Il giudizio di autenticità di un’opera d’arte è tipicamente tecnico, non costituisce una prova legale ed è sottoposto al libero apprezzamento del giudice Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 26 maggio 2016, n. 10937 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi...
Categoria: Cassazione civile 2016
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 maggio 2016, n. 10950
La ratio dell’articolo 51 della costituzione è di porre il lavoratore chiamato a svolgere funzioni pubbliche elettive o cariche sindacali nella condizione di svolgere meglio il suo incarico, senza però porlo in situazione di privilegio rispetto agli altri dipendenti dello stesso datore, la garanzia ha il solo scopo di escludere che l’accettazione del mandato comporti...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 maggio 2016, n. 10934
In presenza di un prospetto di offerta pubblica di sottoscrizione di azioni societarie, contenente informazioni fuorvianti in ordine alla situazione patrimoniale della società, l’emittente al quale le errate informazioni siano imputabili, anche solo a titolo di colpa risponde verso gli investitori del danno subito per avere acquistato titoli di valore inferiore a quello che il...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 31 maggio 2016, n. 11263
La disciplina del credito documentario è regolata da un complesso normativo sorto dalle prassi del commercio internazionale, stratificatosi nel tempo ed adottato da diversi istituti bancari. Detto complesso di norme è riconducibile all’istituto giuridico delle clausole d’uso (art. 1340 c.c.) e non alla categoria degli usi giuridici e/o normativi. Ne consegue che il rigoroso controllo...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 26 maggio 2016, n. 10903
Differentemente dal diritto dell’Unione europea, il diritto nazionale, allo stato della legislazione, non pone in capo all’Amministrazione fiscale che si accinga ad adottare un provvedimento lesivo dei diritti del contribuente, in assenza di specifica prescrizione, un generalizzato obbligo di contraddittorio endoprocedimentale, comportante, in caso di violazione, l’invalidità dell’atto Suprema Corte di Cassazione sezione VI...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 24 maggio 2016, n. 10708
Nella valutazione dello stato di abbandono, ai fini della dichiarazione di adottabilità, il giudice non può limitarsi a valutare le risultanze della C.T.U. ma deve tener conto di tutti i fatti emersi nel corso del giudizio e sottoposti al contraddittorio delle parti Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 24 maggio 2016, n. 10708...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 maggio 2016, n. 10700
L’avvocato – in caso di furto d’auto – non è responsabile per aver inoltrato la richiesta di risarcimento danni all’assicurazione fuori dai termini, quando l’incarico sia stato affidato non dal legittimo proprietario ma dal semplice utilizzatore Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 maggio 2016, n. 10700 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 maggio 2016, n. 10698
Non deve essere ravvisata una responsabilità dell’avvocato se non viene concretamente dimostrato che il giudizio sarebbe stato favorevole se non si fossero verificate le omissioni del difensore Il cliente che invoca la responsabilità professionale del proprio avvocato deve sempre provarla adeguatamente. Intanto non basta presumere il non corretto adempimento del mandato conferito in quanto occorre...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 31 maggio 2016, n. 11230
L’art. 1227 c.c., comma 2, non si limita a prescrivere al danneggiato un comportamento meramente negativo, consistente nel non aggravare con la propria attività il danno già prodottosi, ma richiede un intervento attivo e positivo, volto non solo a limitare, ma anche ad evitare le conseguenze dannose. La norma che onera il danneggiato ad uniformarsi...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 27 maggio 2016, n. 11031
L’accertamento circa la confondibilità tra marchi in conflitto deve compiersi in via globale e sintetica, avendo riguardo all’insieme dei loro elementi salienti grafici, visivi e fonetici, nonché di quelli concettuali o semantici, ove esistenti Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 27 maggio 2016, n. 11031 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Milano,...