Nell’ambito del concordato preventivo, i crediti che attengono sia alla prosecuzione dei contratti pendenti, per il periodo successivo all’ammissione, sia quelli instauratisi in seguito come nuovi rapporti, purché in conformità del piano industriale oggetto dell’approvazione da parte dei creditori e dell’omologazione da parte del Tribunale, godono del trattamento preferenziale consistente nella prededuzione.
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Nell’ambito del concordato preventivo, i crediti che attengono sia alla prosecuzione dei contratti pendenti, per il periodo successivo all’ammissione, sia quelli instauratisi in seguito come nuovi rapporti, purché in conformità del piano industriale oggetto dell’approvazione da parte dei creditori e dell’omologazione da parte del Tribunale, godono del trattamento preferenziale consistente nella prededuzione.

Corte di Cassazione, sezione sesta civile, Ordinanza 16 maggio 2018, n. 12044. La massima estrapolata: Nell’ambito del concordato preventivo, i crediti che attengono sia alla prosecuzione dei contratti pendenti, per il periodo successivo all’ammissione, sia quelli instauratisi in seguito come nuovi rapporti, purché in conformità del piano industriale oggetto dell’approvazione da parte dei creditori e...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 17 maggio 2017, n. 12346
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 17 maggio 2017, n. 12346

Il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto, ai sensi dell’articolo 116 legge fall., la verifica contabile e, l’effettivo controllo di gestione, cioe’ la valutazione della correttezza dell’operato del curatore, della sua corrispondenza a precetti legali e ai canoni di diligenza professionale richiesta per l’esercizio della carica e degli esiti che...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 5 dicembre 2016, n. 24821
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 5 dicembre 2016, n. 24821

Nel determinare l’assegno periodico per il mantenimento dei figli, il giudice, nel considerare le risorse economiche di entrambi i genitori, deve tener conto anche delle spese sostenute da quello fra essi che dispone di un’abitazione non solo per sé ma anche per la prole   Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 5 dicembre...

Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 29 novembre 2016, n. 24285
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 29 novembre 2016, n. 24285

La banca deve il risarcimento danni e la restituzione del capitale ai coniugi che, al loro primo investimento sono stati consigliati di mettere tutti i loro risparmi nei bond argentini Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 29 novembre 2016, n. 24285 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE...

Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 23 settembre 2016, n. 18702
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 23 settembre 2016, n. 18702

La banca intermediaria, prima di effettuare operazioni, ha l’obbligo di fornire all’investitore – fatta eccezione per i soli operatori qualificati – un’informazione adeguata in concreto. Ciò significa che i dato devono essere tali da soddisfare le specifiche esigenze del singolo rapporto, in relazione alle caratteristiche personali ed alla situazione finanziaria del cliente. A un’operazione non...

Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza  21 giugno 2016, n. 12811
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 21 giugno 2016, n. 12811

La procura alle liti può essere conferita anche con atto redatto in conformità alla lex loci, all’estero da un notaio o altro pubblico ufficiale autorizzato dalla suddetta lex loci ad attribuire pubblica fede ai documenti da lui redatti, sempre però che tale atto sia equivalente, nella forma e nell’efficacia, a quello previsto dalla legge italiana...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 15 gennaio 2016, n. 612. In nessuna delle disposizioni articoli 6 lett. d) legge n. 1/1991, 17 lett. b) D.Lgs. n. 415/96, 21 lett. b) D.Lgs. n. 58/98, 28 e 29 delibera Consob n. 11522/98 si prescrive che l’intermediario debba rilasciare attestazione al cliente anche degli ordini di negoziazione ricevuti telefonicamente: l’attestazione è prevista dal regolamento Consob n. 11522/98 (la normativa anteriore non conteneva neppure tale previsione) solo per l’ipotesi di ordini rilasciati presso la sede legale della banca o le proprie dipendenze. In linea generale, non merita condivisione la tesi secondo la quale la prescritta modalità di registrazione dell’ordine conferito telefonicamente dovrebbe qualificarsi come requisito di forma, sia pure ad probationem, dell’ordine di acquisto o vendita in tal modo conferito all’intermediario, tale da precludere, in mancanza, ogni altra prova. Premesso che la normativa primaria contenuta nel T.U.F. (D.Lgs.n.58/1998) non contiene alcuna prescrizione di forma per gli ordini conferiti dal cliente in attuazione del c.d. contratto-quadro relativo ai servizi di negoziazione, bensì solo per quest’ultimo, e che quindi del tutto incongruo sarebbe il ritenere che una siffatta prescrizione fosse stata introdotta solo con la normativa regolamentare di cui alle disposizioni richiamate in ricorso, deve d’altra parte considerarsi come il significato attribuibile al testo di tali disposizioni (in particolare dell’art. 60 reg. n. 11522/98 che per primo ha introdotto la previsione della registrazione), nella misura in cui si limita ad indicare agli intermediari una condotta da tenere in determinati casi, appare piuttosto da collegare con uno strumento atto a garantire agli intermediari, mediante l’oggettivo ed immediato riscontro della volontà manifestata dal cliente, l’esonero da ogni responsabilità in ordine all’operazione da compiere. Deve dunque escludersi che con tali disposizioni regolamentari si sia introdotta un mezzo esclusivo di prova dell’ordine conferito dal cliente, il che esclude anche l’applicabilità della preclusione dettata dall’art. 2725 cod.civ..

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza  15 gennaio 2016, n. 612 Svolgimento del processo Con sentenza depositata il 26 aprile 2008, la Corte d’appello di Genova rigettava l’appello proposto da D.E.M. , F.I. , D.C.A. e D.G. , già titolari dal 1996 di un conto deposito titoli in custodia e amministrazione (dal quale erano...

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