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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 20 giugno 2013 n. 26966. Il medico che insieme al direttore del reparto compie attività sanitaria non può pretendere di essere sollevato da responsabilità ove ometta di differenziare la propria posizione, rendendo palesi i motivi che lo inducono a dissentire dalla decisione eventualmente presa dal direttore

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 20 giugno 2013 n. 26966[1] Il medico che insieme al direttore del reparto compie attività sanitaria non può pretendere di essere sollevato da responsabilità ove ometta di differenziare la propria posizione, rendendo palesi i motivi che lo inducono a dissentire dalla decisione eventualmente presa dal...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 15552 del 20 giugno 2013. L’opera eseguita da condomini, consistente in una grata di sottili asticelle di legno a riquadri molto larghi, visibile ma di ridotte dimensioni, di fattura sobria e con funzione di sostegno delle piante, non integran una innovazione vietata ai sensi dell’art. 1120, comma 2, cod. civ., dal momento che essa non pregiudica il decoro architettonico dell’edificio

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza n. 15552  del 20 giugno 2013 Svolgimento del processo Con atto di citazione del 1997 il Condominio V. convenne in giudizio i condomini T. L. e G. G., chiedendone la condanna alla rimozione della struttura in legno da loro apposta sul balcone del proprio appartamento sito nello stabile...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 20 giugno 2013 n. 15458. Se l’oggetto della domanda è indeterminato al momento della proposizione del giudizio, l’onorario dell’avvocato va parametrato sul valore della transazione

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 20 giugno 2013 n. 15458[1] Il principio generale secondo cui il valore della causa si determina in base alle norme del codice di procedura civile avendo riguardo all’oggetto della domanda considerato al momento iniziale della lite, trova un limite alla sua applicabilità nei casi in...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 giugno 2013 n. 15435. Il creditore non è obbligato di sua iniziativa a chiedere detta cancellazione, mentre, per converso, grava su chiunque vi abbia interesse l’onere di chiedere la cancellazione e, quindi, in primo luogo sul debitore, proprietario dell’immobile soggetto a vincolo

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 giugno 2013 n. 15435[1] L’obbligazione del creditore a prestare il proprio consenso nelle forme prescritte dalla legge (artt. 2882 comma 2, 2821 e 2835 c.c.) alla cancellazione, dovendo in caso contrario rispondere dei danni ed, altresì di attivarsi nei modi più adeguati alle circostanze,...