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Corte di Cassazione, sezione III, entenza 29 novembre 2011, n. 25218. Si configura la responsabilità di cui all’art. 2048 c.c. in capo ai genitori che non dimostrino di aver svolto una adeguata vigilanza sulla condotta del proprio figlio minore in ordine all’utilizzo del ciclomotore, da cui sia poi derivato danno a terzi.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III CIVILE Sentenza  29 novembre 2011, n. 25218 Svolgimento del processo Con atto di citazione ritualmente notificato, G.F. e M.G., quali esercenti la potestà sul figlio minore G.M., esponevano che in data (omissis) il loro figliuolo era trasportato sul ciclomotore condotto da F.R., anch’egli minore, quando il ciclomotore veniva investito...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza del 15 dicembre 2011, n. 26987. Il giudice non può compensare, in tutto o in parte, le spese di lite del giudizio senza far riferimento alle particolari e specifiche circostanze della controversia decisa.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI CIVILE Ordinanza del 15 dicembre 2011, n. 26987     Fatto e diritto Il Collegio letto il ricorso proposto da F. M. per la cassazione della sentenza n. 10673 del Tribunale di Roma del 12 maggio 2010 che aveva respinto il suo appello avverso la pronuncia del giudice di...

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Corte di Cassazione, sezione VI, Ordinanza 24 novembre 2011, n. 24842. E’ valida la notifica eseguita presso la sede effettiva di una società, invece che presso la sede legale

La massima E’ valida la notifica eseguita presso la sede effettiva di una società, invece che presso la sede legale, in quanto, in materia di notificazioni, trova applicazione la norma di cui all’art. 46 cpv c.c., secondo cui, qualora la sede legale della persona giuridica sia diversa da quella effettiva, i terzi possono considerare come...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 novembre 2011, n. 23063. Il licenziamento con preavviso è sanzione sproporzionata per il lavoratore che, in seguito al ritiro della patente di guida a causa di stato di ebrezza, non possa svolgere il turno settimanale di reperibilità per interventi urgenti al di fuori dell’orario di lavoro.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI CIVILE Ordinanza 7 novembre 2011, n. 23063 Svolgimento del processo – Motivi della decisione La Corte, letta la relazione del Cons. Paolo Stile; udite le conclusioni del P.G., Dott. Elisabetta Cesqui; esaminati gli atti, ivi compresa la memoria ex art. 380 bis c.p.c., comma 2, della ricorrente; osserva: con...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 novembre 2011, n. 24436. Per la determinazione dell’assegno divorzile, non rileva il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, in quanto tale assetto economico è un valore meramente sintomatico e non decisivo, ma viene in rilievo la condizione patrimoniale al momento del divorzio.

La massima Nella previsione dell’assegno di mantenimento, nonchè ai fini della sua quantificazione, va tenuto conto anche del contributo dato dall’ex coniuge allo sviluppo della capacità patrimoniale del coniuge su cui grava l’obbligo di corresponsione, considerato al momento della pronuncia di divorzio e non della cessazione della convivenza, avendo anche l’assetto economico stabilito nelle condizioni...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 novembre 2011, n. 24841. In tema di adempimento contrattuale, la parte adempiente che abbia agito richiedendo l’esecuzione del contratto in forma specifica, ha la facoltà di invocare, in sostituzione dell’originaria pretesa, la facoltà di recesso ai sensi dell’art. 1385 comma 2 c.c.

La massima In tema di adempimento contrattuale, la parte adempiente che abbia agito richiedendo l’esecuzione del contratto in forma specifica, ha la facoltà di invocare, in sostituzione dell’originaria pretesa, la facoltà di recesso ai sensi dell’art. 1385 comma 2 c.c., in quanto il recesso costituisce un diritto della parte che sopravvive alla domanda di adempimento....

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Corte di Cassazione, sezioni Unite, sentenza 21 novembre 2011, n. 24406. Al fine di integrare la fattispecie di cui all’art. 1227, c. 1 c.c. il comportamento omissivo del danneggiato rilevante non è solo quello tenuto in violazione di una norma di legge, ma anche più genericamente in violazione delle regole di diligenza e correttezza

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Sentenza 21 novembre 2011, n. 24406 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLO VITTORIA – Primo Pres.te f.f. Dott. MARIO ADAMO – Presidente Sezione – Dott. GIUSEPPE SALME’ – Consigliere – Dott. ANTONIO...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 27 dicembre 2011, n. 28870. In tema di assegno di mantenimento da parte dell’altro coniuge, non è sufficiente allegare meramente uno stato di disoccupazione

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE Sentenza  27 dicembre 2011, n. 28870   Svolgimento del processo 1 – Con decreto depositato in data 8 marzo 2006 il Tribunale di Brindisi omologava la separazione personale consensuale (emergente da verbale del 19 maggio 2005) dei coniugi I.S. e D.M.V., alla quale affidava i figli minori, senza...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 settembre 2011, n. 19755. Gli agenti ed ufficiali di polizia municipale hanno il potere di accertare le violazioni in materia di circolazione stradale punite con sanzioni amministrative pecuniarie in tutto tale territorio, anche, quindi, su strade statali al di fuori del centro abitato

La massima Gli agenti ed ufficiali di polizia municipale, in conformità della regola generale stabilita dall’art. 13 della legge n. 689 del 1981 in tema di accertamento delle sanzioni amministrative pecuniarie, in quanto organi di polizia giudiziaria con competenza estesa all’intero territorio comunale, hanno il potere di accertare le violazioni in materia di circolazione stradale...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 giugno 2011, n. 13616. Prescrizione; il dies a quo per la violazione della privacy e danno all’immagine

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III CIVILE Sentenza 21 giugno 2011, n. 13616 Svolgimento del processo 1. C.N. depositava ricorso (il 15 luglio 2007) per chiedere il risarcimento del danno ai sensi degli artt. 2043 e 2050 cod. civ. e del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196. Esponeva che: nel febbraio 1999 la dott.ssa M.P.M....