Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 4490 del 22 febbraio 2013 Svolgimento del processo M.A.M., M.G. e M.A., propongono ricorso, affidato a due motivi, per la cassazione della sentenza n. 306/5/06 resa il 15.12.2006 dalla Commissione Tributaria Regionale della Campania che, nel rigettare l’appello proposto dagli odierni ricorrenti, aveva confermato la decisione di...
Giorno: 22 Marzo 2013
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 marzo 2013, n. 10964. Diffamazione e segreto di stato
La massima 1. Il segreto di Stato può essere opposto solo dai pubblici ufficiali, dai pubblici impiegati e dagli incaricati di pubblico servizio; esso è posto a tutela di interessi squisitamente pubblici, correlati alla sicurezza, alla indipendenza, al prestigio, appunto, dello Stato. E se i fatti coperti da tale segreto non possono essere rivelati alla...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 21 marzo 2013 n. 13310. In caso di infortunio del bambino a scuola durante un esercizio di ginnastica, l’insegnante che non si accorga della gravità del danno non è punibile per omissione di soccorso
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 21 marzo 2013 n. 13310[1] Perché, dunque, tale omissione possa ritenersi volontaria è necessario che l’agente si sia effettivamente rappresentato la situazione di pericolo come tale. Deve pertanto reputarsi escluso il dolo, anche solo nella forma eventuale, qualora l’omissione del soccorso sia dovuta ad un...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 10245 del 5 marzo 2013. La demolizione della veranda abusiva non estingue il reato edilizio
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 10245 del 5 marzo 2013 Svolgimento del processo 1. Con sentenza del 12/01/2012 la Corte d’Appello di Catanzaro ha confermato la sentenza del Tribunale di Tropea di condanna di G.M.R. per i reati di cui al D.P.R. n. 380 del 2001, art. 44, D.P.R. n. 380 del...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 19 marzo 2013, n. 1605. In tema di annullamento d’ufficio
La massima 1. L’annullamento d’ufficio è il risultato di un’attività discrezionale dell’Amministrazione e non deriva in via automatica dall’accertata originaria illegittimità dell’atto essendo altresì necessaria una congrua motivazione in ordine alla sussistenza dell’interesse pubblico alla reintegrazione del preesistente stato di legalità. 2. L’interesse alla reintegrazione dell’ordine pubblico deve essere specificato e dimensionato in relazione alle...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 marzo 2013 n. 7128. Diritto al risarcimento del danno non patrimoniale in favore della persona convivente in conseguenza delle lesioni gravissime subite dalla persona a cui è legata da relazione affettiva
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 marzo 2013 n. 7128[1] La convivenza non ha da intendersi necessariamente come coabitazione, quanto piuttosto come stabile legame tra due persone, connotato da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti. In particolare, si ritiene che i riferimenti costituzionali non siano gli artt....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 marzo 2013 n. 7214. Coppie di fatto; estrommetere l’atro dall’abitazione in caso di cessazione dell’affectio bisogna avvisare il partner e concedergli un termine congruo per reperire altra sistemazione
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 marzo 2013 n. 7214[1] Non significa pervenire ad un completo pareggiamento tra la convivenza more uxorio e il matrimonio, contrastante con la stessa volontà degli interessati, che hanno liberamente scelto di non vincolarsi con il matrimonio proprio per evitare le conseguenze legali che...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 20 marzo 2013, n. 6876. È una caratteristica tipica della comunione de residuo che l’attivo della massa comune si arricchisca proprio nel momento in cui il vincolo di solidarietà tra i coniugi si allenta con la separazione personale dei coniugi che è causa dello scioglimento della comunione legale
La massima È una caratteristica tipica della comunione de residuo che l’attivo della massa comune si arricchisca proprio nel momento in cui il vincolo di solidarietà tra i coniugi si allenta con la separazione personale dei coniugi che è causa dello scioglimento della comunione legale (art. 191 c.c.), momento quest’ultimo cui necessariamente va ancorata la...
Corte di Cassazione, sezione VI, 19 marzo 2013, n.6809. Non è ammissibile l’espropriazione forzata della quota di un singolo bene indiviso, quando la massa in comune comprenda più beni della stessa specie
La massima 1. L’espropriazione forzata dell’intera quota, spettante ad un compartecipe, dei beni compresi in una comunione, è certamente possibile, ma limitatamente a tutti i beni indivisi di una singola specie (immobili, mobili o crediti). Iniziata l’espropriazione della stessa, il giudice dell’esecuzione può disporre la separazione in natura della quota spettante al debitore esecutato,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 20 marzo 2013 n. 7041. La sindrome da alienazione parentale non è sufficiente a determinare l’affido
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 20 marzo 2013 n. 7041[1] La necessità che il giudice del merito, ricorrendo alle proprie cognizioni scientifiche, ovvero avvalendosi di idonei esperti, verifichi il fondamento, sul piano scientifico, di una consulenza che presenti devianze dalla scienza medica ufficiale. Il rilievo secondo cui in materia psicologica,...