Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 16 giugno 2015, n. 25148 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DUBOLINO Pietro – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silva – rel. Consigliere Dott. SAVANI Piero – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott....
Categoria: Codice della strada
Corte Costituzionale, sentenza n. 113 del 18 giugno 2015. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 45, comma 6, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura
Sentenza 113/2015 Giudizio Presidente CRISCUOLO – Redattore CAROSI Camera di Consiglio del 29/04/2015 Decisione del 29/04/2015 Deposito del 18/06/2015 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 45 del codice della strada. Massime: Atti decisi: ord. 206/2014 SENTENZA N. 113 ANNO 2015 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 29 maggio 2015, n. 23306. Il verbale di contestazione di una violazione al codice della strada con le dichiarazioni confessorie del conducente di mezzo che guida senza patente è inutilizzabile in virtù del combinato disposto degli artt. 63 e 191 c.p.p. e tale inutilizzabilità è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 29 maggio 2015, n. 23306 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. BIANCHI Luisa – Consigliere Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott. SERRAO...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 22 maggio 2015, n. 10684. Le disposizioni normative in tema di limiti di velocità consentono all’ente proprietario della strada di ridurre i limiti di velocità (o di elevarli) fissati dal Ministero nel caso in cui, date le condizioni del manto stradale e/o della tipologia di tratto interessato (urbano, extraurbano, autostradale ecc.), sia opportuno fissare limiti diversi
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 22 maggio 2015, n. 10684 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHINI Bruno – Presidente Dott. PROTO Cesare Antonio – rel. Consigliere Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott. FALASCHI Milena –...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 18 maggio 2015, n. 20460. n caso di non corretta esecuzione delle prescrizioni in materia di lavoro di pubblica utilità, che non raggiungono il livello che determina l’applicazione della sanzione penale di cui all’art. 56 d.lgs. 274/2000, l’attività di lavoro compiuta in precedenza, con esito favorevole, deve essere computata come espiazione della pena in quel particolare arco temporale; il periodo di lavoro residuo dovrà, invece, essere tradotto in pena detentiva ed essere così espiata dall’interessato
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 maggio 2015, n. 20460 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristina – Presidente Dott. NOVIK Adet Toni – rel. Consigliere Dott. TARDIO Angela – Consigliere Dott. CASSANO Margherita...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 maggio 2015, n. 19167. Deve ritenersi manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli art. 218 e 224 del codice della strada, sollevata con riferimento al criterio di ragionevolezza contenuto nell’art. 3 Cost., nella parte in cui non prevedono – a differenza dell’art. 62 della legge n. 689 del 1981 – la possibilità per il giudice di regolamentare l’applicazione della sanzione amministrativa della sospensione della patente di guida in modo tale da non ostacolare il lavoro del condannato, qualora la patente rappresenti un indispensabile requisito per lo svolgimento dell’attività lavorativa, rientrando nel potere discrezionale del legislatore la tutela della pubblica incolumità anche con il sacrificio delle possibilità lavorative del condannato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 maggio 2015, n. 19167 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 13 aprile 2015, n. 15184. Il rinvio alle “stesse modalità e procedure previste dal comma 2°, lettera c), salvo che il veicolo appartenga a persona estranea alla violazione”, contenuto nel secondo periodo del comma 7°, dell’art. 186 C.d.S., dopo le previsioni relative alla sospensione della patente di guida e alla confisca del veicolo, deve intendersi limitato alle sole modalità e procedure, contenute nell’art. 186, comma 2°, lettera c) C.d.S., che regolano il sistema della confisca del veicolo, con esclusione del rinvio alla disciplina del raddoppio della durata della sospensione della patente di guida, qualora il veicolo appartenga a persona estranea al reato; conseguentemente, la durata della sospensione della patente di guida, quale sanzione amministrativa che accede al reato di rifiuto, compresa, ai sensi dell’art. 186, comma 7°, secondo periodo, tra il minimo di sei mesi e il massimo di due anni, non deve essere raddoppiata nel caso in cui il veicolo appartenga a persona estranea al reato
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 13 aprile 2015, n. 15184 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IZZO Fausto – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott. SERRAO Eugenia...
Corte di Cassazione, sezione IV, ordinanza 15 aprile 2015, n. 15757. Va rimessa alla sezioni Unite la questione se la circostanza aggravante dell’aver provocato un incidente stradale (articolo 186, comma 2-bis , del codice della strada) sia o no configurabile rispetto al reato di rifiuto di sottoporsi all’accertamento per la verifica dello stato di ebbrezza (articolo 186, comma 7, dello stesso codice). Vi è, infatti, un orientamento negativo, in forza del quale l’aggravante non sarebbe configurabile rispetto al reato di rifiuto di sottoporsi all’ esame alcolemico, stante la diversità ontologica di tale fattispecie incriminatrice rispetto a quella di guida in stato di ebbrezza: infatti, non sarebbe configurabile l’aggravante di aver provocato un incidente stradale, conducendo un veicolo in stato di ebbrezza, poiché manca proprio il dato fattuale necessario perché possa sussistere l’elemento circostanziale richiesto dal comma 2-bis, cioè a dire l’accertamento dello stato di ebbrezza, in cui versa il conducente del veicolo nel momento in cui provoca un incidente stradale. Mentre vi è un contrapposto orientamento secondo cui, invece, l’aggravante sarebbe configurabile in ragione del richiamo operato dall’articolo 186, comma 7, al comma 2, lettera c), del medesimo articolo, il quale, a sua volta, è richiamato dal comma 2-bis, disciplinante l’aggravante in questione
Suprema Corte di Cassazione sezione IV ordinanza 15 aprile 2015, n. 15757 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. ZOSO Liana Maria T – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 16 aprile 2015, n. 7765. Anche con riferimento ad atti non processuali, per i quali vi sia un espresso richiamo alle norme sulle notificazioni del processo civile, come avviene nel citato art. 201, comma 3, la decadenza non può discendere dal compimento di un’attività riferibile non direttamente alla parte, ma a terzi
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 16 aprile 2015, n. 7765 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETITTI Stefano – Presidente Dott. PARZIALE Ippolisto – rel. Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. GIUSTI Alberto – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2015, n. 17684. Il reato di guida in stato di ebbrezza può essere commesso attraverso la conduzione di una bicicletta, a tal fine rivestendo un ruolo decisivo la concreta idoneità dei mezzo usato a interferire sulle generali condizioni di regolarità e di sicurezza della circolazione stradale. In merito alla contravvenzione di ubriachezza punita dall’art.688 cod. pen., che concorre con il reato di guida in stato di ebbrezza punito dall’art.186 cod. strada, data la diversità degli interessi giuridici rispettivamente tutelati dalle due norme; anche sotto tale profilo, data la necessità di garantire la sicurezza della circolazione sulle strade e l’incolumità di chi vi si trova, risulta chiara l’inconferenza delle argomentazioni svolte nel ricorso
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 aprile 2015, n. 17684 Ritenuto in fatto 1. La Corte di Appello di Milano, con sentenza del 21/05/2014, ha confermato la pronuncia emessa in data 28/06/2013 dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Milano, che aveva dichiarato D.B.A.A. colpevole del reato di cui all’art.186,...