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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 dicembre 2013, n. 27302. Deve considerarsi ammissibile una pertinenza in comunione al servizio di piu’ immobili appartenenti in proprieta’ esclusiva ai condomini della pertinenza stessa, dal momento che l’asservimento reciproco del bene comune (accessorio) consente di ritenere implicitamente sussistente la volonta’ dei comproprietari di vincolare i beni accessori comuni a favore delle rispettive proprieta’ esclusive (beni principali)

Suprema Corte di Cassazione sezione II Sentenza 5 dicembre 2013, n. 27302 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. PICCIALLI Luigi – Consigliere Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. CARRATO...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 dicembre 2013 n. 27940. La comproprietà non dà diritto al parcheggio nel cortile condominiale

Il testo integrale [1]   La Corte territoriale ha chiarito che correttamente era stato impedito il parcheggio in quanto il relativo esercizio oltre a rendere scomodo il raggiungimento a piedi delle singole unità immobiliari, avrebbe impedito all’altro condomino, l’ordine maltese, di utilizzare il cortile per l’introduzione di automezzi nei vani di sua proprietà posti a...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 13 novembre 2013 n. 25454. A determinare quale sia l’area destinata a parcheggio è proprio e soltanto l’atto concessorio che vincola il costruttore a questa destinazione e che è il riferimento cui ancorare ogni controversia circa la natura condominiale o privata delle parti della costruzione

Il testo integrale Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 13 novembre 2013 n. 25454[1]   È stato chiarito, dai Giudici della S.C., che a determinare quale sia l’area destinata a parcheggio è proprio e soltanto l’atto concessorio che vincola il costruttore a questa destinazione e che è il riferimento cui ancorare ogni controversia circa la...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 20652 del 9 settembre 2013. In materia di comproprietà è rimborsabile la spesa sostenuta per la sostituzione della caldaia

Testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 20652 del 9 settembre 2013 L’art. 1110 cod. civ., escludendo ogni rilievo dell’urgenza o meno dei lavori, stabilisce che il partecipante alla comu-nione, il quale, in caso di trascuranza degli altri compartecipi o dell’amministratore, abbia sostenuto spese necessarie per la conservazione della cosa comune, ha diritto al...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 20 marzo 2013, n. 6876. È una caratteristica tipica della comunione de residuo che l’attivo della massa comune si arricchisca proprio nel momento in cui il vincolo di solidarietà tra i coniugi si allenta con la separazione personale dei coniugi che è causa dello scioglimento della comunione legale

La massima È una caratteristica tipica della comunione de residuo che l’attivo della massa comune si arricchisca proprio nel momento in cui il vincolo di solidarietà tra i coniugi si allenta con la separazione personale dei coniugi che è causa dello scioglimento della comunione legale (art. 191 c.c.), momento quest’ultimo cui necessariamente va ancorata la...

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Corte di Cassazione, sezione VI, 19 marzo 2013, n.6809. Non è ammissibile l’espropriazione forzata della quota di un singolo bene indiviso, quando la massa in comune comprenda più beni della stessa specie

  La massima 1. L’espropriazione forzata dell’intera quota, spettante ad un compartecipe, dei beni compresi in una comunione, è certamente possibile, ma limitatamente a tutti i beni indivisi di una singola specie (immobili, mobili o crediti). Iniziata l’espropriazione della stessa, il giudice dell’esecuzione può disporre la separazione in natura della quota spettante al debitore esecutato,...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 28 febbraio 2013, n. 5039. Qualora il proprietario dell’ultimo piano di un edificio condominiale provveda a modificare una parte del tetto condominiale trasformandola in terrazza (od occupandola con altra struttura equivalente od omologa) a proprio uso esclusivo, tale modifica è da ritenere illecita non potendo essere invocato l’art. 1102 c.c.

La massima 1. In tema di condominio, la sostituzione integrale o parziale del tetto – così come la sua permanente occupazione in parte con la sovrapposizione di altro manufatto – ad opera del proprietario dell’ultimo piano di un edificio condominiale, con una diversa copertura (terrazza od altra struttura equivalente, come potrebbe essere proprio un’altana) che...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 febbraio 2013 n. 4419. Il comunista/condomino proprietario dell’immobile posto al piano superiore non può chiudere con una porta la scala di accesso al piano anche se è l’unico che deve accedervi

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 febbraio 2013 n. 4419[1] Il fatto che le parti di essa destinate a raggiungere i piani superiori non siano normalmente usate dai condomini dei piani inferiori non può assumere alcun significato per escludere la proprietà comune dell’intera unitaria struttura in capo a questi ultimi. ...