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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 agosto 2014, n. 4121. Nessun giudizio di pericolosità sociale del richiedente deve precedere il rilascio dell'autorizzazione al porto d'armi, ma solamente un giudizio prognostico sull'affidabilità del soggetto e sull'assenza di rischio che egli possa abusare delle armi

Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 agosto 2014, n. 4121 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5196 del 2009, proposto da: Ministero dell’Interno in persona del Ministro pro-tempore rappresentato e difeso per legge...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 luglio 2014, n. 29231. Il giudice di appello che intenda riformare in peius una sentenza di assoluzione è tenuto – in base all'art. 6 CEDU – alla rinnovazione dell'istruzione dibattimentale per escutere, nel contraddittorio con l'imputato, i testimoni a carico quando la prova testimoniale abbia carattere di decisività ed il giudice di appello avverta la necessità di rivalutare l'attendibilità del teste

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 luglio 2014, n. 29231   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PALLA Stefano – Presidente Dott. PISTORELLI Luc – rel. Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO P.G. – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione IV, ordinanza 11 luglio 2014, n. 30559. L'imputato di guida in stato di ebbrezza può chiedere l'applicazione del lavoro di p.u. in appello, anche quando la condotta di reato sia stata commessa in epoca anteriore alla modifica normativa che ha introdotto il lavoro di p.u. e pur dopo il giudizio di primo grado che quella sanzione non aveva disposto

Suprema Corte di Cassazione sezione IV ordinanza 11 luglio 2014, n. 30559 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – rel. Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. DELL’UTRI...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 21 luglio 2014, n. 16593. L'incompetenza – per materia, valore o territorio – va rilevata non oltre la prima udienza di trattazione. Per cui la nomina di un consulente tecnico da parte del giudice va considerata come una affermazione della propria competenza e dunque preclusiva di un successivo diniego d'ufficio

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 21 luglio 2014, n. 16593 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CURZIO Pietro – Presidente Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. GARRI Fabrizia – Consigliere Dott. MANCINO Rossana – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 14 luglio 2014, n. 16082. Il trasferimento di un immobile in favore del coniuge per effetto degli accordi intervenuti in sede di separazione consensuale e' comunque riconducibile alla volonta' del cedente, e non al provvedimento giudiziale di omologazione, essendo idoneo a determinare la revoca delle agevolazioni fiscali riconosciute per l'acquisto di prima casa, implicitamente, ma inequivocabilmente è escluso che una tale cessione possa essere equiparata alla forza maggiore.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 14 luglio 2014, n. 16082 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 luglio 2014, n. 16087. La ottemperanza del datore di lavoro all'ordine giudiziale di riammissione in servizio, a seguito di accertamento della nullità dell'apposizione di un termine al contratto di lavoro, implica il ripristino della posizione di lavoro del dipendente, il cui reinserimento nell'attività lavorativa deve quindi avvenire nel luogo precedente e nelle mansioni originarie, a meno che il datore di lavoro non intenda disporre il trasferimento del lavoratore ad altra unità produttiva, e sempre che il mutamento della sede sia giustificato da sufficienti ragioni tecniche, organizzative e produttive, in mancanza delle quali è configurabile una condotta datoriale illecita, che giustifica la mancata ottemperanza a tale provvedimento da parte del lavoratore, sia in attuazione di un'eccezione di inadempimento ai sensi dell'art. 1460 cod. civ., sia sulla base del rilievo che gli atti nulli non producono effetti.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 luglio 2014, n. 16087 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. TRIA Lucia – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. GHINOY Paola...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 luglio 2014, n. 15886. Il fondo patrimoniale consiste nell'imposizione convenzionale, da parte di uno o di entrambi i coniugi o di un terzo, di un vincolo in forza del quale determinati beni immobili o mobili iscritti in pubblici registri, o titoli di credito, sono destinati a far fronte ai bisogni della famiglia, onde consentire alla stessa il godimento di un tenore di vita tendenzialmente costante nel tempo. Questo, nella sostanza, è ciò che dispone l'art. 167 c.c., dal quale si ricava che non tutti i beni possono far parte del fondo patrimoniale, bensì solo quelli esplicitamente previsti dalla disciplina sostanziale. La ratio della disposizione risiede sul fatto che si consente una specifica destinazione a determinati beni che servono per il soddisfacimento del bisogno della famiglia, affinché risulti circoscritto il perimetro entro il quale si può agire esecutivamente. Ne consegue che il creditore procedente che intenda esercitare un diritto di credito afferente a un rapporto giuridico estraneo alle esigenze della famiglia potrà agire solo su beni diversi da quelli che costituiscono il fondo patrimoniale, fatta salva la possibilità che lo stesso creditore dimostri che, di fatto, il debito è stato contratto per soddisfare precisi, specifici e circostanziati bisogni familiari. Spetta, comunque, ai coniugi dimostrare che l'obbligazione è sorta per finalità estranee alle esigenze della famiglia

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 luglio 2014, n. 15886 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere Dott. VIVALDI Roberta – rel. Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott....

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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 luglio 2014, n. 3329. Esclusione legittima in tema di gara telematica quando un concorrente presenta file illeggibile. Compatibile con il principio del favor partecipationis in quanto “la gestione interamente informatizzata della procedura di gara ben può implicare l'esclusione dalla gara della domanda che risulti illeggibile per un guasto non dei comandi di trasmissione, ma dell’originazione del relativo file.”

Consiglio di Stato Sezione III Sentenza 2 luglio 2014, n. 3329 N. 03329/2014REG.PROV.COLL. N. 09460/2013 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso n. 9460/2013 RG, proposto dall’Agenzia regionale centrale acquisti – ARCA per la Lombardia, in persona del...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 1 luglio 2014, n. 14887. Ai fini della prova costitutiva del diritto di credito, oltre alla produzione dei singoli estratti conto analitici la banca deve fornire prova anche dell'avvenuta comunicazione, preventivamente al giudizio, dei medesimi al cliente, per porlo nelle condizioni di effettuare, se del caso, le contestazioni.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ordinanza 1 luglio 2014, n. 14887 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente – Dott. BERNABAI Renato – rel. Consigliere – Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere – Dott....