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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 4 agosto 2014, n. 4157. In tema di abusi edilizi, sebbene gli effetti riconducibili alle speciali cause estintive rappresentate dal condono edilizio e dalla concessione in sanatoria siano analoghi, diversi sono i meccanismi di operatività, in quanto l'estinzione del reato per il rilascio del titolo edilizio in sanatoria, a differenza del cosiddetto condono edilizio, non consegue al pagamento di una somma a titolo di oblazione, ma si fonda sul rilascio della concessione sanante da parte dell'Autorità amministrativa, previo accertamento di conformità o di non contrasto delle opere abusive non assentite agli strumenti urbanistici vigenti, approvati o anche semplicemente adottati, nel momento della realizzazione ed in quello della richiesta. In maniera più esplicita, a differenza del condono edilizio di cui agli artt. 31 e ss. della L. n. 47 del 1985 che è disciplinato da norme speciali, consegue al pagamento di una somma a titolo di oblazione, è condizionato al rilascio di un mero nulla-osta paesaggistico da parte dell'amministrazione preposta alla tutela del relativo vincolo ove esistente ed è temporalmente vincolato per l'eventuale suo rilascio al periodo previsto dal legislatore al fine della presentazione della relativa domanda, la sanatoria di cui all'art. 36 del T.U. approvato con D.P.R. n. 380 del 2001 si fonda sul rilascio di un provvedimento abilitativo sanante da parte della competente Amministrazione, sempre possibile previo accertamento di conformità o di non contrasto delle opere abusive non assentite agli strumenti urbanistici vigenti nel momento della realizzazione e in quello della richiesta, previo accertamento di compatibilità paesaggistica nelle ipotesi in cui l'area sia assoggettata a vincolo paesaggistico e che è tassativamente limitato alle sole fattispecie contemplate dalla legge

Consiglio di Stato sezione V sentenza 4 agosto 2014, n. 4157       REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5863 del 2003, proposto da: VA.OR.OL, rappresentata e difesa dall’avv. Ca.Ra. e dall’avv. Fr.Ru.,...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 8 luglio 2014, n. 29677. La citazione in giudizio presso il difensore di fiducia dopo che l'imputato ha revocato tale elezione di domicilio (a favore della sede della società da lui amministrata), non integra un caso di nullità assoluta della sentenza per omessa citazione, ma soltanto una irregolarità, sanabile con la successiva costituzione della parte.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 8 luglio 2014, n. 29677 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. PAOLONI Giaco – rel. Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. PATERNO’...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 10 luglio 2014, n. 15787. Se non prefissato in una somma di denaro, il credito per prestazioni professionali è da considerarsi sempre «illiquido», con la conseguenza che in caso di inadempimento l'azione deve essere proposta nel foro del domicilio del debitore

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 10 luglio 2014, n. 15787 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 10 luglio 2014, n. 15788. La pendenza di una controversia sulla proprietà di un bene immobile non può sospendere il procedimento di rilascio per finita locazione

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 10 luglio 2014, n. 15788 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott....

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Corte di cassazione, sezione I, sentenza 30 luglio 2014, n. 33781. Ad integrare la fattispecie di reato di ingiuria ad inferiore è sufficiente la cosciente volontà di pronunciare espressioni di univoco significato offensivo, perché dispregiative, mortificanti ed avvilenti, senza che assumano rilievo eventuali moventi e finalità individuali di volta in volta perseguite.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 30 luglio 2014, n. 33781 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza resa l’8 maggio 2013 la Corte militare di Appello riformava la sentenza del Tribunale militare di Napoli del 15 settembre 2012 ed assolveva l’imputato L.G. perché il fatto non costituisce reato dal delitto di ingiuria continuata ad...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 maggio 2014, n. 11364. Piena responsabilità del ginecologo in ordine alla causazione dei danni patrimoniali anche futuri e non patrimoniali in capo ad una coppia quale conseguenza della nascita di un bambino malformato se non avverte la madre durante la gestazione

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III CIVILE sentenza 22 maggio 2014, n. 11364 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente – Dott. PETTI Giovanni B. – rel. Consigliere – Dott. RUBINO Lina – Consigliere – Dott. CARLUCCIO...