Il provvedimento di compensazione parziale o totale delle spese per giusti motivi, pur nel regime anteriore a quello introdotto dall’art. 2, comma 1, lett. a) della legge 28 dicembre 2005, n. 263 – applicabile nel caso all’esame, trattandosi di giudizio iniziato nel 2001 – deve trovare un adeguato supporto motivazionale, anche se, a tal fine,...
Categoria: Cassazione civile 2016
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 giugno 2016, n. 12633
In materia condominiale, le norme relative ai rapporti di vicinato, tra cui quella dell’art.889 cod. civ., trovano applicazione rispetto alle singole unità immobiliari soltanto in quanto compatibili con la concreta struttura dell’edificio e con la particolare natura dei diritti e delle facoltà dei singoli proprietari; pertanto, qualora esse siano invocate in un giudizio tra condomini,...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 15 giugno 2016, n. 12351
La notificazione della cartella di pagamento, anche ove emessa per la riscossione di sanzioni amministrative, è disciplinata dall’art. 26 del d.P.R. 29 settembre 1973 n. 602 e può essere eseguita direttamente da parte dell’esattore mediante raccomandata con avviso di ricevimento Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile sentenza 15 giugno 2016, n. 12351 REPUBBLICA...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 15 giugno 2016, n. 12288
Le tabelle milanesi non rappresentano un fatto notorio. Così qualora si voglia eccepire in giudizio l’irregolare corresponsione delle somme su base tabellare bisogna proporre nel fascicolo i “parametri” che non sarebbero adeguati per il risarcimento del danno patito Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 15 giugno 2016, n. 12288 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME...
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 15 giugno 2016, n. 12324
In caso di sanzioni amministrative pecuniarie vanno sempre corrisposti gli interessi legali per i primi sei mesi di ritardo nel pagamento. Il periodo che precede lo scatto della maggiorazione del decimo della somma dovuta, previsto per ogni successivo semestre di ritardo dalla legge 689/1981, non è dunque esente da interessi anche se il provvedimento sanzionatorio...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 14 giugno 2016, n. 12242
Chi in pendenza di un processo esecutivo esegua lavori sull’immobile pignorato non può poi esercitare contro l’aggiudicatario un’azione di indebito arricchimento per richiedere gli importi spesi per la ristrutturazione Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 14 giugno 2016, n. 12242 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 giugno 2016, n. 12205
La valutazione della proporzionalita’ tra il comportamento illecito del lavoratore dipendente e la sanzione irrogata sul piano disciplinare costituisce un apprezzamento di fatto che deve essere condotto non in astratto ma con specifico riferimento a tutte le circostanze del caso concreto, inquadrando l’addebito nelle specifiche modalita’ del rapporto e tenendo conto non solo della natura...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 14 giugno 2016, n. 12174
La concreta possibilita’ per l’utente danneggiato di percepire o prevedere con l’ordinaria diligenza l’anomalia, vale altresi’ ad escludere la configurabilita’ dell’insidia e della conseguente responsabilita’ della P.A. per difetto di manutenzione della strada pubblica Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile sentenza 14 giugno 2016, n. 12174 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 1 giugno 2016, n. 11392
In sede di opposizione al passivo fallimentare, la ricognizione di debito non rappresenta fonte autonoma dell’obbligazione, bensì riveste soltanto il più circoscritto effetto di sollevare il creditore dall’onere di provare il proprio diritto. La ricognizione di debito diviene inefficace, siccome priva di causa, nel caso in cui il debitore, sul quale incombe la relativa prova,...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 3 giugno 2016, n. 11467
In materia di simulazione, il principio di prova scritta, che, ai sensi dell’art. 2724 n. 1 c.c., consente eccezionalmente la prova per testi, deve consistere in uno scritto, proveniente dalla persona contro la quale la domanda è diretta, diverso dalla scrittura le cui risultanze si intendono sovvertire con la prova testimoniale e contenente un qualche...