Il testo integrale Corte di Cassazione, Sezione lavoro, sentenza 8 gennaio 2013 n. 206[1] L’assoluzione o il proscioglimento con la formula ‘perché il fatto non sussiste’ o ‘perché l’imputato non lo ha commesso’, presupponendo un accertamento che esclude in radice la configurabilità di ogni responsabilità del soggetto imputato in relazione al fatto ascritto,...
Giorno: 8 Gennaio 2013
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 gennaio 2013, n. 491. Il differimento di pena per motivi di salute può giustificarsi solo con l’impossibilità di praticare utilmente in ambiente carcerario le cure necessarie in corso di esecuzione della pena
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 gennaio 2013 n. 491[1] Il differimento di pena per motivi di salute può giustificarsi solo con l’impossibilità di praticare utilmente in ambiente carcerario le cure necessarie in corso di esecuzione della pena, non certo per consentire al condannato di praticarle in modo più...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 41 del 3 gennaio 2013. In caso di revoca del licenziamento non accettata, il datore deve pagare comunque i danni e l’indennità risarcitoria
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 41 del 3 gennaio 2013 Svolgimento del processo O.V. chiedeva nei confronti della Radio dimensione suono spa l’emissione di un decreto ingiuntivo pari alle retribuzioni maturate dall’opzione esercitata in favore dell’indennità sostitutiva della reintegrazione fino all’effettivo pagamento della detta indennità. Contro il concesso decreto ingiuntivo proponeva...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 gennaio 2013, n. 186. Il socio accomandante di una S.a.s. non può essere dichiarato fallito unitamente alla società se effettua prelievi dalle casse sociali e copre con i propri beni i debiti dell’ente
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 gennaio 2013, n. 186[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/sentenzeDelGiorno/2013/01/niente-fallimento-per-l-accomandante-che-preleva-fondi-dalle-casse-sociali.html Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa renatodisa.com
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 gennaio 2013, n.99. L’azione di reintegra del detentore qualificato e non
La massima Occorre distinguere tra detenzione nell’interesse proprio del detentore (detenzione qualificata), in forza di un rapporto contrattuale anche atipico, e detenzione nell’interesse del possessore (detenzione non qualificata, quale quella del mandatario o del gestore), riconoscendo al detentore qualificato la legittimazione alla proposizione dell’azione di reintegra verso i terzi ed anche verso il possessore, ed...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza del 4 gennaio 2013, n. 134. Quando nella liquidazione del danno biologico manchino criteri stabiliti dalla legge, il criterio di liquidazione cui i giudici di merito devono attenersi, al fine di garantire l’uniformità di trattamento, è quello predisposto dal Tribunale di Milano
La massima Quando nella liquidazione del danno biologico manchino criteri stabiliti dalla legge, il criterio di liquidazione cui i giudici di merito devono attenersi, al fine di garantire l’uniformità di trattamento, è quello predisposto dal Tribunale di Milano, in quanto ampiamente diffuso sul territorio nazionale, salvo circostanze in concreto idonee a giustificarne l’abbandono. Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 27 dicembre 2012, n. 23930. In tema di divisione ereditaria, il criterio dell’estrazione a sorte previsto dall’art. 729 cod. civ. non ha carattere assoluto
Le massime 1. In tema di divisione ereditaria, il criterio dell’estrazione a sorte previsto dall’art. 729 cod. civ. nel caso di uguaglianza di quote a garanzia della trasparenza delle operazioni divisionali contro ogni possibile favoritismo – applicabile anche nell’ipotesi di divisione dei beni comuni, in virtù del rinvio recettizio di cui all’art. 1116 cod. civ....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 gennaio 2013, n. 222. In tema di misure cautelari a distanza di anni dal fatto l’ordinanza va motivata in modo rigoroso
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 gennaio 2013, n. 222[1] In tema di misura cautelari l’articolo 292 del Cpp, che prevede tra i requisiti dell’ordinanza lo specifico riferimento al tempo trascorso dalla commissione del reato, impone al giudice di motivare circa il punto sotto il profilo della valutazione della...