La massima In tema di clausola risolutiva espressa, la tolleranza della parte creditrice, che si può estrinsecare tanto in un comportamento negativo, quanto in uno positivo, non determina l’eliminazione della clausola per modificazione della disciplina contrattuale, né è sufficiente ad integrare una tacita rinuncia ad avvalersene, ove la parte creditrice contestualmente o successivamente all’atto di...
Categoria: Cassazione civile 2013
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 novembre 2013, n. 24679. Il contratto d’opera professionale, quando ne sia parte committente una P.A. deve tradursi, a pena di nullità, nella redazione di un apposito documento, recante la sottoscrizione del professionista e del titolare dell’organo attributario del potere di rappresentare l’ente interessato nei confronti dei terzi, dal quale possa desumersi la concreta instaurazione del rapporto con le indispensabili determinazioni in ordine alla prestazione da rendere e al compenso da corrispondere.
La massima 1. Per il contratto d’opera professionale, quando ne sia parte committente una P.A., e pur ove questa agisca “iure privatorum”, è richiesta, in ottemperanza al disposto degli artt. 16 e 17 del r.d. 18 novembre 1923, n. 2440, la forma scritta “ad substantiam”, che è strumento di garanzia del regolare svolgimento dell’attività amministrativa...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 novembre 2013, n. 24801. In tema di responsabilità medica (nello specifico intervento di cataratta)
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 novembre 2013, n. 24801 Svolgimento del processo M..B. , in proprio e quale tutrice della madre P.T. , convenne, davanti al tribunale di Torino, F.I. e l’Azienda U.S.L. X di Torino chiedendone la condanna al risarcimento dei danni fisici, morali e patrimoniali subiti dalla stessa attrice a...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 ottobre 2013, n. 22974. La rendita per malattia professionale richiede che la malattia sia contratta nell’esercizio o a causa della lavorazione svolta, sicché il riconoscimento del diritto alla rendita implica uno stretto nesso tra patologia ed attività lavorativa, che in casi di fattori plurimi deve costituire “la condizione sine qua non della malattia
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Sentenza 9 ottobre 2013, n. 22974 Svolgimento del processo La Corte di Appello di Roma con sentenza n. 1926 del 2007, in riforma della decisione di primo grado del Tribunale di Rieti, ha condannato l’INAIL al pagamento a favore di GI.FU. della somma corrispondente all’indennità giornaliera ex art. 6...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 novembre 2013, n. 24793. E’ onere della danneggiata provare che, soprattutto se a conoscenza dello stato dei luoghi, ha prestato la dovuta attenzione nell’uso della strada, nelle particolari condizioni di tempo – ora notturna – in cui è accaduto l’infortunio, avuto riguardo anche al tipo di calzatura quella sera indossato, in applicazione del principio secondo cui la cosa intrinsecamente pericolosa assume tanto minore efficienza causale dell’evento quanto più il possibile pericolo è suscettibile di essere previsto e superato attraverso l’adozione delle normali cautele da parte dello stesso danneggiato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 novembre 2013, n. 24793 Svolgimento del processo B.B. conveniva il Comune di Napoli in data 25 gennaio 2002 dinanzi al Tribunale di Napoli chiedendone la condanna, ai sensi degli artt. 2051 o, subordinatamente, 2043 cod. civ. al risarcimento dei danni derivati dalla frattura della rotula dx cagionata...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 novembre 2013 n. 24775. Il diritto della persona handicappata di non essere trasferita senza il suo consenso ad altra sede, mentre non può subire limitazioni in caso di mobilità connessa ad ordinarie esigenze tecnico-produttive dell’azienda, non è invece attuabile ove sia accertata la incompatibilità della permanenza del lavoratore nella sede di lavoro.
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 novembre 2013 n. 24775[1] Nella specie, avendo il giudice d’appello accertato – con valutazioni di merito non sindacabili in questa sede – che non poteva protrarsi la permanenza della odierna ricorrente nella sede di lavoro, in ragione delle tensioni e dei contrasti creatisi...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 novembre 2013, n. 24731. In tema di disciplina di tutela del consumatore e di contratti negoziati fuori dai locali commerciali, non riveste la qualità di consumatore una persona fisica quando, attraverso il contratto, si procuri un bene o un servizio nel quadro dell’organizzazione di un’attività professionale da intraprendere, prendendo, proprio al fine di realizzare tale organizzazione, l’iniziativa di ricercare il bene o il servizio stesso. Conseguentemente, ai fini della competenza, il foro esclusivo del consumatore trova applicazione soltanto con riferimento ai contratti conclusi al di fuori ed indipendentemente da qualsiasi attività o finalità professionale, sia attuale, sia futura
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 4 novembre 2013, n. 24731 Fatto e diritto Ritenuto quanto segue: M..D.M. ha impugnato, con regolamento di competenza, la sentenza in data 10.4.2012, con la quale il tribunale di Salerno ha rigettato l’appello dallo stesso proposto, confermando, sotto il diverso profilo della operatività del foro del consumatore, la...
Corte di cassazione, sezione I, sentenza 25 luglio 2013, n. 18085. Ai sensi della L. n. 890 del 1982, art.7, comma 2 va ritenuta la ritualità della notifica ove l’agente postale abbia consegnato il plico a persona di famiglia, nella specie, coniuge separato, ove risulti la presenza consuetudinaria e non occasionale della stessa, da accertarsi dal Giudice del merito, nell’ambito della valutazione allo stesso spettante
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE Sentenza 25 luglio 2013, n. 18085 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Presidente – Dott. CECCHERINI Aldo – Consigliere – Dott. BERNABAI Renato – Consigliere – Dott. DI VIRGILIO Rosa...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 novembre 2013 n. 24674. È annullabile il contratto concluso dal rappresentante con se stesso se la procura, che pure l’autorizza a un simile contratto, non contiene una determinazione degli elementi negoziali sufficiente a tutelare il rappresentato
Il testo integrale[1] Secondo la Suprema corte, infatti, in tema di annullabilità del contratto concluso dal rappresentante con se stesso l’autorizzazione data dal rappresentato al rappresentante a concludere il contratto con se stesso in tanto può considerarsi idonea ad escludere la possibilità di un conflitto di interessi e quindi l’annullabilità del contratto, in quanto...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 novembre 2013 n. 24683. È legittimo il divieto imposto al padre separato di portare i figli minori, cresciuti in base ai dettami cattolici, alle celebrazioni della nuova fede abbracciata, quella dei Testimoni di Geova
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 novembre 2013 n. 24683[1] La S.C. ha condiviso la sentenza di secondo grado, che lungi dal negare e comprimere il diritto di professare la propria fede religiosa, come richiesto dal ricorrente, ha piuttosto adottato le prescrizioni più idonee per assicurare la corretta formazione...