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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 maggio 2013, n. 10579. In ordine alla chiamata del terzo

La massima Quando il convenuto ha esercitato il potere di chiamare un terzo in causa senza l’osservanza del precetto di cui al secondo comma dell’art. 269 c.p.c., cioè tanto con la proposizione nella comparsa di risposta tempestivamente depositate della domanda verso il terzo, quanto della istanza di spostamento della prima udienza, la decadenza così verificatasi...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 maggio 2031 n. 10718. In caso di addebito il precedente accordo patrimoniale tra i coniugi è invalido

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 maggio 2031 n. 10718[1]   [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/famiglia/sentenzeDelGiorno/2013/05/la-dichiarazione-di-addebito-invalida-il-precedente-accordo-patrimoniale-tra-i-coniugi.html  Archivio sentenze ordinanze  sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2011/  sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2012/   sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2013/    Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa renatodisa.com

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 maggio 2013 n. 10719. L’ingiustificata imposizione unilaterale di una condizione di lontananza dell’altro genitore dai figli minori, iniziata prima della notifica del ricorso separativo e protrattasi anche dopo tale adempimento processuale è ampiamente valutabile ai fini dell’addebito

    Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 maggio 2031 n. 10719[1] L’allontanamento unilaterale e non temporaneo dalla casa coniugale unitamente ai figli minori deve essere ritenuto una grave violazione dei doveri coniugali e familiari. Del resto, l’allontanamento dei minori, dall’altro genitore si è protratto per un non modesto periodo...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 10195 del 30 aprile 2013. Il proprietario del lastrico solare non è sempre responsabile dei danni da infiltrazione

La massima 1) il lastrico solare, anche se attribuito in uso esclusivo o di proprietà esclusiva di uno dei condomini, svolge funzione di copertura del fabbricato e, perciò, l’obbligo di provvedere alla sua riparazione o ricostruzione, sempre che non derivi da fatto imputabile soltanto al condomino che ne abbia la proprietà esclusiva, grava su tutti...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 7 maggio 2013, n .10532. La confisca penale sui beni della mafia, estingue le ipoteche sull’immobile entrato a far parte del patrimonio dello Stato

La massima La confisca penale sui beni della mafia, estingue le ipoteche sull’immobile entrato a far parte del patrimonio dello Stato. Infatti, la tutela del superiore interesse pubblico legittima il pregiudizio cagionato al terzo di buona fede, titolare di un diritto reale di godimento o di garanzia, che può unicamente essere ammesso ad una tutela...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 maggio 2013 n. 10550. Inviare 13.404 sms privati nell’arco di dieci mesi con il cellulare dell’ufficio non rompe il vincolo di fiducia tra azienda e dipendente e dunque non giustifica il licenziamento

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 maggio 2013 n. 10550[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/sentenzeDelGiorno/2013/05/13mila-sms-dal-cellulare-aziendale-non-giustificano-il-licenziamento.html Archivio sentenze ordinanze sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2011/ sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2012/ sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2013/        Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa renatodisa.com

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Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 3 maggio 2013, n.10299. Spetta al giudice ordinario la giurisdizione e non alla Corte dei Conti in ordine all’azione di risarcimento dei danni subiti da una società a partecipazione pubblica per effetto di condotte illecite degli amministratori o dei dipendenti (nella specie, consistenti nell’avere accettato indebite dazioni di denaro al fine di favorire determinate imprese nell’aggiudicazione e nella successiva gestione di appalti)

La massima Spetta al giudice ordinario la giurisdizione in ordine all’azione di risarcimento dei danni subiti da una società a partecipazione pubblica per effetto di condotte illecite degli amministratori o dei dipendenti (nella specie, consistenti nell’avere accettato indebite dazioni di denaro al fine di favorire determinate imprese nell’aggiudicazione e nella successiva gestione di appalti), non...

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Corte di cassazione, sezione I, sentenza 12 aprile 2013, n. 8932. Deve essere revocato fallimento che è stato dichiarato oltre l’anno dalla cancellazione della società, posto che il termine annuale di cui all’art. 10 L. fallimentare si riferisce alla dichiarazione di fallimento e non al deposito dell’istanza di fallimento.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I Sentenza 12 aprile 2013, n. 8932 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente – Dott. SALVAGO Salvatore – Consigliere – Dott. DI AMATO Sergio – rel. Consigliere – Dott. CULTRERA Maria...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 6 maggio 2013 n. 10414. Alla domanda di risarcimento del danno da violazione del debito di sicurezza di cui all’art. 2087 cc. è applicabile l’ordinario termine decennale di prescrizione previsto dall’art. 2946 cc..

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 6 maggio 2013 n. 10414[1] La corte territoriale aveva trascurato il fatto che l’esplicito rinvio della legge 633/57 ai termini di prescrizione previsti dagli articoli 2948, 2955 e 2956 del codice civile  obiettivamente evoca termini relativi a diritti di natura non risarcitoria e che l’assoggettare ad...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 gennaio 2013, n. 2183. In caso di abbandono del tetto coniugale niente addebito se la convivenza è intollerabile

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE Sentenza 30 gennaio 2013, n. 2183   Svolgimento del processo La Corte d’appello di Firenze, in riforma della sentenza di primo grado, ha escluso l’addebito della separazione dei coniugi sig. L..R. e sig.ra T.G..L.R. a quest’ultima, che si era allontanata dalla casa coniugale e dopo un anno e...