante dell’incolumità del lavoratore con la conseguenza che ove non ottemperi agli obblighi di tutela impostigli dalla legge, risponde dell’evento lesivo in forza del principio secondo cui “non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.

La massima In merito all’imputazione per il reato di lesioni personali colpose, subite dal lavoratore, il datore di lavoro è il garante dell’incolumità del lavoratore con la conseguenza che ove non ottemperi agli obblighi di tutela impostigli dalla legge, risponde dell’evento lesivo in forza del principio secondo cui “non impedire un evento che si ha...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 17220 del 9 maggio 2012. Punibile per il reato di fuga l’automobilista che non si ferma per il tempo necessario all’identificazione

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza n. 17220 del 9 maggio 2012 Svolgimento del processo 1. La corte di appello di Venezia, con sentenza in data 16 maggio 2011, in parziale riforma di quella del tribunale di Padova, ha assolto T.O. dal reato di cui all’art. 189 C.d.S., comma 7, per insussistenza del fatto...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 maggio 2012, n. 18504. La condotta dei medici che si rifiutano di prolungare il ricovero del paziente, nonostante l’opposizione dei familiari, non integra il reato di omissione di atti d’ufficio, quando la situazione clinica del paziente sia stata giudicata tale da non richiedere un trattamento sanitario obbligatorio.

La massima La condotta dei medici che si rifiutano di prolungare il ricovero del paziente, nonostante l’opposizione dei familiari, non integra il reato di omissione di atti d’ufficio, quando la situazione clinica del paziente sia stata giudicata tale da non richiedere un trattamento sanitario obbligatorio.   SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE SENTENZA 15...

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 18 maggio 2012, n. 19046. L’estensione degli effetti favorevoli della decisione si verifica a condizione che detta decisione non sia fondata su “motivi personali” dell’impugnante e che il procedimento stesso sia sorto e si sia svolto in modo unitario e cumulativo

Suprema Corte di Cassazione Sezioni Unite Penali sentenza 18 maggio 2012, n. 19046 RITENUTO IN FATTO 1.  Con ordinanza in data 4 novembre 2010 il Tribunale del riesame di Roma ha confermato il decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari in sede in data 5 luglio 2010, nel procedimento penale a...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 7 maggio 2012, n. 16930. Il profitto, il cui conseguimento integra il dolo specifico del reato di rapina, può avere anche natura non patrimoniale.

Suprema Corte di Cassazione Sezione II sentenza del 7 maggio 2012, n. 16930 Svolgimento del processo …omissis… 2. Avverso tale sentenza propone ricorso l’imputato per mezzo del suo difensore di fiducia, sollevando un unico motivo di gravame con il quale deduce violazione di legge e vizio della motivazione, eccependo che nella fattispecie difetterebbe il nesso...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 maggio 2012, n.17752. In tema di stupefacenti, il frazionamento in molti e diversi siti internet di indicazioni per la coltivazione di sostanza psicotropa al fine della produzione in modo che ogni singolo sito assuma un aspetto commerciale asettico e solo dall’unione degli stessi appaia il vero intento di diffondere la coltivazione della droga, integra il delitto di cui all’art. 82 D.P.R. 309/1990

La massima In tema di stupefacenti, il frazionamento in molti e diversi siti internet di indicazioni per la coltivazione di sostanza psicotropa al fine della produzione in modo che ogni singolo sito assuma un aspetto commerciale asettico e solo dall’unione degli stessi appaia il vero intento di diffondere la coltivazione della droga, integra il delitto...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 marzo 2012, n. 11147. Non punibile penalmente l’evasore IRAP, le dichiarazioni costituenti oggetto materiale del reato di cui all’art. 2, D.Lgs. n. 74/2000 sono solamente le dichiarazioni dei redditi e le dichiarazioni annuali IVA

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE Sentenza  22 marzo 2012, n. 11147 Fatto e diritto Il G.I.P. del Tribunale di Nocera Inferiore, con provvedimento del 26.11.2010, disponeva – ai sensi dell’art. 372 ter cod. pen. e dell’art. 1, comma 143, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge finanziaria 2008) – il sequestro “per...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 maggio 2012, n. 18032. Risponde del reato di devastazione in occasione di scontri fra un folto gruppo di manifestanti, appartenenti alle tifoserie delle squadre di calcio

La massima Risponde del reato di devastazione ex art. 419 c.p. chi, indipendentemente dall’effettiva partecipazione ad aggressioni a beni o persone, si unisce ad una folla in tumulto -composta da persone per buona parte munite di oggetti utilizzabili in maniera inequivocabile per danneggiare cose e ledere persone – facendo sì che la determinazione di ciascuno...