L’onere di provare la legittimità del licenziamento cade a carico del datore di lavoro, sicchè il lavoratore può limitarsi ad impugnare il recesso contestando l’addebito disciplinare e sostenendo l’illegittimità dell’ordine inadempiuto Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 luglio 2016, n. 14375 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...
Categoria: Cassazione civile 2016
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 14 luglio 2016, n. 14365
In tema di recesso del conduttore di immobili ad uso non abitativo, ove il locatario svolga la propria attivita’ in diversi rami di azienda, per i quali utilizzi distinti immobili, i gravi motivi, giustificativi del recesso anticipato, di cui alla L. 27 luglio 1978, n. 392, articolo 27, u.c., debbono essere accertati in relazione all’attivita’...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 13 luglio 2016, n. 14270
Gli elementi che determinano l’esclusione della fattispecie di plusvalenza tassabile sono, da un lato, il non superamento di un certo intervallo temporale fra acquisto e vendita, e, dall’altro, la destinazione all’uso personale dell’acquirente e dei suoi familiari, secondo criteri oggettivi Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 13 luglio 2016, n. 14270 REPUBBLICA ITALIANA IN...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 11 luglio 2016, n. 14131
a) I modi di costituzione delle servitu’ prediali sono tipici, sicche’ il riconoscimento, da parte del proprietario di un fondo, della fondatezza dell’altrui pretesa circa la sussistenza di una servitu’ mai costituita e’ irrilevante ove non si concreti in un negozio idoneo a far sorgere la servitu’ in via convenzionale; del pari, e’ inidonea a...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 21 luglio 2016, n. 15101
In tema di sinistri derivanti dalla circolazione stradale, che l’apprezzamento del giudice di merito relativo alla ricostruzione della dinamica dell’incidente, all’accertamento della condotta dei conducenti dei veicoli, alla sussistenza o meno della colpa dei soggetti coinvolti e alla loro eventuale graduazione, al pari dell’accertamento dell’esistenza o dell’esclusione del rapporto di causalità tra i comportamenti dei...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 20 luglio 2016, n. 14827
In merito alla questione dell’ammissibilità del formato pdf.zip tra i formati elettronici utilizzabili per le comunicazioni telematiche della Cancelleria. Il formato pdf.zip non muta il contenuto del documento, ma serve soltanto al fine di comprimere il file in sede di trasmissione, in modo che occupi uno spazio minore; non è in questo senso un formato...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 12 luglio 2016, n. 14171
Le somme corrisposte dal datore di lavoro come incentivo all’esodo non hanno natura liberale né eccezionale, ma costituiscono reddito di lavoro dipendente e sono parte integrativa della retribuzione Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 12 luglio 2016, n. 14171 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 7 luglio 2016, n. 13945
Gli impianti fognari, una volta inseriti nel sistema delle fognature comunali, rientrano nella sfera di controllo dell’ente pubblico che, come custode, risponde, ai sensi dell’art. 2051 c.c., dei danni collegati causalmente alla cosa, salva la prova del caso fortuito Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 7 luglio 2016, n. 13945 REPUBBLICA ITALIANA IN...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 9 giugno 2016, n. 11816
La responsabilità del preponente ai sensi dell’art. 2049 cod. civ. sorge per il solo fatto che il comportamento illecito del preposto sia stato agevolato o reso possibile dalle incombenze a lui demandate dal preponente, purché però il primo non abbia agito per finalità o scopi esclusivamente personali e del tutto avulsi dalle incombenze o da...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 luglio 2016, n. 14103
La gravità dell’inadempimento del lavoratore deve essere valutata nel rispetto della regola generale della “non scarsa importanza” di cui all’art. 1455 c.c., sicché l’irrogazione della massima sanzione disciplinare risulta giustificata solamente in presenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali, tale, cioè, da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro per essersi irrimediabilmente incrinato...