Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 24 luglio 2014, n. 32923 Ritenuto in fatto 1. S.G. era originariamente imputato del delitto di cui all’art. 9, comma secondo, della legge 27 dicembre 1956, n.1423, nella formulazione risultante dalle varie e successive modifiche (e da ultimo quella di cui al decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito...
Giorno: 29 Luglio 2014
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 7 maggio 2014, n. 18778. Ai fini dell'integrazione dell'elemento materiale della c.d. usura in concreto (art. 644 c.p., commi 1 e 3, seconda parte) occorre che il soggetto passivo versi in condizioni di difficoltà economica o finanziaria e che gli interessi (pur inferiori al tasso-soglia usurario ex lege) ed i vantaggi e i compensi pattuiti, risultino, avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari, sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all'opera di mediazione.
Suprema CORTE DI Cassazione sezione II sentenza 7 maggio 2014, n.18778 Svolgimento del processo 1. Con l’ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale del riesame di Siena ha rigettato l’appello proposto dal P.M. c/o Tribunale di Siena contro il provvedimento con il quale in data 26 aprile 2013 il GIP dello stesso Tribunale non...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 1 luglio 2014, n. 28222. In tema di aberratio ictus di cui all'art. 82 c.p., il concetto di "offesa" deve essere inteso nel senso di lesione materiale, sicché quando la vittima designata del reato è rimasta illesa, mentre è stata offesa una terza persona, si verte in ipotesi di aberratio ictus monolesiva secondo lo schema legale del primo comma dell'art. 82 c.p. – e non già plurilesiva ai sensi del secondo comma della norma (ipotesi che si verifica invece quando entrambi i soggetti, vittima designata e terzo, siano stati materialmente offesi dalla condotta unitaria dell'agente) – con conseguente realizzazione di un unico reato doloso di cui il colpevole deve rispondere come se lo avesse commesso in danno della persona che voleva offendere.
Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione I SENTENZA 1 luglio 2014, n. 28222 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 30.10.2012 la Corte d’Appello di Bari, in parziale riforma della sentenza pronunciata il 27.06.2011 dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Trani all’esito di giudizio abbreviato, appellata da C.G. , ha...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 23 luglio 2014, n. 16759. Quando sia accertata in concreto la colpa di uno dei conducenti, mentre nulla sia possibile stabilire in merito alla correttezza della condotta tenuta dall'altro, il giudice di legittimità ammette che la colpa accertata in concreto da uno dei conducenti possa concorrere con la colpa presunta dell'altro ai sensi dello art. 2054 secondo comma del codice civile
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 luglio 2014, n. 16759 Svolgimento del processo 1. Con citazione dinanzi al giudice di pace di ROMA DEL 9 GIUGNO 2003, D.S. , quale proprietario del ciclomotore condotto da D.R. , conveniva la conducente dell’auto Nissan Micra, S.M.S. e la assicuratrice FONDIARIA Sai,...