Il testo integrale[1] Secondo il proprio orientamento la S.C. afferma che a norma dell’articolo 2058, secondo comma, del codice civile, il giudice, allorché sia richiesto il risarcimento in forma specifica può disporre che il risarcimento avvenga solo per equivalente, se la reintegrazione in forma specifica risulta eccessivamente onerosa per il debitore. E ciò avviene quando...
Categoria: Cassazione civile 2013
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 ottobre 2013, n. 24482. Nel procedimento di adottabilità di un minore la partecipazione dei genitori si pone come necessaria, anche in relazione a quello nei cui confronti sia stata pronunciata la decadenza dalla potestà sul figlio ex art. 330 cod. civ.
La massima Nel procedimento di adottabilità di un minore la partecipazione dei genitori si pone come necessaria, anche in relazione a quello nei cui confronti sia stata pronunciata la decadenza dalla potestà sul figlio ex art. 330 cod. civ. Costui, infatti, è legittimato ad opporsi alla dichiarazione dello stato di adottabilità del minore, stante il...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 ottobre 2013, n. 24334. Dipendente dell’Agenzia delle Entrate) licenziato per avere tenuto comportamenti illeciti costituenti reato, in obbedienza ad ordini di un superiore gerarchico
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 ottobre 2013, n. 24334 Svolgimento del processo Con sentenza depositata il 3/8/2010 la Corte d’Appello di Roma, in riforma della sentenza del Tribunale, ha dichiarato illegittimo il licenziamento senza preavviso comminato in data 8/2/2005 dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Generale del Lazio al dipendente S.A. ritenendo che...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 31 ottobre 2013, n. 24667. Il giudice può desumere il tenore di vita pregresso cui deve rapportarsi l’assegno di divorzio, dai redditi dei coniugi al momento della pronuncia di divorzio.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 31 ottobre 2013, n. 24667 Fatto e diritto In un procedimento di divorzio tra S.M. e R.A., il Tribunale di Santa Maria Capua a Vetere con sentenza in data 28/04/2009 accoglieva la domanda di assegno per la moglie e per la figlia, a carico del marito. La Corte...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 31 ottobre 2013 n. 24588 Licenziamento, per giusta causa, in danno della cassiera del supermercato che utilizza la “Carta punti” caricandoci su la spesa dei clienti privi della tessera fedeltà
Il testo integrale [1] Sì al licenziamento, per giusta causa, della cassiera del supermercato che utilizza la “Carta punti” caricandoci su la spesa dei clienti privi della tessera fedeltà. I giudici di merito, correttamente secondo la S.C. , hanno proceduto ad un attento esame degli addebiti contestati alla lavoratrice rilevando che la stessa aveva...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 30 ottobre 2013, n. 24502. Ai fini della validità della notificazione effettuata ai sensi dell’art. 139 cod. proc. civ. presso l’ufficio del destinatario, occorre che la copia dell’atto da notificare sia consegnata dall’ufficiale giudiziario a persona addetta all’ufficio o che comunque dichiari di essere addetta all’ufficio o abilitata o incaricata a ritirare l’atto, non è nulla la notificazione della sentenza al procuratore domiciliatario mediante consegna di copia ad un praticante avvocato, abilitato al patrocinio, nella qualità di persona addetta allo studio/ufficio/sede incaricata a ricevere gli atti di notificazione, anche se iscritto al Registro dei Praticanti avvocati di ordine diverso da quello di appartenenza del procuratore domiciliatario. Spetta al destinatario della notificazione dimostrare l’inesistenza di qualsivoglia relazione di collaborazione professionale e la casualità della presenza del consegnatario presso lo studio del procuratore destinatario della notificazione
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 30 ottobre 2013, n. 24502 Premesso in fatto È stata depositata in cancelleria la seguente relazione: “1.- Con la decisione impugnata la Corte d’Appello di Venezia ha dichiarato inammissibile l’appello proposto da D.S. avverso la sentenza del Tribunale di Venezia che aveva dichiarato la simulazione assoluta del contratto...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 ottobre 2013, n. 24480. L’amministrazione è legittimata a contribuire alla difesa del suo dipendente imputato in un procedimento penale sempreché sussista un interesse specifico dell’amministrazione al riguardo e tale interesse deve individuarsi qualora sussista imputabilità dell’attività che costituisce l’oggetto dell’imputazione all’amministrazione e una diretta connessione dell’attività stessa con i fini della pubblica amministrazione.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 30 ottobre 2013, n. 24480 Fatto e diritto Rilevato che: 1. A..O. ha chiesto con citazione davanti al Tribunale di Cagliari la condanna del Ministero della Pubblica Istruzione al rimborso ex art. 18 del D.L. n. 67/1997 delle spese legali sostenute per difendersi nel processo penale celebrato nei...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 31 ottobre 2013 n. 24567. Ai fini della determinazione dello scaglione per la liquidazione degli onorari di avvocato, ove siano state proposte più domande, una di valore indeterminabile ed una di valore determinato, esse si cumulano tra loro e la causa va complessivamente ritenuta di valore indeterminabile
Il testo integrale [1] Ai fini della determinazione dello scaglione per la liquidazione degli onorari di avvocato, ove siano state proposte più domande, una di valore indeterminabile ed una di valore determinato, esse si cumulano tra loro e la causa va complessivamente ritenuta di valore indeterminabile. Il giudice del merito ha omesso di pronunciare...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 30 ottobre 2013, n. 24467. Ai fini del riparto di giurisdizione in materia di servizi pubblici – siano essi dati, o meno, in concessione – occorre distinguere tra la sfera attinente all’organizzazione del servizio e quella attinente, invece, ai rapporti di utenza. Ne consegue che, in ipotesi di azione risarcitoria proposta nei confronti dell’ente gestore del servizio, se il danno lamentato dall’utente è il riflesso dell’organizzazione del servizio stesso, la giurisdizione appartiene al giudice amministrativo, mentre sussiste la giurisdizione del giudice ordinario se non si controverte dell’esercizio o del mancato esercizio del potere amministrativo o, comunque, di comportamenti anche mediatamente riconducibili all’esercizio di tale potere, posti in essere da pubbliche amministrazioni o da soggetti ad essi equiparati, ma l’utente proponga l’azione risarcitoria con riferimento ai danni derivanti dal cattivo funzionamento dell’erogazione del servizio.
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 30 ottobre 2013, n. 24467 Svolgimento del processo 1. C.S. ha adito il Tribunale di Teramo chiedendo l’accertamento del grave inadempimento della s.r.l. Accademia di Psicoterapia della Famiglia al contratto con essa concluso ed avente per oggetto la frequenza di un corso di formazione in psicoterapia relazionale sistemica,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 ottobre 2013, n. 24490. Il socio di una società in nome collettivo che abbia ceduto la propria quota risponde, nei confronti dei terzi, delle obbligazioni sociali sorte fino al momento in cui la cessione sia stata iscritta nel registro delle imprese o fino al momento (anteriore) in cui il terzo sia venuto a conoscenza della cessione. L’indicata pubblicità costituisce, dunque, fatto impeditivo di una responsabilità altrimenti normale, sicché essa deve essere allegata e provata dal socio che opponga la cessione al fine di escludere la propria responsabilità per le obbligazioni sociali
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 30 ottobre 2013, n. 24490 Svolgimento del processo Con ricorso del 2 maggio 1997, C.D. — premesso che S.P. le aveva notificato atto di precetto e successivamente atto di pignoramento immobiliare fondato sul decreto ingiuntivo in data 30.05.1996 del Pretore di Alghero notificato esclusivamente alla società Le Piramidi...